Autore: Visitatore Topic: Video da diretta conferenza sostenitori parco iblei e scontro con i contrari  (Letto 95724 volte)

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Offline Vincenzo Cascone

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addirittura assillando signor chisemubeddi, quando le chiedevo l'indirizzo intendevo quello di casa sua, mi risulta difficile inviare un dvd ad un indirizzo di posta elettronica, la mia mail serviva a questo, preservando l'anonimato, se no il buon carmelo salemi suo compaesano potrebbe farle una copia. Mi faccia sapere.

Offline cherumubeddi

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addirittura assillando signor chisemubeddi, quando le chiedevo l'indirizzo intendevo quello di casa sua, mi risulta difficile inviare un dvd ad un indirizzo di posta elettronica, la mia mail serviva a questo, preservando l'anonimato, se no il buon carmelo salemi suo compaesano potrebbe farle una copia. Mi faccia sapere.


Certo io sono 'ntappato nell'utilizzare il "compiuter", ma lei non ne vuole manco di calata!!!
Mi pare che il file del video si possa comprimere ed inviare come allegato con una e-mail;     ma facciamo finta che l'abbia già visto:
"Complimenti vivissimi Signor Vincenzo, la morale del video, in file mp4, mi ha convinto...
Mi mandi il suo indirizzo che le farò pervenire la relazione sulle mie convinzioni riguardo al parco!". chisemubeddi@hotmail.it

PS: riguardo al buon Carmelo: gli lasci fare la Sua musica che è bravo veramente!!!

chi semu beddi!
Az

enrico tomasi

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Non generalizzare enrico, per questo tendi alla megalomania. Amplifichi troppo. In sintesi adesso siamo legati a palermo, con l'istituzione del Parco avremmo un rapporto prioritario con Roma e  messi in rete con tutti gli altri parchi nazionali d'italia. L'appeal, che riceve già una bella spinta dalla mera istituzione, sarà integrato a seguire dalle strategie di attrazione che il territorio riuscirà a produrre. Non ci siamo capiti ne babbo natale, nè uomo nero. Dipende solo ed esclusivamente da noi. Su piazza iblon il convegno di buscemi. Li' l'esperienza di altri parchi, a vocazione agricola ad esempio come le 5 terre. Li' anche l'intervento di alcuni oppositori che erano presenti anche all'incontro di Palzzolo, Con cui abbiamo serenamente preso un caffè e dialogato senza futili eccitazioni da stadio.
 Mentre qui beccate il carrozzone politico che si oppone al parco
http://www.radiortm.it/2010/06/10/parco-degli-iblei-il-tavolo-istituzionale-dice-no-alla-proposta-della-regione/.
Abbiamo capito che andate su personalismi e qualunquismi, luoghi comuni e frustrazioni. Ho grande rispetto del dialogo, ma voi lo fate degenerare sistematicamente....Intuisco che avete un tornaconto, ma siamo sicuri che manterranno le promesse? buon parco a tutti. v.



No vincenzo, non ho amplificato, ne generalizzato, ho semplicemente aggiunto un po di ironia nel riportare i tuoi concetti, confidando che la tua sensibilità di artista ti portasse a riflettere sulle incongruenze che, a mio modestissimo parere, li caratterizzano...evidentemente mi sbagliavo.

Hai esordito dando del megalomane a salvo, offeso in modo gratuito luciano ferla, colpevole solo di aver contribuito al dibattito con numeri e argomenti anzichè scontati e sterili auspici come voi, ci hai dato delle nozioni di psicanalisi li dove si parlava di parco, e ora attribuisci a noi qualunquismo, personalismi e frustrazioni?
Dichiari di avere la pretesa di creare coscienze, oltre ad essere in possesso della sfera magica, e accusi me di mania di grandezza?


Prendo atto che Hai comunque prodotto un bellissimo documentario su fauna, flora e conformazione geologica del nostro territorio e ti rinnovo i miei complimenti.

Ma non comprendo come mai a quel signore che alla fine del film chiedeva
cosa c'entrasse il video con il parco (inesistente), hai risposto "è il nostro territorio"
io nel tuo video ho visto Bellissime poiane, necropoli, carrubi... Ma i forestali durante i due anni di ripresa dove stavano? stando ai numeri, sotto ad ogni poiana ne dovevi immortalare forse 2-3, all'ombra di ogni carrubo altri 4 (suppongo).
Stavano forse oliandosi i gomiti dietro tua, vostra sollecitazione?
Non fanno parte anche loro del nostro territorio?
30000 forestali a salvaguardia di esso non ti bastano?


