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L’ACQUA NON SI VENDE
a.merenda:
Bene.
Se si arriva ad 1 milione la cosa assume forte valenza politica (l'Italia potrebbe fungere da battistrada per altre nazioni e divenire un punto di riferimento in questo)
Possono firmare anche organizzazioni collettve o solo persone singole?
SC:
antonio ma che cacchio dici organizzazioni collettive???????
ma l'hai letta la costituzione? art. 75 della Costituzione?
si sta parlando di referendum abrogativo (sono tre relativamente a tre leggi differenti relativi all'acqua) possono firmare solo le PERSONE mediante documento di riconoscimento , i modelli sono vidimati dalla corti d'appello
e le firme vanno autenticate tramite qualcuno che esercita una funzione di pubblico ufficiale.
a.merenda:
si lo so.
Ma ti ricordo che le associazioni possono aderire e questo conferisce valore ad un'istanza politica
Mi sono espresso male quando ho utilizzato la parola "firmare"
Tu, intanto, in questa dicussione stai omettendo il tuo punto di vista. Cosa direbbe un sostenitore accanito delle leggi di mercato a proposito della mercificazione dell'acqua?
SC:
ho già messo la firma ai tre referendum e avevo firmato anche quando c'era la semplice raccolta firme "politica"
in quell'occasione e in altri luoghi motivai la cosa, ma è giusto che tu mi chieda e io ripeta
le leggi di mercato presuppongono che non si crei mai una situazione di monopolio, assolutamente inevitabile per come si sta costruendo l'ato idrico.
tra un monopolio privato e uno pubblico scelgo quello pubblico
se ci fosse la possibilità di dare la gestione dell'acqua a diversi soggetti in concorrenza reale fra di loro sarei d'accordo.
ma per forza di cose questo non è possibile.
inoltre ci sono parecchie differenze fra i diversi comuni alcuni hanno delle buone acque altre no e quest'enorme struttura rischia di livellare tutte le situazioni (cosa che non è un principio liberale come sai)
l'ato farà i prezzi , l'ato gestirà le condutture e i nuovi impianti e all'interno del'ato comanderà per forza di cose il socio tecnico privato ,perchè raramente un obiezione politica vince su una tecnica, ossia SAI8.
un solo soggetto che fa tutto nn è legge di mercato è monopolio.
ci sono anche altre cose da tenere presente nei nostri comuni l'acqua viene fatta pagare mediamente al 60% delle spese necessarie per estrarla (a palazzolo si spendono ogni anno 400 mila euro di corrente elettrica per pomparla senza considerare tutti gli altri costi di manuntenzione e personale), è diciamolo francamente un costo sociale uno dei tanti assistenzialismi.
tuttavia è un assistenzialismo che garantisce il diritto alla vita forse l'unico opportuno.
è chiaro che un socio privato non può accettare di fare beneficenza ma non è principio liberale che la gente muoia di sete e non possa avere altre fonti sostitutive.
un ultimo punto strettamente pratico e che non c'entra nulla con le leggi del libero mercato è che i nostri comuni sono costantemente privi di liquidità di denaro e la tassa sull'acqua contribuisce a supplire questo deficit.
dopo cosa sarà?
allora sono in contraddizione con i miei principi?
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