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Parco degli Iblei ?? o Proprietà collettiva ??

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salvatore pepe:
Cercherò di rspondere ad alcune delle domande che mi fate , almeno a quelle che so di certo.
Le leggi che regolano la proprietà collettiva , non sono leggi "ad muzzum" ma hanno alla base il rispetto delle leggi dello Stato con qualche piccola autonomia così come nelle Regioni a statuto autonomo.
Non si può cacciare nella proprietà collettiva , ammeno chè non si deroga qualche area a tale esercizio venatorio , in funzioni di esigenze locali e nel rispetto del regolamento Nazionale.
Ci chiedevamo con il Dott.  Gionfriddo    se era possibile fare le rotazioni nelle coltivazioni aziendali , voi mi chiedete se un allevatore può costruire una sala per la mungitura , personalmente penso che un territorio già antropologicamente compromesso non può non tener conto dello sviluppo ecosostenibile che deve continuare ad avere , focalizzando la salvaguardia come fattore primario , dando alle altre priorità le giuste motivazioni in senso positivo e di sviluppo e di salvaguardia.
Nonostante un mio scettico giudizio di fattibilità motivato dalla diversità dei siti che formeranno il parco , penso che concertando le mosse con imprenditori locali , con AGRONOMI locali , con che ha a cuore la propria fetta di proprietà collettiva territoriale , mettendo insieme leggi alla legge Nazionale " scusate il gioco di parole " che ne addolciscano il pesante ostruzionismo allo sviluppo ed alla presenza dell'uomo come unità agroecosistemica , penso allora si possa realmente iniziare a fare un discorso costruttivo.
Salvatore Pepe

SC:

--- Citazione da: Salvatore Pepe - 16:48:02 pm, 19 Aprile  2010 ---, voi mi chiedete se un allevatore può costruire una sala per la mungitura , personalmente penso che un territorio già antropologicamente compromesso non può non tener conto dello sviluppo ecosostenibile che deve continuare ad avere , focalizzando la salvaguardia come fattore primario , dando alle altre priorità le giuste motivazioni in senso positivo e di sviluppo e di salvaguardia.

--- Termina citazione ---

ture questo è un si o un no?

si possono fare o si deve continuare nell'allevamento tradizionale magari a "mano"?

dicono che il parco aiuterà i prodotti a fregiarsi di marchi doc,  per aumentarne il "valore"  ma a che serve  se non potrà parellalamente aumentare la produzione anzi probabilmente si dovrà diminuire?

si pretende dai nostri contadini che diventino degli esperti in carte?


e tornando alla proprietà collettiva ancora, scusami ture, non ho capito in cosa consiste e come funziona anche se non ho mai supposto che fosse una cosa casuale.

puoi fare un esempio un po pratico di come si dovrebbe esercitare la proprietà collettiva?

salvatore pepe:
Sto cercando qualche opuscolo di realtà di Prorietà Collettiva , da dove si possa capire come quei siti siano riusciti ad arginare " l'ostacolo " Parco , perchè da quello che sono riuscito a capire la realtà verte in questa linea guida :
Il comitato preposto ad attivare la Proprietà Collettiva , si riunisce per decidere come governare l'entità parco , con leggi che non si dissociano troppo da quelle Statali Nazionali , e che abbiano delle deroghe in ambianti antropizzati che permettano il continuo della presenza dell'uomo senza che la stessa porti danni all'ecosistema del parco , cercando la soluzione migliore per far si che l'azienda esistente possa continuare la propria attività agricola , pastorale , silvocolturale.
Ovviamente per fare questo occorre farsi portavoce del popolo che vive il parco , fare in modo che siano le stesse persone che pensano possano avere problemi all'interno ad esternare le problematiche ed infine risolverli con l'apporto di tecnici anchessi facenti parte del tavolo di concertazione.
Non dimentichiamoci che il Parco nasce la dove l'uomo non ha ancora " distrutto " gli ecosistemi e si interviene affinchè questo non avvenga , è difatto una sorta di prevenzione e cura , dove l'intervento umano serve solo a ripristinare alcuni danni fatti e dall'uomo e dalle evoluzioni , speciazioni animali e vegetali , estinzioni animali e vegetali , riportando lo stato alla sua natura originale , salvaguardandolo da danneggiatori e curarlo.
Come si può far convivere l'uomo che cerca di ammodernizzare la propria azienda costruendo mobili ed immobili che possono comprometere l'equilibrio del parco ?
Sta in questa direzione la costruzione della proprietà collettiva , un sistema binario di convivenza con la natura , sfruttando al minimo la natura stessa e dando il massimo nel senso del rispetto e salvaguardia , se le due linee non possono viaggiare in maniera rettilinea , non credo si possa mai raggiungere un equilibrio e di conseguenza la nascita del Parco.
Salvatore Pepe

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