Però, questa storia della perfezione morale all'italiana, si presta ad una qualche riflessione.
Il discorso è serio, ma ciò non toglie che si possa ironizzare, anche a costo di apparire un “
negazionista mazzettaro”.
C'erano una volta le mazzette in “
filo distribuzione nazionale”, a quei tempi non appariva nessuna crisi, neppure all'orizzonte, anzi, era tutto un ostentare, un decantare, uno spendi spandi generalizzato. Era un mostrare macchine lunghe, due, tre telefonini, capi firmati, cene e vacanze, insomma era tutto uno sfoggio magnificante.
Ma ... “
Nel mezzo del cammin di nostra vita... ci ritrovammo in una selva oscura...una discesa agli inferi dovuta dall'andar della quartara all'acqua, che prima o poi, si sa, o si rumpi o si ciacca. Dirompe la crisi”. Nessun fatto nella storia avviene per caso, ogni evento ha origine da graduali mutamenti del vivere in comunità dell'uomo.
Rispetto al passato manca la “
filodiffusione nazionale”, ma le mazzette per quelli della “
cucciara” sono integre, sopravvissute al diluvio universale.
In tutto questo è accaduto che il popolo, utilizzatore finale della mazzetta, è rimasto comunque “morto di fame”, mentre, da un lato i produttori delle mazzette, dall'altra coloro i quali si sono intestati, in qualità di “
Salvatori dell'etica nazionale per conto del popolo”, le battaglie etiche, oggi appartengono ad un agiata aristocrazia.
Bene, senza se e senza ma, condanniamo tanto gli utilizzatori finali, quanto i produttori del sistema della filodiffusione nazionale delle mazzette, però una “stoccatina” per i “
Salvatori dell'etica nazionale per conto del popolo sovrano”, "
ci voli comu o pani”..
Costoro si ergono a pseudo intellettuali dell'etica, occupano il girone dantesco dei creatori, capaci di generare una nuova religione, con i suoi dogmi, le sue eresie, relative scomuniche ed indulgenze plenarie.
Non si può disattendere il dogma, il totem, in quanto puntualemente scatta la scomunica per eresia e la conseguente condanna. Dopo un una giusta inquisizione ed un regolare processo, ecco la pena: l'esclusione dalla società civile. In alternativa con la remissione dei peccati, si può aspirare all'abbraccio in pubblica piazza, valevole come un indulgenza plenaria, una specie di “simonia” sostanziale.
Fine della fase ironica. Un ultima considerazione.
I contrasti religiosi e quelli sull'etica non funzionano come gli altri, dove si può chiedere aiuto alla scienza, alla verità assoluta. Un disaccordo etico (o religioso) si può risolvere facendo appello ai sentimenti oppure con la forza (la guerra). Così come in altre parti del mondo è in atto una guerra di religione, da noi sta nascendo una “guerra etica” che si traduce, inevitabilmente, in lotta per il potere. paolo.giardina@virgilio.it
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