Neppure il tempo di archiviare il vecchio anno scolastico e si ricomincia. Nuovi libri, cartelle, penne matite e tante altre... “
molto care”, e poi studiare.
Una volta all'ingresso a Scuola c'era un alternativa: “
la calia”, penso anche oggi.
Calia, voce del verbo
“caliare”, prima coniugazione, ed altre
cosettine che solo chi “
entrava” può conoscere con cognizione di causa,
ma però gli altri hanno provato l'ebrezza del “
caliare”, al punto che non hanno bisogno di fare gli errori di proposito, gli vengono naturali. Che poi la “
calia” ha tutta una sua poetica, fuori dai canoni ufficiali, un modus viventi, ma è un “
carpe diem” mancato. Si potrebbe scrivere un "Trattato sulla calia", gli esperti non mancano. Ma questa, non è “
l'apologia della calia”, anzi al contrario è proprio una delegittimazione per inutilità assoluta e provata da una consolidata e pluriennale esperienza.
Allora.
“Entriamo a scuola”.
Ecco, la scuola è quel mondo che naviga a vista in un mare di difficolta oggettive, eppure tenta di scoprire l'America. Ma attraversare l'Oceano senza una “bussola” è missione per “Argonauti”.
Se l'orientamento non arriva dall'alto, per un infinità di motivi, esiste una sola soluzione.
Quel variegato “mondo della scuola”,
anziché continuare a piangersi addosso- una pratica non priva di fondamento-, dovrebbe, anche, insieme ad ognuno di noi, farsi promotore di una profonda riflessione sulle vere difficoltà dell'istruzione. Basta con queste pseudo riforme degli ultimi decenni, che evidenziano in comune un unico elemento: non centrano nulla con la scuola, questo sia nella fase della proposta che della decisione.
Solo i
“Maestri di scuola” possono intestarsi una concreta e seria “
battaglia per il sapere”. Consapevoli, tutti, che i “soldi” possono solo foggiare le condizioni del sapere, ma non essere condizione
sine qua non del sapere, altrimenti non è sapere.
Ci occorre un filo come quello di Arianna per districarci verso l'uscita del nostro labirinto. Il percorso per ridare alla scuola e a tutte le sue componenti il ruolo che gli è proprio è irto di difficoltà, d'altronde se l'obbiettivo fosse a portata di mano e raggiungibile senza fatica, non sarebbe cosi nobile.
E se celata nella narrazione fantastica c’è l'autentica magia dell’uomo, allora ci aiuta quell'
Argonauta di Giasone, generale in capo, capace di superare, grazie alla “
saggezza di Fineo” e “
alla mano di Atena”, le maestose ed imponenti
simplegadi, per poi proseguiere la spedizione nella conquista del Vello d'oro.
Paolo.giardina@virgilio.it
P.S. - meglio N.B.
Bacone sintetizzava “ Sapere è potere”, non è così.
Il potere, ancora oggi, è causa esclusiva di tutti i disastri e delle nefandezze peggiori dell'umanità. Quindi al contrario il “Sapere per liberarci dalla schiavitù del potere”.Archivio > Input.