La giornata di oggi è stata fantastica. Una bozza di ribellione ad un potere assoluto e brutale. Una partecipazione immensa. Una organizzazione ottima. Ma il valore di questa giornata va oltre tutto. Negli anni ottanta - novanta, e forse anche prima e dopo, la mafia ha raggiunto Sortino: atti intimidatori, pizzo etc etc... Una manifestazione antimafia svolta in un paese piccolo come il nostro è un grande segno di riscatto; perché sembra che «nei borghi rurali la mafia trova il suo habitat naturale: gli uomini di Riina e Provenzano vengono dal paese contadino di Corleone, i maggiori camorristi nascono nel piccolo centro di Casal di Principe. Le maggiori famiglie della ‘ndrangheta, oltre a Rosarno e Gioia Tauro, sono a Limbadi, poche case su una montagna , Africo e San Luca, paesini dell’Aspromonte». E Sortino trova il coraggio di manifestare il proprio sdegno verso la mafia: “Siamo qui,Siamo in tanti, ci ammazzate tutti quanti?” recitava uno dei tantissimi striscioni appesi nelle scuole e nelle vie del paese. I bambini che gridavano: “No alla Mafia”. Musiche e nomi. Segno di una grande prospettiva di futuro!
La manifestazione continua oggi pomeriggio alle 15:00 con la maratona, l’intitolazione dello slargo sotto la villa a Peppino Impastato, alle18:00 incontro sul tema della legalità, a conclusione della giornata concerti in Piazza G. Verga.
