Comuni Zona Montana Iblea > Palazzolo Acreide
cimitero monumentale di palazzolo acreide, tra arte e degrado
enrico tomasi:
cimitero monumentale, tra arte e degrado
enrico tomasi:
altre foto
Ellj Nolbia:
Ho redatto, per professione, il piano di recupero (PdR) di un Cimitero IBLEO. Le problematiche del degrado sono sovrapponibili a quanto si riporta per il cimitero di Palazzolo. LA città murata del cimitero è luogo dimenticato, lontano dai controlli e dalla cura che si riserva alla città dei vivi. Quindi ... lo stato di abbandono è la regola per quasi tutti i giorni dell'anno, tranne ... per la ricorrenza dei defunti. Ma un solo giorno all'anno di attenzione può risolve il degrado di sempre?
Nell'analisi accurata e nel rilievo conseguente - strumentali alla redazione del PdR - ho riscontrato edificazioni abusive e anche sopraelevazioni non concesse, questo per farvi capire come entro le mura del silenzio eterno, non esistono più leggi e divieti. Spesso con la compiacenza dell'addetto alla sorveglianza e custodia, tutto si può fare, anche facendo leva sulla carica emotiva per sollevarsi dai divieti che la legge impone.
enrico tomasi:
Premesso che il livello di degrado dei monumenti storici, privati o pubblici, nelle città dei vivi spesso supera quello che ho qui cercato di documentare, vorrei sottolineare che cure e messa in sicurezza dei manufatti all’interno della città murata, sono compiti che spettano all’amministrazione comunale (art. 2 regolamento cimiteriale).
Custodi o sorveglianti dell’area cimiteriale sono organici al personale comunale, alle dirette dipendenze del sindaco o dell’assessore delegato.
Pienamente d’accordo sul fatto che un giorno di attenzione l’anno non può risolvere il degrado di sempre, e qui non mi riferisco solo a chi porta fiori ai propri cari per la ricorrenza dei defunti, ma alle innumerevoli amministrazioni che di tempo o di responsabilità pare non vogliono sacrificarne manco essi più di tanto;
i danni strutturali, in parte ormai permanenti, non si cancellano con fiori o illuminazioni votive, tantomeno con servizi pullman che prontamente vengono istituiti dalle amministrazioni di turno durante la festività dei defunti.
Pare manchi e sia mancata da sempre la volontà politica o il coraggio di applicare una semplice normativa prevista dal regolamento cimiteriale, nata proprio a cautela dei manufatti.
Ho la sensazione che tale mancanza, si evidenzi in modo più acuto, tanto più importanti ed imponenti sono le architetture di riferimento, appartenuti ai potenti della palazzolo feudale;
come se baroni, despoti, e feudatari defunti, intimorissero i loro disadorni interlocutori più da morti che da vivi.
O sono i loro avi a spaventare i nostri amministratori di sempre?
Perché quella normativa (art. 72 del regolamento), che prevede la decadenza della concessione per perdurante stato di abbandono e di incuria non viene fatta presente ai rampolli dei nostri titolati concittadini che “furono”?
per quale motivo questi manufatti, testimonianza di un artigianato che nel circondario non ebbe uguali per valenza e raffinatezza artistica nell'arte di intagliare la pietra calcare, non vengono affidati a terzi, previo l’obbligo al completo restauro, come previsto dall'ordinamento in vigore?
Perché stiamo aspettando che un patrimonio di tale importanza artistico, storico e culturale vada perduto per sempre?
enrico tomasi:
so che durante l'ultimo consiglio comunale il consiglere nadia spada ha presentato un interrogazione sull'argomento. sarebbe interessante poterne prendere visione.
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa