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Tematiche Generali => Politica => Topic aperto da: Paolo Giardina - 09:16:53 am, 11 Ottobre 2014

Titolo: Siracusa tenta la rivoluzione... si può fare, dipende da noi.
Inserito da: Paolo Giardina - 09:16:53 am, 11 Ottobre 2014
(http://www.paraparlando.com/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.siracusanews.it%2Ffiles%2Fconsulta_civica.jpg&hash=2aad4a9dbdab91448d7f808c46551a67)

Questa “cosa nuova”  della Consulta Civica di Siracusa, rappresenta concretamente una possibile soluzione ai limiti umani nella “gestione del potere”.
In sostanza la società civile, senza alcuna aspirazione nella “gestione diretta del potere”, si confronta, dapprima con se stessa e poi con le istituzioni.
Ebbene, in tal modo la rivoluzione si può fare.

Infatti, l'unico sistema per rendere reale la più ideale delle utopie, la rivoluzione appunto, è quello di svincolare la società civile dai partiti che gestiscono il potere.
Tutti i tentativi, anche del passato, più o meno recenti, in cui si tenta di mescolare potere e società, sono destinati al fallimento, inevitabile ed inesorabile. La storia è lì, a raccontarlo.
La società diventa forte ed in grado di partecipare ai processi decisionali solo se si distacca dal potere, sia nella forma della “connivenza subordinata”, sia quando pretende di essere se stessa potere, in prima persona. Esiste, innata, in ognuno di noi, una certezza: “essere migliori degli altri”, ma è solo presunzione, accompagnata da una buona dose di ignoranza.

Questo tentativo siracusano, come altri in tutta Italia, per la loro pragmaticità e concretezza, e nell'essere lontani da "illusioni irreali", possono esprimere una politica nuova, senza super eroi e super uomini, ma puntando su quello che siamo, tutti, e cioè persone comuni con i nostri limiti, le nostre incapacità e le nostre diversità.

Ridisegnare la società mutandone la sua natura, da passiva ad attiva è indispensabile.

Esiste una necessità, quasi naturale, che ogni persona diventi cittadino; esserlo vuol dire partecipare attivamente alla vita della società, occupare spazio pubblico.
La condizione, lo status di cittadino è incompatibile con il disinteresse per la cosa pubblica.

Due sono i nemici della rivoluzione: l'individualismo del  popolo e l'accentramento del potere. Per cui l'unico modo per realizzare la "rivoluzione" è una concezione armonica della società, politica e civile. Qualsiasi forma di lotta, più o meno armata e la sterile contrapposizione al motto: “tu non sai nulla ed io so tutto”, può solo peggiorare la nostra temporanea permanenza in questo mondo e renderlo invivibile per i nostri figli.

La rivoluzione si può fare, armonizzando gli opposti, dipende da noi, da ognuno di noi.

paolo.giardina@virgilio.it

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