Cosa c'entra la fiducia in se stessi e l'olio di gomito con il parco, cosa c'entra il parco con l'economia, cosa significa per voi tutela del territorio?
« Ultima modifica: 01:41:11 am, 14 Giugno 2010 da Enrico Tomasi »

Offline pinoguzzardi

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toc.. toc... posso entrare?

L' utente Enrico Tomasi, con riferimento al parco degli Iblei si è chiesto:" cosa c'entra il parco con l'economia ?"

Ai soli fini informativi esterno la notizia che la  Legge 6 dicembre 1991, n. 394 - Legge Quadro sulle aree protette, sull'argomento economico così dispone:


Art. 7 - Misure di incentivazione

1. Ai comuni ed alle province il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di un parco nazionale, e a quelli il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di un parco naturale regionale è, nell'ordine, attribuita priorità nella concessione di finanziamenti statali e regionali richiesti per la realizzazione, sul territorio compreso entro i confini del parco stesso, dei seguenti interventi, impianti ed opere previsti nel piano per il parco di cui, rispettivamente agli articoli 12 e 25:
a) restauro dei centri storici ed edifici di particolare valore storico e culturale;
b) recupero dei nuclei abitati rurali;
c) opere igieniche ed idropotabili e di risanamento dell'acqua, dell'aria e del suolo;
d) opere di conservazione e di restauro ambientale del territorio, ivi comprese le attività agricole e forestali;
e) attività culturali nei campi di interesse del parco;
f) agriturismo;
g) attività sportive compatibili;
h) strutture per la utilizzazione di fonti energetiche a basso impatto ambientale quali il metano e altri gas combustibili nonché interventi volti a favorire l'uso di energie rinnovabili.
2. Il medesimo ordine di priorità di cui al comma 1 è attribuito ai privati, singoli o associati, che intendano realizzare iniziative produttive o di servizio compatibili con le finalità istitutive del parco nazionale o naturale regionale.

Art. 14 - Iniziative per la promozione economica e sociale

1. Nel rispetto delle finalità del parco, dei vincoli stabiliti dal piano e dal regolamento del parco, la Comunità del parco promuove le iniziative atte a favorire lo sviluppo economico e sociale delle collettività eventualmente residenti all'interno del parco e nei territori adiacenti.
2. A tal fine la Comunità del parco, entro un anno dalla sua costituzione, elabora un piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle attività compatibili, individuando i soggetti chiamati alla realizzazione degli interventi previsti eventualmente anche attraverso accordi di programma. Tale piano è sottoposto al parere vincolante del Consiglio direttivo ed è approvato dalla regione o, d'intesa, dalle regioni interessate. In caso di contrasto tra Comunità del parco, altri organi dell'Ente parco e regioni, la questione è rimessa ad una conferenza presieduta dal Ministro dell'ambiente il quale, perdurando i contrasti, rimette la decisione definitiva al Consiglio dei ministri.
3. Il piano di cui al comma 2 può prevedere in particolare: la concessione di sovvenzioni a privati ed enti locali; la predisposizione di attrezzature, impianti di depurazione e per il risparmio energetico, servizi ed impianti di carattere turistico-naturalistico da gestire in proprio o da concedere in gestione a terzi sulla base di atti di concessioni alla stregua di specifiche convenzioni, l'agevolazione o la promozione, anche in forma cooperativa, di attività tradizionali artigianali, agro silvo-pastorali culturali, servizi sociali e biblioteche, restauro, anche di beni naturali, e ogni altra iniziativa atta a favorire, nel rispetto delle esigenze di conservazione del parco, lo sviluppo del turismo e delle attività locali connesse. Una quota parte di tali attività deve consistere in interventi diretti a favorire l'occupazione giovanile ed il volontariato, nonché l'accessibilità e la fruizione, in particolare per i portatori di handicap.
4. Per le finalità di cui al comma 3, l'Ente parco può concedere al mezzo di specifiche convenzioni l'uso del proprio nome e del proprio emblema a servizi e prodotti locali che presentino requisiti di qualità e che soddisfino le finalità del parco.
5. L'Ente parco organizza, d'intesa con la regione o le regioni interessate, speciali corsi di formazione al termine dei quali rilascia il titolo ufficiale ed esclusivo di guida del parco.
6. Il piano di cui al comma due ha durata quadriennale e può essere aggiornato annualmente con la stessa procedura della sua formazione
.

