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TUTTO RUOTA... ATTORNO AL GAL…
cherumubeddi:
--- Citazione da: Tito - 10:59:03 am, 31 Maggio 2010 ---Allora te lo spiego io.
Il Gal (gruppo azione locale) è un ente consortile a responsabilità limitata formato sia da una parte pubblica (comuni, province etc) che privata (imprese, ass. categoria, confidi etc.)
Lo strumento fu inventato all'inizio degli anni 90 ed è diffuso in tutta Europa con l'obiettivo di creare "un ambiete concertativo tra attori rilevanti del territorio su cui opera".
Altro requisito di questi enti è la loro presenza in realtà aventi economia prevalentemente a carattere agricolo. E per questo operano grazie ai finanziamenti dei fondi strutturali/iniziative comunitarie destinate allo sviluppo rurale(fondo europeo agricolo sviluppo rurale/ approccio Leader - aconimo di "legami tra azioni di sviluppo dell'economia rurale")
LO scopo ideale della loro opera è quello di differenziare l'economia di questi luoghi e favorire, accompagnare e sostenere la creazione di imprese innovative in ambito rurale e non.
Parallelamente, un simile "luogo d'incontro" dovrebbe favorire il miglioramento di una governance locale fondata sull'unità d'intenti circa la fruibilità delle risorse/infrastrutture che abbiamo a prescindere dall'appartenenza politica e dall'ideologia.
Ora, la strategia che è stata messa in opera negli ultimi dieci anni ha visto prevalere, più che altro, il concetto di "aiuto" rispetto a quello di "servizio" come output delle politiche di sviluppo nostrane.
Questa mentalità va di certo cambiata anche se bisogna riconoscere (e sono un testimone oculare) che il grado di efficienza burocratico-gestionale è molto buono (merce rara nella nostra terra)
Detto questo aggiungo (per chi fosse interessato ad approfondire il mio punto di vista ci sono 170 pag. che trattano di una comparazione tra il nostro gal ed uno in Andalusia)che lo strumento gal ha ceduto il passo al "NAT" (nucleo aggregazione territoriale) il quale non varia le finalità ma si propone (come dice la stessa parola) di far sedere attorno ad un tavolo ideale (e fisico ovviamente) molti più soggetti rilevanti del territorio (in gergo stakeholders)
Il nostro riferimento territoriale è il Natiblei (www.natiblei.net). I comuni che vi partecipano appartengono alle province di Siracusa, Catania e Ragusa.
Detto questo pregherei il sig. Bongiovanni di trattare l'argomento con dovizia adeguata per non rischiare di creare un danno informativo facendo credere, magari, che i gal ce li siamo inventati noi.
Se invece ritiene di poter operare meglio degli attuali "gestori" rispondo che gli stessi hanno dalla loro la conoscenza tecnica. Lei potrebbe influire, tuttalpiù, sul versante politico attraverso un suo incarico come sindaco oppure "assessore delegato al ramo".
Tuttavia a me non risulta che questo sia il suo campo.
Un'altra cosa che può fare è dare il suo punto di vista come sindacalista dell'Ugl circa l'impatto occupazionale che queste politiche di sviluppo hanno generato (non facendo la domandina di rito bensì pubblicando dati - se li ha )
L'unica cosa che non dovrebbe fare (ovviamete secondo il mio punto di vista) è generalizzare senza argomentare
--- Termina citazione ---
NET - GAL - UGL - ANDALUISOIA - STAKEHOLDERS.....
...mi sento un ignorante!!! io ho studiato, ma a questi livelli non mi ci trovo!!! Forse ho inteso male io, Consigliere Bongiovanni, circa l'argomento del topic, o si è spiegato male Lei... ma dopo queste parole... opsss argomenti, qualunque essi siano, io dò ragione a Tito, pi forza!!!! (sembra veramente lui...)
Sa sprugghiassi Lei Consigliere, io sono alto... anzi basso 160cm circa.......... ed a questi livelli non ci arrivo!!!
chi semu beddi!
a.merenda:
Ripeto di essere in grado di rispondere alle sollecitazioni di cui sopra.
Ho espresso le mie valutazioni all'interno della tesi e se Giuseppe vorrà avrà modo di leggerle ( e di criticarle se lo ritiene opportuno)
Detto questo a me pare che si riponga molta attenzione sulle "spese" derivanti da investimenti "straordinari" e poco sulla gestione dell'enorme massa costituita dalla spesa corrente.
Il gal gestisce tanti milioni di euro è vero. Ma, chiedo, in quale percentuale rispetto al bilancio complessivo degli investimenti che ricadono sul nostro territorio?
Vuoi sapere qual è la spesa procapite per abitante del programma Leader del ciclo di programmazione 2000-2006?
30 euro in 7 anni...di cui il 70% composto da finanziamenti pubblici.
Se poi, invece, ci riferiamo a tutto quello che, in provincia, viene curato dal gruppo dei tecnici del gal (sottoforma di altri incarichi istituzionali che prescindono dall'ufficio gal in senso stretto) a prescindere dai finanziamenti orientati allo sviluppo rurale dico questo:
trattasi di filosofia dell'accentramento gestionale. E' la nostra forma mentis che lo impone per reagire all'individualismo ed alla parcellizzazione imprenditoriale del nostro territorio.
