ecco il video integrale (eccetto qualche secondo transito cassetta su riccardo messina)
scaletta
0:00 Aldo Martineo, segretario dell'assostampa siracusana
5:53 Alberto Cicero, segretario regionale di Assostampa
28:27 Giansiracusa, sindaco buscemi
43:47 Paolo De Luca , sindaco sortino e presidente unione iblei
55:03 carmelo rivoli
1:00:14 pippo cascio
1:03:44 Antonio Bruno, cisl
1:09:06 Salvatore Maiorca, direttore sicilia siracusa
1:21:28 Santo Gallo, vice presidente ordine dei giornalisti
1:26:05 Salvo Di Salvo,
1:27:55 Prospero Dente
1:32:34 Cap. Massimo Corradetti, carabinieri noto
1:37:35 Carlo Scibetta, Sindaco Palazzolo Acreide
1:47:31 Francesco De Martino, Assessore unione dei comuni
1:58:00 Riccardo Messina, ex consigliere provinciale
2:03:14 Giorgio Italia
Fatta salva la doverosa solidarietà a Giorgio Italia da parte della sua categorie e auspico da tutta la popolazione devo tuttavia dire di non trovarmi d'accordo con molte delle cose che sono state espresse in questa riunione, in particolare con il segretario dell'assostampa
Alberto Cicero.
Con il suo attacco (al 15 min del video) alle nuove tendenze precorse dall'america, mi è sembrato un novello giosuè che si lamenta presso Mosè dei profeti senza autorizzazione (
Num 11,28) mentre francamente appunto perchè siamo in sicilia , terra di morti ammazzati ,di mafia e di
omertà , terra in cui il segreto sembra un imperativo mi sarei aspettato un intervento alla Mosè "Fossero tutti profeti nel popolo del Signore" che non c'è stata ne da parte di Cicero ne da alcun altro dell'assemblea.
Il diritto/dovere del giornalista a
informare non è un privilegio dell'ordine o del loro albo, ma è conseguenza diretta del diritto di libertà espressione di CIASCUN UOMO, sancito in italia dalla costizione con l'art. 21 , ma
DIRITTO NATURALE di ogni singola persona nel globo al di là delle leggi.
Esso è diritto di ciascuno di noi a maggior ragione dei giornalisti che sono l'avanguardia dell'informazione, ma non sono ne devono esserne i padroni.
La riunione dell'assostampa ha mancato di ribadire queste verità e queste principi perdendo un occasione per discutere seriamente dell'informazione in sicilia e del substrato culturale che impedisce di farlo bloccando di fatto lo sviluppo dell'isola, perchè senza informazione non c'è vera cultura e non c'è sviluppo.
Nel contesto di quel dibattito si è dato per scontato che l'unica informazione che conta è quella dei giornali come se il sangue di quei giornalisti uccisi sia stato versato per la difesa dei diritti di categoria e non come difesa di una
Verità che appartiene ad un popolo.
Come sempre la Sicilia con le parole che sono state espresse ieri da politici e giornalisti , e che potete ascoltare gratis grazie a qualcuno che giornalista non è, ha dimostrato di non voler seguire il nuovo di non volerlo rafforzare o guidare ma anzi auspicando che venga fermato.