Cordiali saluti.

                                                                                                                    pinoguzzardi

enrico tomasi

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infatti signor guzzardi, io parlavo di economia vera, non assistita; lei mi deve dare atto che siamo dei veri esperti nella seconda materia, sbaglio?
« Ultima modifica: 01:14:09 am, 16 Giugno 2010 da Enrico Tomasi »

Offline pinoguzzardi

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Egregio sign. Enrico Tomasi,

non è certo con l'economia assistita che si sviluppa un territorio ed in questo sono assolutamente d'accordo con Lei.

Non mi sembra però che le norme previste dalla legge quadro delle aree protette abbiano i crismi dell'assistenzialismo di Stato.

Tutt'altro.

Il recupero dei centri storici, dei nuclei abitati rurali, le opere finalizzate al risanamento dell'acqua, dell'aria e del suolo, la promozione di attività tradizionali artigianali ed agro silvo-pastorali, lo sviluppo del turismo proprio sfruttando le nostre bellezze panoramiche, l'utilizzo del marchio del parco per i prodotti agricoli delle nostre zone per un maggiore e migliore sbocco sui mercati, e così via, non mi sembrano esempi di  " economia assistita".   


Investire in ricerca,  studio e formazione di personale qualificato nell'ambito di un territorio che non è certamente vocato ad attività industriali bensì all'agricoltura, artigianato e turismo, sia naturalistico che, per così dire, architettonico può innescare un mercato dinamico in un sistema produttivo fatto da innumerevoli piccole e medie aziende di quei settori, che sempre di più debbono puntare e scommettere su tipicità e originalità.   

 Stimolare e promuovere  politiche capaci di arrestare il degrado ambientale e culturale in un quadro di sviluppo più equo e solidale,  favorire uno sviluppo sostenibile in grado di soddisfare  le esigenze attuali, senza compromettere quelle delle generazioni future è già di per se una azione assolutamente meritoria e conducente.

 Lo sviluppo sostenibile  deve  essere realizzato con il consenso dei cittadini ed inoltre, per essere efficace, ne deve modificare i comportamenti  e gli orientamenti dei consumatori. 

 
Pensare e programmate tenendo conto del tessuto socio economico del nostro territorio,  ponendosi  l'obiettivo di privilegiare interventi finalizzati all'inserimento lavorativo all'interno delle nuove opportunità occupazionali offerte dalle nicchie di mercato in espansione.

Le attività da proporre debbono, tra le altre,  incoraggiare la nascita di nuove iniziative riguardanti il lavoro autonomo ed imprenditoriale, ma debbono mirare anche a sostenere la professionalità dei numerosi operatori che già sono occupati  all'interno delle diverse imprese, operanti nei vari settori del territorio.

Sono tutte attività che necessitano di una unica " cabina di regia" ed un Ente Parco, gestito non già da politici trombati e da portaborse, ma dalle migliori " intelligenze" iblee, può essere una opportunità.

Saluti.


                                                                                                                           pinoguzzardi
 


Offline Luca

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Investire in ricerca,  studio e formazione di personale qualificato nell'ambito di un territorio che non è certamente vocato ad attività industriali bensì all'agricoltura, artigianato e turismo, sia naturalistico che, per così dire, architettonico può innescare un mercato dinamico in un sistema produttivo fatto da innumerevoli piccole e medie aziende di quei settori, che sempre di più debbono puntare e scommettere su tipicità e originalità.   

 Stimolare e promuovere  politiche capaci di arrestare il degrado ambientale e culturale in un quadro di sviluppo più equo e solidale,  favorire uno sviluppo sostenibile in grado di soddisfare  le esigenze attuali, senza compromettere quelle delle generazioni future è già di per se una azione assolutamente meritoria e conducente.

 Lo sviluppo sostenibile  deve  essere realizzato con il consenso dei cittadini ed inoltre, per essere efficace, ne deve modificare i comportamenti  e gli orientamenti dei consumatori. 

