Autore: a.merenda Topic: Convegno:"Più slancio al sistema Val d'Anapo"  (Letto 5210 volte)

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Offline a.merenda

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Convegno:"Più slancio al sistema Val d'Anapo"
« il: 15:22:33 pm, 29 Aprile 2010 »
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  • Sortino, 29-04-2010 presso il Cine Teatro Italia, ore 18:30

    Il convegno "Più slancio al sistema Val d'Anapo" rappresenta un importante momento di riflessione sulle opportunità offerte da un territorio che già da tempo sperimenta modalità innovative di valorizzazione delle proprie risorse. Confrontarsi con gli attori dei processi di sviluppo in atto vuol dire cerare nuove sinergie e sperimentare modelli di programmazione territoriale che prevedano la valorizzazione unitaria dei Siti Unesco presenti nel comprensorio Val d''Anapo (Pantalica, Palazzolo Acreide), delle produzioni agroalimentari di qualità (olio, miele, arance), della Rete Museale e delle esperienze di associazionismo che sempre più peso hanno e avranno nell'area.
    Una occasione da non mancare per affrontare con serietà il dibattito sulle reali prospettive future del nostro territorio.

    tratto dalla brochure informativa (compresi errori ortografici)


    Per quanto mi riguarda il commento ex ante è questo: mi auguro ci sia spazio per domande/riflessioni degli attori locali interessati (come la Pro-Loco, ad esempio, per ciò che concerne il tema dell'associazionismo)




    Offline Francesco Di Mauro

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    Re:Convegno:"Più slancio al sistema Val d'Anapo"
    « Risposta #1 il: 12:05:42 pm, 30 Aprile 2010 »
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  • Perchè tutte queste parole mi suonano vuote come quelle degli anni passati?
    Pazienza.....

    enrico tomasi

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    Re:Convegno:"Più slancio al sistema Val d'Anapo"
    « Risposta #2 il: 12:41:25 pm, 30 Aprile 2010 »
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  • Perchè tutte queste parole mi suonano vuote come quelle degli anni passati?
    Pazienza.....

    ....semplice, perchè esistono dei veri e propri professionisti in materia "sesso degli angeli" :-)



    per vendere un bene e dare slancio all'economia, più che convegni, riflessioni e confronti tra attori, ci sarebbe bisogno della concorrenzialità del prodotto stesso, dove concorrenza sta anzitutto per professionalità individuale, voglia di fare meglio dell'altro...io ho l'impressione che si miri più ai vari dibattiti che alla sostanza delle cose, non solo in queste occasioni

    Offline a.merenda

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    Re:Convegno:"Più slancio al sistema Val d'Anapo"
    « Risposta #3 il: 14:07:10 pm, 30 Aprile 2010 »
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  • Il dibattito da sostanza quando si è a conoscenza di ciò che sta dietro alle parole.

    Le istituzioni locali, le imprese etc. non hanno fin ora dato buona prova di se perchè da un lato manca la cultura della sana competitività tra individui concorrenti (quindi riconoscimento del merito) dall'altra un marcato individualismo di chi dice "ciò che io faccio o penso è migliore di quello che pensa o fa qualcun'altro".

    Le due cose si intrecciano e sisaldano in un "radicalismo fatalista" duro da estirpare

    Offline a.merenda

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    Re:Convegno:"Più slancio al sistema Val d'Anapo"
    « Risposta #4 il: 17:29:04 pm, 03 Maggio 2010 »
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  • Quando si parla di "sistema da rilanciare" si allude ad un meccanismo già consolidato che ha bisogno, però, di nuovi stimoli, innovazioni di carattere materiale e/o immateriale.
    Discutendo delle vicende della nostra terra però ci si arrovella sempre, consapevolmente o meno,lungo due malefiche direttrici.

    La prima: l'orgoglio derivante dai complimenti che ci vengono fatti da "esterni" per le ricchezze che possediamo.
    Molti dei presenti al convegno calavano la testa assuefatti e compiaciuti di quanto importante fossero le quattro pietre" di Pantalica e quanto fosse "splendida" la natura della Valle dell'Anapo. Detto ciò, però, chi più chi meno veniva assalito da un'inquietudine intrisa da disperazione che sussurrava più o meno queste parole: e allora perchè non siamo straricchi?
    Il motivo è molto semplice. Soffriamo di una congenita patologia legata all'intestazione della prima malefica direttrice: l'orgoglio...non suffragato dalla conoscenza e/o dal coraggio di riconoscere chi è più bravo di noi. Per noi il merito è essere dei simpaticoni, non portare risultati concreti, tangibili, misurabili e se si fallisce è sempre colpa delle "congiunture"

    La seconda (malefica direttrice): il senso di inferiorità.
    Diciamocela tutta. Quando ci si riunisce per parlare delle magnificenze culturali e naturalistiche di cui disponiamo nonchè delle prospettive inerenti allo sviluppo locale anesso ci coglie un senso di paura.
    Ci chiediamo: come mai si farà questo, come si realizzerà quest'altro. Attenzione, non sto raccontando certo la reazione di tutti...Solo quella di amministratori spauriti i quali avendo la prospettiva della "creazione di ricchezza" ed abbandonata quella della "assistenza economica al più bisognoso"  TEMONO il sopraggiungere di individui che possano argomentare, essere convinti che: il coraggio è figlio della conoscenza.

    Vogliamo diventare un territorio "da invidiare" anche per ciò che riguarda la governance? (ovvero il modo attraverso il quale condividiamo i punti di vista differenti per trovare una sintesi che ci conduca ad uno sviluppo condivisibile)
    Bene. Abbandoniamo i pavidi e diamo fiducia agli audaci (a patto che non siano audaci con le tasche altrui!)

