LE RISPONDO NON CON MIE PAROLE...MA CON IL PENSIERO DEL DOTT.MATARAZZO CHE PORTO AVANTI DA ANNI...
Salviamo Pantalica e i siti Unesco, ma con i fatti
Leggo con un misto di imbarazzo, rabbia e indignazione il dibattito attorno alla gestione di Pantalica e all'agognato sviluppo della zona montana siracusana. Grazie all'edizione online, anche da Milano, riesco ad aggiornarmi quotidianamente attraverso le vostre pagine. Etenere così un filo diretto con -~~ la mia terra, che per diversi anni ho raccontato anch'io da giornalista. Epro-\ prio da giornalista nel gennaio 2006 partecipavo alle celebrazioni per l'ingresso della Necropoli di Pantalica (con Siracusa) fra i siti patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Una «conquista» che avrebbe dovuto aprire un mare di opportunità: turismo, servizi, infrastrutture. Invece nulla. Eppure si sono moltiplicati i consorzi, le unioni, gli enti che avrebbero dovuto programmare il rilancio. Senza contare che da un paio di decenni ormai il Gal Val d'Anapo parla di sviluppo. E«gestisce» attraverso bandi più o meno pubblici milioni e milioni di euro per sostenere l'economia e lo sviluppo, appunto. Ma quante imprese vere sono nate? Quante attività concrete sono state awiate? Quanti po-\ sti di lavoro hanno prodotto? Nessuno lo sa. Di certo risultati non proporzionati al fiume di risorse arrivate. In tutta l'Isola, ifondi europei si sono dispersi in mille rivoli che hanno permesso alla Sicilia di galleggiare, fra assistenzialismo e clientelismo, invece che ridurre il gap con le regioni più ricche e avan,
zate. Ma pensiamo che si possa andare avanti così per molto? Per questo non ho resistito a esprimere il mio pensiero quando sulla mia casella mail si è materializzato l'invito all'ennesimo convegno organizzato dal Gal: «Più slancio al sistema Val d'Anapo» (di cui Lì Sicilia ha riferito sabato 1). Con illustri rap,
presentanti delle istituzioni e del mondo produttivo. Più «slancio»? Ma per chi
e che cosa? l\1on prendiamoci in giro. Un paio di mesi fa, in una delle mie periodiche
visite a casa, a Sortino, ho fatto una passeggiata a Pantalica. Davanti
a me una delle osannate «porte»: una casetta in legno che apre il sentiero
con operatori e guide che dovrebbero accogliere il turista. Nei progetti. Nei sogni.
Lì casetta era invece in totale abbandono, con gli infissi divelti, facile preda
dei vandali.
Leggo inoltre su «Lì Sicilia» del 26 aprile che il Gal ha inviato agli enti che ruotano
attorno a Pantalica, Comuni e Unione dei Comuni, Provincia, Forestale,
Soprintendenza, una bozza per creare una cabina di regia per valorizzare il sito,
awiare una sperimentazione di governance, la gestione integrata dei servizi,
ecc. ecc. ecc. Non era forse questo il ruolo dell'agenzia già nei decenni di
attività? Ancora più sorprendente poi la decisione di affidare un ufficio appalti
all'Unione dei Comuni Valle degli lblei, che in questi mesi. a leggere gli
atti, le cronache e i dibattiti. non ha certo spiccato come «garante» di trasparenza
e correttezza.
Tutto questo mentre i paesi della zona montana si spopolano, con una fuga
continua e inarrestabile di ragazzi che vogliono liberamente conquistarsi un
posto di lavoro. C'è un limite a tutto. E' forse tempo che i professionisti dello
sviluppo (di parole) che da decenni ormai organizzano convegni, prendano
atto del fallimento e si facciano da parte. Per il Sud, per Siracusa, per Pantalica
non c'è più tempo. E' già tardi. Siamo un abisso indietro rispetto al Nord
e stiamo immobili nel codazzo delle più povere regioni d'Europa. Altro che cabina
di regia. Qui ci vuole una terapia d'urto. Che spazzi via il malcostume che
ci attanaglia e apra dawero una nuova stagione. Almeno questo io spero per
la mia terra.
G,USEPPE MATARAZZO
o
o N
Allora te lo spiego io.
Il Gal (gruppo azione locale) è un ente consortile a responsabilità limitata formato sia da una parte pubblica (comuni, province etc) che privata (imprese, ass. categoria, confidi etc.)
Lo strumento fu inventato all'inizio degli anni 90 ed è diffuso in tutta Europa con l'obiettivo di creare "un ambiete concertativo tra attori rilevanti del territorio su cui opera".
Altro requisito di questi enti è la loro presenza in realtà aventi economia prevalentemente a carattere agricolo. E per questo operano grazie ai finanziamenti dei fondi strutturali/iniziative comunitarie destinate allo sviluppo rurale(fondo europeo agricolo sviluppo rurale/ approccio Leader - aconimo di "legami tra azioni di sviluppo dell'economia rurale")
LO scopo ideale della loro opera è quello di differenziare l'economia di questi luoghi e favorire, accompagnare e sostenere la creazione di imprese innovative in ambito rurale e non.
Parallelamente, un simile "luogo d'incontro" dovrebbe favorire il miglioramento di una governance locale fondata sull'unità d'intenti circa la fruibilità delle risorse/infrastrutture che abbiamo a prescindere dall'appartenenza politica e dall'ideologia.
Ora, la strategia che è stata messa in opera negli ultimi dieci anni ha visto prevalere, più che altro, il concetto di "aiuto" rispetto a quello di "servizio" come output delle politiche di sviluppo nostrane.
Questa mentalità va di certo cambiata anche se bisogna riconoscere (e sono un testimone oculare) che il grado di efficienza burocratico-gestionale è molto buono (merce rara nella nostra terra)
Detto questo aggiungo (per chi fosse interessato ad approfondire il mio punto di vista ci sono 170 pag. che trattano di una comparazione tra il nostro gal ed uno in Andalusia)che lo strumento gal ha ceduto il passo al "NAT" (nucleo aggregazione territoriale) il quale non varia le finalità ma si propone (come dice la stessa parola) di far sedere attorno ad un tavolo ideale (e fisico ovviamente) molti più soggetti rilevanti del territorio (in gergo stakeholders)
Il nostro riferimento territoriale è il Natiblei (www.natiblei.net). I comuni che vi partecipano appartengono alle province di Siracusa, Catania e Ragusa.
Detto questo pregherei il sig. Bongiovanni di trattare l'argomento con dovizia adeguata per non rischiare di creare un danno informativo facendo credere, magari, che i gal ce li siamo inventati noi.
Se invece ritiene di poter operare meglio degli attuali "gestori" rispondo che gli stessi hanno dalla loro la conoscenza tecnica. Lei potrebbe influire, tuttalpiù, sul versante politico attraverso un suo incarico come sindaco oppure "assessore delegato al ramo".
Tuttavia a me non risulta che questo sia il suo campo.
Un'altra cosa che può fare è dare il suo punto di vista come sindacalista dell'Ugl circa l'impatto occupazionale che queste politiche di sviluppo hanno generato (non facendo la domandina di rito bensì pubblicando dati - se li ha )
L'unica cosa che non dovrebbe fare (ovviamete secondo il mio punto di vista) è generalizzare senza argomentare