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Video del convegno di Assostampa a buscemi sui fatti successi a Giorgio Italia
Luca:
--- Citazione da: pinoguzzardi - 13:51:21 pm, 20 Marzo 2010 ---Epperò, ieri mattina, una certa quantità di giovani buscemesi " bivaccavano" dentro e fuori i bar del paese, preferendo quel " bivacco" a quella importante manifestazione
--- Termina citazione ---
--- Citazione da: SC - 14:10:31 pm, 20 Marzo 2010 ---c'è un problema di fondamenta e si parla di intonaco.
--- Termina citazione ---
forse sono "soltanto" la testa e la coda del solito cane:
la gente che crede che certe cose possano capitare solo agli altri e/o la scarsa sensibilità (o sensibilizzazione da parte di chi di dovere) alla parte sociale o comunitaria.
negi:
“Io ho un concetto etico del giornalismo.
Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza, la criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente all’erta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo. Se un giornale non è capace di questo, si fa carico anche di vite umane. Persone uccise in sparatorie che si sarebbero potute evitare se la pubblica verità avesse ricacciato indietro i criminali: ragazzi stroncati da overdose di droga che non sarebbe mai arrivata nelle loro mani se la pubblica verità avesse denunciato l’infame mercato, ammalati che non sarebbero periti se la pubblica verità avesse reso più tempestivo il loro ricovero. Un giornalista incapace – per vigliaccheria o per calcolo - della verità si porta sulla coscienza tutti i dolori umani che avrebbe potuto evitare, e le sofferenze, le sopraffazioni, le corruzioni, le violenze che non è stato capace di combattere. Il suo stesso fallimento!”
Giuseppe Fava
“Amo la mia professione – fa dire al giornalista – come si può amare carnalmente una donna splendida e un po’ bagascia, che ti tradisce con tutti e di cui però non riesci a farne a meno. In questa società comanda soprattutto chi ha la possibilità di convincere le persone ad avere quei tali pensieri sul mondo e quelle tali idee sulla vita. In questa società il padrone è colui il quale ha nelle mani i mass-media, chi possiede o può utilizzare gli strumenti dell’informazione, la televisione, la radio, i giornali, poiché tu racconti una cosa e cinquantamila, cinquecentomila o cinque milioni di persone ti ascoltano e alla fine tu avrai cominciato a modificare i pensieri di costoro. (…) Voglio dire che la vera forza consiste nel numero di persone che ti sono devote, e quindi si fonda sull’amicizia, la riconoscenza, la gentilezza… Ecco, io ho un’anima generosa che si lascia sedurre, che si concede a tutti, chiedendo in cambio piccoli pezzi di affetto e devozione. Questo è la mia grande forza: io ho un’anima puttana! Infine, vi è il grande scrittore del Sud, che ha un sovrano concetto del talento e quindi di se stesso, e che talora maestosamente si concede appunto qualche minuto alla curiosità degli altri, ai convenuti di un salotto intellettuale, dove si dibatteva il tema del genio, disse: ‘Il genio scansa persino la malattia, allontana da sé persino la morte, il genio ama la donna provando un piacere infinitamente maggiore di qualsiasi altro… un libro, un solo libro scritto nel momento giusto, con una giusta storia, può modificare il corso politico di una nazione!’. A chi gli chiedeva quale suo libro avesse modificato il destino politico della nazione, egli rispose con un enigmatico sorriso… Ecco dunque le componenti del potere: il denaro, l’autorità dello Stato, la forza politica, la popolarità e il talento.”
