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10 province a rischio quali sono?
Paolo Lia:
Le dieci province a rischio
Ora è giallo. Non si sa se la misura sarà mantenuta. Se sì, le province a rischio sarebbero:
Ascoli (212.846 abitanti),
Matera (203.770),
Massa (203.698),
Biella (187.314),
Vercelli (180.111)
Fermo (176.488),
Crotone (173.370),
Vibo Valentia (167.334),
Rieti (159.018),
Isernia (88.895).
Sempre che si ritorni a quanto riportato sul sito del ministero dell'Economia, non potranno essere abolite le province che:
- confinano con Stati esteri,
- si trovino all'interno di Regioni a Statuto speciale.
Bisogna quindi, ad esempio, depurare dall'elenco province poco popolose, ma facenti parte di regioni speciali quali Sardegna e Sicilia oppure la provincia di Aosta.
SC:
le provincie andrebbero abolite tutte
enrico tomasi:
paolo, personalmente mi auguro che vengono eliminate tutte,e non solo quelle...
value:
Anche io credo che molte province sono assolutamente inutili. Pian piano saranno abolite, insieme a tanti piccoli comuni, perchè senza trsferimenti agli enti locali, come farà un comune a sopravvivere ed una provincia a far fronte a tante esigenze? Tassando i cittadini? E' quello che si farà, io credo, ma quanti cittadini accetteranno di pagare ulteriori tasse senza ricevere servizi in cambio? E meno male che hanno detto che non hanno aumentato le tasse. Più tassati di cosi?
a.merenda:
Direi:
Provincia organo tecnico con max dieci impiegati/tecnici che si occupano di pochi servizi c.d. di "area vasta". Ovvero gli studi e di progetti che interessano una pluralità di comuni (o tutti) in una zona con carateristiche omogenee (sia geografiche che economiche).
ES: monitoraggio rischio idrogeologico, progettazione europea in partnership tra comuni, viabilità extracomunale, trasporti, scuola secondaria superiore, dinamiche demografiche ed ambientali, studi sullo stato dell'economia, info europa.
Il caso spagnolo: organismi eletti in secondo grado dai consigli comunali. In pratica mandano lì dei tecnici per cercare di reperire più fondi possibili dall'Ue sulla base della loro competenza in ambito progettuale nelle materie di loro competenza (sovranità ceduta dai comuni per ragioni di "opportunità economica")
Insomma un "motore" fatto di informazione e tecnica progettuale. Di "politico" rimarrebbe solo il Presidente nei pochi casi in cui tale ente sia coinvolto nei processi di sviluppo del territorio (es: Parco degli Iblei) magari con mero potere consultivo
Anche se, a parte tutto, il Berlusca ha ricevuto il niet di Bossi. Quindi non se ne fa nulla...
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