 
Pensare e programmate tenendo conto del tessuto socio economico del nostro territorio,  ponendosi  l'obiettivo di privilegiare interventi finalizzati all'inserimento lavorativo all'interno delle nuove opportunità occupazionali offerte dalle nicchie di mercato in espansione.

Le attività da proporre debbono, tra le altre,  incoraggiare la nascita di nuove iniziative riguardanti il lavoro autonomo ed imprenditoriale, ma debbono mirare anche a sostenere la professionalità dei numerosi operatori che già sono occupati  all'interno delle diverse imprese, operanti nei vari settori del territorio.
condivido

Sono tutte attività che necessitano di una unica " cabina di regia" ed un Ente Parco, gestito non già da politici trombati e da portaborse, ma dalle migliori " intelligenze" iblee, può essere una opportunità.
E' sicuramente necessaria questa "cabina di regia" (poco sopra,in risposta a "Vincenzo Cascone" avevo scritto che gli sforzi dovevano essere coordinati) e sicuramente può essere un'opportunità.Diversamente dal parco,anche questo un'opportunità ma non certo necessario.

Diciamo che si potrebbe pensare ad andare oltre solo "a regia funzionante", mi accontenterei anche di un percorso parallelo.
L'unica cosa che non vorrei sarebbe il classico "mettere il carro davanti ai buoi". Che del resto è l'mpressione che mi ha dato l'istituzione del parco (così come fatto da Roma) e che non sta avendo seguito come previsto solo perchè,una volta tanto, la comunità locale sta cercando di fare sentire la propria voce e cerca di non accettare supinamente quanto deciso da altri.

Spero si possa istituire un parco per il territorio e non che si trovi il territorio per un parco

Offline pinoguzzardi

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Luca, scusa,

ma cosa " avrebbero deciso gli altri", e chi sarebbero questi altri?

Sicuramente il parlamento italiano deputato, per delega dei cittadini, ad emanare le leggi  prendendo altresì atto che quell'emendemento alla finanziaria che istituì i quattro parchi nazionali siciliani venne votato a grandissima maggioranza dalle più importanti forze politiche presenti in quella Commissione parlamentare, sia di destra che di sinistra ( altro che " il parco dei comunisti") 

E quale sarebbe la " voce" che la comunità locale sta cercando di "fare sentire"?.

La legge prevede che le decisioni sulla perimetrazione di un parco nazionale venga decisa dal Ministero dell'Ambiente, d'ìntesa con la Regione e sentite le comunità locali, cosi' come concordate debbono essere,   in attesa delle zonizzazioni che saranno di fatto stabilite dai Sindaci del territorio oltre che dai Presidenti delle Provincie e della Regione, le norme di garazia riportate nel Decreto di attuazione, se proprio queste si ritengano necessarie.

Ed è di questo che si sarebbe dovuto occupare, in primo luogo, Il Comitato esecutivo dell'Unione dei Comuni Iblei, magari sposando la tesi del Comitato promotore del Parco, da inoltrare alla Regione in sede di tavolo tecnico, che  prevede di limitare le zone più vincolate (zone A e B) ai soli demani forestali, ai Sic e ai Zps, senza modifiche ai vincoli già esistenti.

Raggiunto questo obiettivo quel bicchiere diventa finalmente "mezzo pieno" stante, peraltro, la verticale caduta delle " favolette" quali la " mucca carolina/modicana", l'aspro odore della aparagina che si continuerà fortunatamente ancora ad avvertire dopo avere consumato quei gustosi turioni, il non ritorno al solo asinello ed alla falce a fronte degli attuali mezzi agricoli e decespugliatori, anche questa assurdità è stata divulgata.


E sulla base di questi corretti presupposti ( quella delimitazione delle zone a e B ) vengono meno tutte le tesi o le arringhe che si sono lette sui manifesti e su un giornalino locale, basate su presupposti sbagliati, ed errare  nei  presupposti fa venire meno non solo le tesi ma anche le arringhe.   

Grande merito a questo dialogo deve andare ai due forum locali i quali debbono continuare a mettere a disposizione le loro stutture al fine di superare, con  pacate discussioni , i dualismi guelfo-ghibellini che l'argomento ha provocato e causato.