Giuseppe Fava
SC:
come al solito negi eviti di prendere posizione sulle cose concrete
che ne pensi delle parole di cicero le estrapolo dal video integrale per far comprendere meglio
Alberto Cicero contro le nuove forme di giornalismo
negi:
In questo caso, ma non è il solo, sono pienamente d'accordo con te.... L'informazione differisce dal giornalismo professionale, l'informazione non è mai troppa, e non sono mai troppi quelli che la fanno, con la loro faccia, assumendosi la responsabilità di quello che scrivono e dicono.... anzi molte volte coprono le falle del giornalismo prezzolato e asservito al potere.... il potere costituito e illiberale, le caste, hanno paura dell'informazione.... l'informazione, il proliferare di essa, attraverso i nuovi strumenti della tecnologia, fa' paura, internet fa' paura, a chi vuole conservare nelle segrete stanze quello che veramente accade e quali sono i veri fini dell'informazione pilotata, quell'informazione che rende vero ciò che non lo è, e attraverso di essa, di cui sono strumento certi giornalisti, consolida il potere e ne copre nefandezze e verità..... quindi maggiori fonti di informazione, se sono libere e consapevoli, rendono più forte la libertà e la democrazia...... senza ombra di dubbio, è una verità incontrovertibile.... ieri mi è piaciuta molto la metafofora usata da Floris in un'intervista di Fabio Fazio, dove paragonava l'informazione la carciofo, cosa c'entra il carciofo chiede Fazio a Floris, cito a memoria: se togli una foglia da un carciofo, il sapore non cambia, ma ne rimane pur sempre di meno"... e meno informazione, come di cevo prima, anche nelle piccole comunità come le nostre, rende meno liberi e meno consapevoli di quello che accade intorno a noi.... tornando al carcifo, forse da esso andrebbero scartate le foglie marce, quelle si alterano il gusto e il buon sapore sapore che sapevano darne, all'informazione, gente come Fava, Francese, Biagi, Montanelli, Alfano, Impastato etc.... e con questo chiudo.... ciao.
enrico tomasi:
Mi pare che cicero abbia le idee molto chiare in materia di progresso, e non solo.
Qui, sotto certi aspetti, si mostra addirittura un perfetto esperto d’arte contemporanea.
da una parte ci troviamo nella periferia del mondo, dell’intero universo;
dall'altra, siccome nei paesi “meno periferici” si sta affermando quel cattivissimo e pessimo principio a cui sembriamo immuni e per il quale a fare informazione non necessariamente ci debba assere il solito gazzettiere, la nostra arretratezza diventa un vanto; quel genere di informazione meglio fermarla!
bada bene però, non per il semplice gusto di stoppare il progresso (su cui si potrebbe “per certi versi” anche riflettere su), ma per un puro fattore di “sangue” e una spruzzatina di forze occulte, delle quali però preferisce non essere esplicito (confidando forse nella generosità, la chiarezza e l'audacia di qualche blogger, visto che i cronisti, quelli coraggiosi, ormai sono defunti).
sangue e forze occulte quindi le ragioni per cui a raccontare i fatti, commentarli, discuterli, cercando in questo modo di COMPRENDERLI, non ci si debbano mettere pure degli emeriti incompetenti
Quale nesso?
Personalmente non riesco a captarne manco uno, ma sono convinto che sia solo un limite, dovuto al fatto che nessun cronista m'imbocca di verità mentre nel video cerco di decifrare le ragioni del nostro amico.
mi chiedo come si possa attribuire a chiunque l'attidudine della lettura, senza riconoscergli pure l'idonietà a scrivere. non capisco come si possa discutere stando in silenzio. mi è inconcepibile quale significato si da alla comprensione, partendo dal palese presupposto che per esercitare la ragione sia indispensabile un "titolo".
.... mi chiedo quale idea perversa ha certa gente del concetto di libertà d'espressione!?
Negli anni 60, Piero Manzoni concepiva l’opera “merda d’artista”, inscatolando piccole quantità della sua preziosa "cacca", tenendo con questa a sottolineare, in modo provocatorio ed ironico, come trova mercato e consenso della critica, qualsiasi opera anche se scialba e mediocre, basta sia compiuta da un artista affermato.
Ma più che con affermazioni ottenute in virtù di “opere” (valide o meno), i nostri artisti della penna, si compiacciono evocando albi creati nel 1925 da Mussolini (unici al mondo), e parlando di sangue e colleghi ammazzati, che forse, oltre alla qualifica, nulla avevano in comune con loro.
complimenti signor cicero, avanti con la merda d’artista, defecata, in nome del regresso, nelle periferie di un piccolissimo mondo...il suo!
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