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Tematiche Generali => Politica => Topic aperto da: pinoguzzardi - 09:50:45 am, 11 Agosto 2010

Titolo: Un"secco" editoriale del quotidiano "la repubblica" sul caso "casa" a Montecarlo
Inserito da: pinoguzzardi - 09:50:45 am, 11 Agosto 2010
Sovente si assiste e si leggono articoli giornalistici " schierati", scritti " pro doma sua", intendendo quella la " casa" di chi quel giornale lo "governa" e ne detta gli indirizzi, non sempre in buona fede.

Nella " la Repubblica" di oggi è riportato un editoriale, come tale a firma di quel  direttore, ove si auspica e si ribadisce " il dovere della chiarezza" che dovrebbe "reggere" tutti i comportamenti che hanno valenza pubblica.

Ed ecco il citato editoriale:

" Il dovere della chiarezza

Il re degli impuniti, che si confeziona leggi ad personam per sfuggire alle sentenze dei suoi processi, chiede la testa del presidente della Camera per lo scandalo della casa di Montecarlo. Con ogni evidenza ciò che gli interessa è dimostrare che chi tocca i fili del berlusconismo muore, fulminato dai dossier che il Cavaliere e i suoi apparati raccolgono e confezionano contro tutti.

Questo è il messaggio del pranzo tra il premier e Cesare Previti, l'uomo che agita da sempre il fondo più oscuro degli intrighi berlusconiani. Quasi a dire: da oggi l'Italia vivrà sotto un governo Berlusconi-Previti, e non faremo prigionieri.

Ma il presidente della Camera ha un'unica strada per sfuggire a questa guerra mortale, una strada che coincide coi suoi doveri verso la pubblica opinione.

È la strada della chiarezza e della trasparenza.

Dopo avere detto la sua verità sull'affare Montecarlo, deve pretendere la verità da Giancarlo Tulliani, intermediario e beneficiario della vendita. Fini chieda a Tulliani di rivelare i nomi e i cognomi degli acquirenti e le condizioni dell'affitto. Questo per rispondere al sospetto, ogni giorno più pesante, che Tulliani abbia intermediato per se stesso, dietro il paravento offshore. Solo così si potrà accertare definitivamente che la "famiglia" venditrice non è anche la "famiglia" acquirente.

E a questo punto Fini potrà dire pubblicamente a Berlusconi che una democrazia europea non si governa con l'intimidazione e i ricatti, a colpi di dossier, come accade solo nei regimi."


da "la Repubblica" di oggi.


                                                                                                                               pinoguzzardi


P.S: ho avuto modo, in altra occasione, di parlare di quel " compagno di merenda" che è Cesare Previti e delle frequantazioni che Silvio Berlusconi ha con costui.

E' probabile che il " nostro" finge di non sapere che quell'avvocato, ex deputato del medesimo partito, è un condannato a pena definitiva  per il processo IMI-SIR ( corruzione in atti giudiziari) ed ha scontato solamente alcuni giorni di carcere a Rebibbia ed, ora, godendo dalla applicazione della   legge ex Cirielli (approvata e fortemente voluta dal " carosilvio" qualche mese prima, quando Previti era ancora effettivamente in carica) è stato affidato ai servizi sociali.

Chissà quali saranno i menù di quelle cene.

Quale prodotti per quella brodaglia avrà acquistato lo " spesino" e a quale " scopino" sarà affidato lo sparecchiare di quella tavola?