    Con questo voglio dire che il primo passo per liberarci dall'orrido compromesso al ribasso è pensare di poter realizzare qualcosa di grande.
    Le diatribe ideologiche non ci abbandoneranno mai. Tuttavia possiamo trattarle con maggior pacatezza, mettendo davanti a tutte le cose il senso civico secondo il quale possiamo dirci fieri di essere iblei, siciliani, italiani,europei cittadini del mondo....come tutti gli altri.

    Come si fa? Riscoprendo il gusto della conoscenza. La soddisfazione che deriva dal raggiungere qualcosa per cui molti hanno lavorato e sofferto già prima che arrivassimo su questa terra.

    Siamo in mezzo al guado ed abbiamo l'opportunità di fare un passo in più dallo stato di scimmia a quello di "super uomo" (per dirla alla Nietzsche).
    Ricordiamoci però che nulla è scontato e che la scimmia che sta in noi tenterà sempre di ricondurci a quegli istinti per i quali l'uomo non può dirsi che fondamentalmente bestia.

    Emanciparsi talvolta è un dovere. Ci sono energie umiliate ed emarginate. C'è un potere (a prescindere dai colori) che tende a disumanizzare.

    Ribelliamoci

    Offline Nello Bongiovanni

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    Re:Convegno:"Più slancio al sistema Val d'Anapo"
    « Risposta #5 il: 06:58:46 am, 04 Maggio 2010 »
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  • Da più di 10 anni da questi signori solo...parole...parole...parole...tranne un agriturismo e un albergo...



    Quando si parla di "sistema da rilanciare" si allude ad un meccanismo già consolidato che ha bisogno, però, di nuovi stimoli, innovazioni di carattere materiale e/o immateriale.
    Discutendo delle vicende della nostra terra però ci si arrovella sempre, consapevolmente o meno,lungo due malefiche direttrici.

    La prima: l'orgoglio derivante dai complimenti che ci vengono fatti da "esterni" per le ricchezze che possediamo.
    Molti dei presenti al convegno calavano la testa assuefatti e compiaciuti di quanto importante fossero le quattro pietre" di Pantalica e quanto fosse "splendida" la natura della Valle dell'Anapo. Detto ciò, però, chi più chi meno veniva assalito da un'inquietudine intrisa da disperazione che sussurrava più o meno queste parole: e allora perchè non siamo straricchi?
    Il motivo è molto semplice. Soffriamo di una congenita patologia legata all'intestazione della prima malefica direttrice: l'orgoglio...non suffragato dalla conoscenza e/o dal coraggio di riconoscere chi è più bravo di noi. Per noi il merito è essere dei simpaticoni, non portare risultati concreti, tangibili, misurabili e se si fallisce è sempre colpa delle "congiunture"

    La seconda (malefica direttrice): il senso di inferiorità.
    Diciamocela tutta. Quando ci si riunisce per parlare delle magnificenze culturali e naturalistiche di cui disponiamo nonchè delle prospettive inerenti allo sviluppo locale anesso ci coglie un senso di paura.
    Ci chiediamo: come mai si farà questo, come si realizzerà quest'altro. Attenzione, non sto raccontando certo la reazione di tutti...Solo quella di amministratori spauriti i quali avendo la prospettiva della "creazione di ricchezza" ed abbandonata quella della "assistenza economica al più bisognoso"  TEMONO il sopraggiungere di individui che possano argomentare, essere convinti che: il coraggio è figlio della conoscenza.

    Vogliamo diventare un territorio "da invidiare" anche per ciò che riguarda la governance? (ovvero il modo attraverso il quale condividiamo i punti di vista differenti per trovare una sintesi che ci conduca ad uno sviluppo condivisibile)
    Bene. Abbandoniamo i pavidi e diamo fiducia agli audaci (a patto che non siano audaci con le tasche altrui!)

    Con questo voglio dire che il primo passo per liberarci dall'orrido compromesso al ribasso è pensare di poter realizzare qualcosa di grande.
    Le diatribe ideologiche non ci abbandoneranno mai. Tuttavia possiamo trattarle con maggior pacatezza, mettendo davanti a tutte le cose il senso civico secondo il quale possiamo dirci fieri di essere iblei, siciliani, italiani,europei cittadini del mondo....come tutti gli altri.

    Come si fa? Riscoprendo il gusto della conoscenza. La soddisfazione che deriva dal raggiungere qualcosa per cui molti hanno lavorato e sofferto già prima che arrivassimo su questa terra.

    Siamo in mezzo al guado ed abbiamo l'opportunità di fare un passo in più dallo stato di scimmia a quello di "super uomo" (per dirla alla Nietzsche).
    Ricordiamoci però che nulla è scontato e che la scimmia che sta in noi tenterà sempre di ricondurci a quegli istinti per i quali l'uomo non può dirsi che fondamentalmente bestia.

    Emanciparsi talvolta è un dovere. Ci sono energie umiliate ed emarginate. C'è un potere (a prescindere dai colori) che tende a disumanizzare.

    Ribelliamoci
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    Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo.
    Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.

    Offline a.merenda

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    Re:Convegno:"Più slancio al sistema Val d'Anapo"
    « Risposta #6 il: 09:47:07 am, 04 Maggio 2010 »
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  • questa non mi pare un'analisi lucida della situazione.
    Il tuo discorso dovrebbe piuttosto comprendere tutti gli attori in gioco (amministrazione comunale, provinciale, soprintendenza, gal, assessorato territorio e ambiente ed agricoltura e foreste (ora risorse alimentari ed agricole), dipartimento regionale della programmazione,
    imprese locali, associazioni..

    Diciamo che non è una cosa semplice.

     

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