                                                                                                                  pinoguzzardi

 
« Ultima modifica: 11:56:10 am, 16 Giugno 2010 da pinoguzzardi »

Offline luciano ferla

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Non è improbabile (sebbene non se ne abbia alcuna sicurezza) che, alla lunga, il parco porti dei benefici economici. Una cosa è certa, se questi benefici ci saranno non saranno immediati. E nel frattempo?
Faccio delle considerazioni che credo siano incontestabili. Il comitato del parco propone a gran voce una enorme area ricadente all’interno del perimetro del parco. Chiede inoltre che le zone SIC (siti di interesse comunitaria) e ZPS (zone di protezione speciale) siano inserite nella zona A e B ai sensi della legge quadro. La legge quadro prevede che le dette zone A siano di riserva integrale e le zone B di preriserva . Appare chiaro che in dette zone non saranno consentite attività economiche di alcun tipo (una riserva integrale o è riserva per cui si fa solo tutela o non è riserva) e questo lo si evince anche dalle proposte di regolamento avanzate dal comitato promotore del parco. Domanda: E le numerose aziende agricole i cui terreni ricadono a tutt’oggi all’interno di zone SIC e ZPS cosa faranno? Cosa ne sarà delle migliaia  di ettari oggi destinati alla coltura di cereali e foraggi? E degli allevamenti di bestiame, molti  dei quali intensivi?
Faccio presente che le zone SIC e ZPS sono state individuate in applicazione di una direttiva comunitaria (cosiddetta direttiva habitat) ma non costituiscono parchi o riserve. Gli stessi piani di gestione che le regioni sono obbligate ad emanare non impongono divieti ma stabiliscono comportamenti da adottare per la salvaguardia delle specie minacciate dal pericolo di estinzione. È destituita di ogni fondamento l'equiparazione che qualcuno agita strumentalmente tra aree SIC o ZPS ed aree a parco Nazionale, non esiste norma o volontà (se non quella dei sostenitori del parco) che stabilisca tale equivalenza.

Andiamo poi alla applicazione della legge quadro. Da più parti si dice che le comunità locali avranno nelle loro mani, attraverso gli organi previsti dalla legge, il destino del territorio entro cui ricade il parco con le scontate (si preme l’interruttore  e si accende la lampadina) ricadute economiche.
La legge quadro (legge 394/1991) prevede  l’Ente parco (art. 9) e la Comunità del parco (art.10) .
Sono organi dell’Ente:
-   Il presidente
-   Il consiglio direttivo
-   La giunta esecutiva
-   Il collegio dei revisori dei conti
-   La comunità del parco
Il presidente dell’Ente parco è nominato dal Ministro dell’Ambiente
Il consiglio direttivo è formato dal presidente e da dodici componenti nominati con decreto del Ministero dell’Ambiente secondo le seguenti modalità:
-   Cinque, su designazione della comunità del parco, con voto limitato
-   Due su designazione delle associazioni di protezione ambientale.. scelti tra esperti in materia naturalistico ambientale
-   Due, su designazione dell’accademia nazionale dei lincei
-   Uno su designazione del ministero dell’agricoltura e foreste
-   Due su designazione del ministero dell’ambiente.
E’ chiaro che trattasi di un organo in cui la comunità del parco (dove sono rappresentati gli enti locali) ha un peso minoritario (cinque dodicesimi) riguardo alle questioni importanti del parco stesso. Infatti leggendo il comma 8 dell’art.9:
Il Consiglio direttivo delibera in merito a tutte le questioni generali ed in particolare sui bilanci che sono approvati dal Ministro dell'ambiente di concerto con il Ministro del tesoro, sui regolamenti e sulla proposta di piano per il parco di cui all'articolo 12, esprime parere vincolante sul piano pluriennale economico e sociale di cui all'articolo 14, elabora lo statuto dell'Ente parco, che è adottato con decreto del Ministro dell'ambiente, d'intesa con la regione.

Offline SC

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Luca, scusa,

ma cosa " avrebbero deciso gli altri", e chi sarebbero questi altri?

