Autore: SC Topic: Video Dibattito Parco degli iblei commiss. unione con Vinciullo e Bufardeci 14/5  (Letto 4163 volte)

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Continua a tenere banco il dibattito sul parco degli iblei ricordo il precedente documentato da questo forum
http://www.paraparlando.com/palazzolo-acreide/parco-degli-iblei-video-dibatitto-pubblico-un-coro-di-no/

Va oltremodo riconosciuto che la commissione dell'unione dei comuni aperta del 14 maggio 2010 è stata un successo di  partecipazione sia come pubblico ai come personalità partecipanti, una sala consiliare pienissima e due onorevoli alla regione, in più altre figure della politica locale.
Mancavano, a parte il sindaco di casa Scibetta ,gli altri sindaci come qualche consigliere intervenuto ha fatto notare.

Il dibattito ha imperato tutto sul no, e la sensibilità del pubblico era al calor bianco, ci sono stati vari alterchi fra posizioni non opposte ma + sfumate e  tutto è durato 2 ore e 44 minuti.
mancavano gli ambientalisti a piegare il loro punto di vista e che in genere lamentano la disinformazione della gente.
tutti gli interventi sono come sempre integrali

ho preferito stavolta spezzare per facilitare chi volesse ascoltare un particolare intervento, e aiutare a capire meglio le posizioni.


1/15, Dr. Carlo Scibetta , sindaco Palazzolo A.: proposta del Unione dei Comuni per il parco degli iblei




2/15, Arch. Giuseppe Di Mauro, Gal Vald'Anapo: illustrazione tecnica proposta unione per minimizzare impatto parco




3/5, Antonio Galioto, segr. UGL: il Parco deve considerare gli interessi dei lavoratori.




4/5, Nello Bongiovanni Cons. Comunale PDL Sortino: contro il parco e contro la Prestigiamo




5/15, Avv. Nuccio Nigro, comitato NoParco palazzolo: si valutano + le erbe e gli animali che uomini insistenti dentro il parco




6/15, On. Titti Bufardeci, Ass.re Reg. Ris. Agricole: proposta ambientalista parco pura follia, ci vuole accordo con la regione.




7/15, Prof. Monaco, ex docente prof. agrario: critiche a Bufardeci




8/15, Pippo Impallomeni, Cons. Comunale Siracusa: nel parco non ci sono vincoli ma DIVIETI.




9/15, Dott. Ferla, Confagricoltura: Falso che i prodotti agricoli avranno vantaggi dal parco.



10/15, Cugno, Associazione Cacciatori: no al parco o ipotesi di zonizzazione dei corsi d'acqua




11/15, Salvo Veneziano, Cons. Comunale Noto: il parco forma di economia assistita.




12/15,Paolo Petrolito, cons. comunale Canicattini B.: nessuna riserva naturale fin'ora ha portato reddito al territorio



13/15, Dr. Carlo Scibetta, Sindaco Palazzolo A.: Polemica con Impallomeni




14/15, Arch. Giuseppe Di Mauro, gal val d'anapo: replica a critiche e battibecco con pubblico.



15/15 On. Enzo Vinciullo, duputato ARS: proposta Unione Comuni per parco buona.



« Ultima modifica: 18:06:25 pm, 15 Maggio 2010 da SC »
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le mie opinioni sono note ma ritengo occorra dare spazio anche  ai proponenti il parco, perchè la democrazia passa per la coscienza di tutte le opinioni

per questo pubblico il parere del prof. Pasquale Bellia che insegna urbanistica all'università di firenze
Citazione
Il parco degli Iblei: tutela per necessità
Solidarietà a Vera Greco


Firenze -  “… l’urbanistica degli imprenditori. Essi pensano e realizzano, senza nasconderlo, per il mercato, in vista di un profitto. La novità, il fatto più recente, è che essi non vendono più alloggi o immobili, ma urbanistica. Con o senza ideologia, l’urbanistica diventa valore di scambio” (Henry Lefebvre, 1968)
 

       La storia e la naturalità dei luoghi, la terra stessa a supporto del paesaggio, non vengono prodotti come le comuni consuete merci.

       Ci sono in natura.

       Sono la natura.

       Hanno sì - mi direte - un senso naturale aggiunto ad uno culturale nel valore del lavoro e delle lotte sociali nel corso del tempo lungo della loro esistenza. Però la sovrapposizione dei due – o moltissimi – strati di valore e di senso, ne hanno determinato il pregio di cui oggi ci rallegriamo.

       I paesaggi, sia della naturalità che anche quello “artificiale”, rendono testimonianza di civiltà da tramandare alle generazioni future e se il territorio non è più in grado di autogovernarsi per gli abbandoni delle campagne, non vuol dire farlo diventare territorio in attesa di trasformazioni edificatorie.

       A differenza dell’urbanistica delle ultime (malefiche) generazioni, la tutela del paesaggio non si “contratta” – come fossimo in un’area soggetta a reinvenzione dai piani urbanistici  – poiché la cura, l’attenzione ambientale si sa bene è spesso in contrasto con la ricerca del consenso diffuso per avallare manovre speculative o illegittime.