Diciamo che se avessimo la possibilità di decidere che chi vuole investire negli iblei paga il 15% delle tasse anzichè il 50% le cose andrebbero diversamente poichè la pressione (in termini di richiesta occupazionale) si sposterebbe dal settore pubblico al privato.
Qualcuno dice: le imprese straniere non investono perchè c'è la mafia. Io penso, invece, che non invastano perchè quando vanno a chiedere a qualcuno "chi comanda quì" o "a che ufficio rivolgersi per avere delucidazioni in merito ad eventuali insediamenti industriali" si va a finire a Palermo se non a Roma (vedi tema beni culturali).
Ecco perchè mi interessa approfondire il tema dell'autonomia politico finanziaria.
Penso sia una chiave di volta per la normalizzazione del nostro territorio a patto che non si vada a scadere in un nefasto centralismo regionale.
Per questo mi sembra opportuno rafforzare il CRAL (consiglio regionale autonomie locali). E' in quella sede che è possibile agire sulla produzione normativa regionale.
ed una volta tanto, per favore, non interventi particolaristico-clientelari bensì norme generali che garantiscano regole certe per tutti.
Un esempio? il miglioramento del sistema degli appalti. Non più norme di aggiudicazione al ribasso su base d'asta bensì garanzie da parte delle imprese in termini di consegna dei lavori (tempi certi) con max proroga concedibile a mesi 6 o giù di lì...
Accussi viremu si si pò finiri 'mpocu ri manciugghia!!!!!
come disse il filosofo metropolitano...
cherumubeddi:
--- Citazione da: Tito - 17:31:26 pm, 31 Maggio 2010 ---Ripeto di essere in grado di rispondere alle sollecitazioni di cui sopra.
Ho espresso le mie valutazioni all'interno della tesi e se Giuseppe vorrà avrà modo di leggerle ( e di criticarle se lo ritiene opportuno)
Detto questo a me pare che si riponga molta attenzione sulle "spese" derivanti da investimenti "straordinari" e poco sulla gestione dell'enorme massa costituita dalla spesa corrente.
Il gal gestisce tanti milioni di euro è vero. Ma, chiedo, in quale percentuale rispetto al bilancio complessivo degli investimenti che ricadono sul nostro territorio?
Vuoi sapere qual è la spesa procapite per abitante del programma Leader del ciclo di programmazione 2000-2006?
30 euro in 7 anni...di cui il 70% composto da finanziamenti pubblici.
Se poi, invece, ci riferiamo a tutto quello che, in provincia, viene curato dal gruppo dei tecnici del gal (sottoforma di altri incarichi istituzionali che prescindono dall'ufficio gal in senso stretto) a prescindere dai finanziamenti orientati allo sviluppo rurale dico questo:
trattasi di filosofia dell'accentramento gestionale. E' la nostra forma mentis che lo impone per reagire all'individualismo ed alla parcellizzazione imprenditoriale del nostro territorio.
Diciamo che se avessimo la possibilità di decidere che chi vuole investire negli iblei paga il 15% delle tasse anzichè il 50% le cose andrebbero diversamente poichè la pressione (in termini di richiesta occupazionale) si sposterebbe dal settore pubblico al privato.
Qualcuno dice: le imprese straniere non investono perchè c'è la mafia. Io penso, invece, che non invastano perchè quando vanno a chiedere a qualcuno "chi comanda quì" o "a che ufficio rivolgersi per avere delucidazioni in merito ad eventuali insediamenti industriali" si va a finire a Palermo se non a Roma (vedi tema beni culturali).
Ecco perchè mi interessa approfondire il tema dell'autonomia politico finanziaria.
Penso sia una chiave di volta per la normalizzazione del nostro territorio a patto che non si vada a scadere in un nefasto centralismo regionale.
Per questo mi sembra opportuno rafforzare il CRAL (consiglio regionale autonomie locali). E' in quella sede che è possibile agire sulla produzione normativa regionale.
ed una volta tanto, per favore, non interventi particolaristico-clientelari bensì norme generali che garantiscano regole certe per tutti.
Un esempio? il miglioramento del sistema degli appalti. Non più norme di aggiudicazione al ribasso su base d'asta bensì garanzie da parte delle imprese in termini di consegna dei lavori (tempi certi) con max proroga concedibile a mesi 6 o giù di lì...
Accussi viremu si si pò finiri 'mpocu ri manciugghia!!!!!
come disse il filosofo metropolitano...
--- Termina citazione ---
chi è sto giuseppe?
Cmq riguardo a quello riportato da te... TITO, ho solamente fatto delle considerazioni/provocazioni semplicemente perchè il discorso del Consigliere Bongiovanni verteva non su ciò che è il Gal bensì sull'accaparramento che costui ha formalizzato negli anni anche per decisioni prettamente politiche...
E' questo il grido del Consigliere Bongiovanni.
Non dico che erano fuori luogo le tue valutazioni (chiare ed inequivocabili) affermo solamente che il Topic mostrava altre sfaccettature che il Consigliere stesso magari ha ovviato involontariamente. Credo inoltre che alcuni temi, come l'autonomia politico finanziaria, non si avrà mai perchè troppa dipendenza romana, addirittura settentrionalista... (Lombardo ci ha provato con le grandi industrie e le raffinerie di petrolio, risultato: BUCA!!!)
chi semu beddi!
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