E si, occorre fantasia... e un passo indietro nel tempo.
Immaginiamoci in Grecia, quella che ha insegnato la cultura al mondo.
A quei tempi si interrogava l'Oracolo, fonte di saggi consigli, un'autorità infallibile. Il più prestigioso era quello di Delfi,
“omphalòs” del mondo, un santuario dedicato al Dio Apollo.
Si andava lì, per
“informarsi” sul futuro.
Ora, interpretare il responso della divinità era assai arduo, mica le risposte erano chiare, ma “manco per sogno”, anzi si aprivano a diverse soluzioni, per cui alla fine risultava infallibile.
E allora, interroghiamo l'Oracolo e chiediamogli una profezia sul nostro futuro, quello italiano.
“Qual'è il vero problema dell'Italia? Cosa si cela dietro l'involucro dell'apparente retorica del “
è tutta colpa dell'incapacità dei politici”?.
La risposta:
“l'assenza della politica, quella vera”.
Questa è una difficoltà oggettiva, tutta propria della società e della politica italiana. Da noi, o è tutto bianco o tutto è nero, tutto è giusto o tutto è sbagliato, non abbiamo mezze misure.
All'Italia serve un maggiore equilibrio, un punto d'inizio comune da cui partire, qualcosa su cui siamo tutti d'accordo. Primeggiamo nell'alzare il tono del dibattito, “
buttandola in caciara”, dimenticandoci dei contenuti.
Se proseguiamo a farci la guerra, la pace si allontana.Occorre superare, indolore, quella “
mano armata” che caratterizza la vita quotidiana nella politica e nella società, dove proponiamo costantemente finte rivoluzioni “
antipolitiche”, capeggiate da veri e propri “
salvatori della patria”, utili soltanto a dividere e fomentare la polemica sterile e fine a se stessa, capaci di cambiare “nulla”.
Fino a quando non mettiamo al primo posto la discussione ed il confronto, non ne usciamo.
Abbandoniamo le nostre “proverbiali e supreme certezze”, quelle con cui ognuno di noi è unico ed assoluto depositario di verità.
Soprattutto non bisogna fare come “
quel Narciso di Travaglio”, innamorato della sua stessa immagine riflessa in uno specchio d’acqua.
Discutiamo, cerchiamo di comprendere il punto di vista degli altri, di capire quello che solo apparentemente non ci appartiene.
“Facciamo “Politica”.paolo.giardina@virgilio.it
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