       Il paesaggio Ibleo è ancora ben conservato nella sua caratteristica ruvidità, nella pregiata spontaneità. Preservarlo è compito prioritario e impegno comune di tutti noi. Non serve più aggiungere case su case, disperdere la città - già polverizzata - nelle campagne. Solo follia urbanizzare la campagna che tale in quei territori non lo è mai stata. Motivo di sconforto sarebbe la manomissione del paesaggio agricolo, portandolo verso il progressivo omologarsi, verso un non meglio definito paesaggio turistico fatto di seconde case, lottizzazioni intensive. Sovvertendo così lo stato dei luoghi, favorendo l’alterazione del rapporto tra conduzione del fondo e attività edificatoria indispensabile a quello scopo produttivo. La pressione speculativa (già tanto virulenta sulla costa) se si instaura nelle colline interne, distruggerà le campagne in funzione di una mal interpretata e “insostenibile modernizzazione” fatta di case con piscine sacrilegamente abitate tre mesi l’anno.
       Scopo preminente dovrebbe essere quello di proteggere le aree non urbanizzate ricadenti nella perimetrazione del Parco degli Iblei, con particolare interessamento a quelle zone che conservano vistosi segni del rapporto tra lavoro e natura. Quindi i paesaggi rurali, i paesaggi forestali, i frammenti di natura intatta. Proteggerli dall’invasione immotivata e ingiustificata delle trasformazioni che quei pregiati segni – nelle zone della costa – hanno già cancellato, e che ora rischiano di manomettere gran parte del paesaggio ibleo. Non posso che essere favorevole a porre un vincolo di immodificabilità del residuo paesaggio rurale ibleo: un vincolo di salvaguardia di una specie in via di estinzione. Favorevole al mantenimento e all’incoraggiamento – dove ancora persistono - dell’attività agrosilvopastorale, con interventi di conservazione e restauro del paesaggio agrario non urbanizzato.

       Riporto di seguito i  “principi fondamentali in materia di governo del territorio con riferimento al territorio non urbanizzato” che la legislazione regionale toscana applica e tra questi voglio ricordare i seguenti:

       - “gli strumenti di pianificazione non consentano nuove costruzioni, né demolizioni e ricostruzioni, o consistenti ampliamenti, di edifici, se non strettamente funzionali all'esercizio dell'attività agro-silvo-pastorale, nel rispetto di precisi parametri rapportati alla qualità e all'estensione delle colture praticate e alla capacità produttiva prevista, come comprovate da piani di sviluppo aziendali o interaziendali”

       - “la demolizione dei manufatti edilizi già utilizzati come annessi rustici, qualora perdano la destinazione originaria”.
       Quindi, oltre al vincolo e alla regolamentazione edilizia motivata e controllata, anche la demolizione dei manufatti agricoli non più in uso … altro che aggiunte di diletto per seconde case.


e il video di riferimento alla sovrintende di ragusa vera greco
La d.ssa Vera greco, sovrintendente ai BBCC, interviene su tema del parco degli iblei.
 
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i giornali qualche giorno (diciamo 10 ) dopo si accorgono delle notizie che noi abbiamo documentato con i video con qualche cambiamento rispetto l'originale
guardate sta notizia

http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=73627&Edizione=15&A=20100523

Citazione
Parco degli Iblei proposta l'abrogazione della legge
«Avrebbe effetti devastanti per l'agricoltura e per la zootecnia»

palazzolo acreide Una presa di posizione netta, che è stata ribadita senza "se" e senza "ma": a un nuovo incontro sulla perimetrazione del Parco degli Iblei, nella sala consiliare del Comunale, alla presenza degli onorevoli Bufardeci e Vinciullo, il Comitato per lo sviluppo di Noto - per voce del presidente Vincenzo Leone - ha ribadito di essere schierato con chi caldeggia la proposta di abrogazione degli articoli della legge finanziaria del 2007 che istituisce il Parco.
Tra gli interventi che si sono succeduti, quello dell'architetto Di Mauro al quale il sindaco di Palazzolo ha commissionato uno studio sugli effetti dell'istituzione del parco. È stato constatato come «un tale studio sia mancato totalmente al momento di decidere l'istituzione, che è stata fatta non con una legge ad hoc, ma inserendo un emendamento in una legge di tutt'altra natura quale quella "finanziaria"». Pur non prendendo esplicita posizione né in senso contrario né in senso favorevole, comunque il professionista ha fatto emergere altri due punti di criticità: «Gli Iblei - ha detto - non sono tecnicamente una catena montuosa perché non ne hanno le caratteristiche; hanno una struttura cosiddetta tavolare e presentano un paesaggio eterogeneo. La forte antropizzazione del territorio comporta dei profili inediti per l'eventuale gestione del Parco».
Il presidente provinciale di Confagricoltura ha manifestato la radicale contrarietà della sua organizzazione «per gli effetti devastanti che si avrebbero nel settore agricolo e dell'allevamento». Denuncia la Confagricoltura che gli allevatori «sarebbero infatti costretti ad allevare bovini di razza "modicana" che producono 2 litri di latte al giorno contro i 40 prodotti dalle razze che attualmente possono essere allevate, con evidenti conseguenze negative in termini di produttività». Anche il presidente di Confagricoltura ha proposto l'abrogazione tout court dell'emendamento della legge finanziaria in oggetto.
A quest'appello si sono associati anche consiglieri comunali di Palazzolo, il pubblico presente in aula e il consigliere comunale di Noto Veneziano, anch'egli intervenuto al dibattito. Nel suo contributo quest'ultimo ha dichiarato che «è necessario uscire da logiche locali. Esse sono motivate da interessi egoistici che indeboliscono il fronte di coloro che non condividono l'istituzione del Parco». Queste sono anche le ragioni che lo hanno spinto, unico fra i consiglieri, a votare contro la proposta di perimetrazione approvata dal consiglio comunale elorino. (re.si.)

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enrico tomasi

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anche la mucca modicana è mutata...produce 2 litri di latte al giorno, meno di una capra

beh, almeno sta cosa fa supporre che il signor re.si. non ha usato la famosa formula copia e incolla, tanto in voga tra i cronisti di professione
« Ultima modifica: 23:46:17 pm, 26 Maggio 2010 da Enrico Tomasi »

 

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