Sicuramente il parlamento italiano deputato, per delega dei cittadini, ad emanare le leggi  prendendo altresì atto che quell'emendemento alla finanziaria che istituì i quattro parchi nazionali siciliani venne votato a grandissima maggioranza dalle più importanti forze politiche presenti in quella Commissione parlamentare, sia di destra che di sinistra ( altro che " il parco dei comunisti") 

si fa la domanda e si da la risposta?
un parlamento italiano che già allora è stato eletto senza preferenze da destra a sinistra
nessuno di quelle forze politiche come delle attuali ha parlato nei programmi elettorali di parco degli iblei e il fatto  che venga istituito tramite finanziaria ossia una legge che non c'entra nulla con i parchi la dice lunga


E quale sarebbe la " voce" che la comunità locale sta cercando di "fare sentire"?.

beh dott guzzardi la voce è quella di quella gente che è andata alle riunioni, quelle persone a cui il sig. Cascone pardon Dott. Cascone  non trovava parole per replicare perchè in quanto riteneva troppe stupide le domande.
Strano ad un laureato e ad un artista non dovrebbero mai mancare le parole adatte specie quando il lavoro per produrre  coscienze senza fornire verità, fallisce


La legge prevede che le decisioni sulla perimetrazione di un parco nazionale venga decisa dal Ministero dell'Ambiente, d'ìntesa con la Regione e sentite le comunità locali, cosi' come concordate debbono essere,   in attesa delle zonizzazioni che saranno di fatto stabilite dai Sindaci del territorio oltre che dai Presidenti delle Provincie e della Regione, le norme di garazia riportate nel Decreto di attuazione, se proprio queste si ritengano necessarie.

quindi dott guzzardi sta cosa ci deve far star tranquilli, mi spieghi, se mettono un mio terreno in zona B o C, limitando le possibilità di utilizzo poi che faccio me la prendo con lei,o con il sindaco, o con il presidente della regione o con il ministro?

che garanzia offre ai cittadini?


Ed è di questo che si sarebbe dovuto occupare, in primo luogo, Il Comitato esecutivo dell'Unione dei Comuni Iblei, magari sposando la tesi del Comitato promotore del Parco, da inoltrare alla Regione in sede di tavolo tecnico, che  prevede di limitare le zone più vincolate (zone A e B) ai soli demani forestali, ai Sic e ai Zps, senza modifiche ai vincoli già esistenti.

cioè invece del parco reticolare lei vuole  il parco ancora + ampio proposto dal comitato promotore, quello stesso comitato  che ha ammesso pubblicamente e in video di non aver fatto studi di impatto economico sul territorio?

Raggiunto questo obiettivo quel bicchiere diventa finalmente "mezzo pieno" stante, peraltro, la verticale caduta delle " favolette" quali la " mucca carolina/modicana", l'aspro odore della aparagina che si continuerà fortunatamente ancora ad avvertire dopo avere consumato quei gustosi turioni, il non ritorno al solo asinello ed alla falce a fronte degli attuali mezzi agricoli e decespugliatori, anche questa assurdità è stata divulgata.

dott guzzardi ma lei a duccoli lo ha sentito o no? quando ha fatto l'esempio degli struzzi e della mucca simmenthal?
ha detto che lui non vede nulla di male a far allevare una mucca non autoctona ma forse avrebbe problemi per degli struzzi.

carissimo dott. guzzardi ora come ora non ci sono limiti di questo tipo nel nostro territorio , non devo chiedere il permesso per cosa allevare, infatti proprio a giarratana c'era qualche tempo fa un allevamento di struzzi

parco significa che comunque che la conduzione della conduzione agricola deve sottostare al permesso del direttore del parco.

o mi vuole dire di no dott. guzzardi?


E sulla base di questi corretti presupposti ( quella delimitazione delle zone a e B ) vengono meno tutte le tesi o le arringhe che si sono lette sui manifesti e su un giornalino locale, basate su presupposti sbagliati, ed errare  nei  presupposti fa venire meno non solo le tesi ma anche le arringhe.   
quali sono i presupposti sbagliati?

fin'ora dott. guzzardi non ci sono state molte smentite alle domande + intelligenti, e l'unica cosa che i pro parco sanno riportare è la legge quadro , come se tutto dipendesse da quella legge

le bugie non sono mancate da l'una ne dall'altra parte ,non sarò io a negarle, però diciamo la verità da un parte sono dovute alla paura per un cambiamento dall'altra parte sono perfettamente volute


mi risponda alle domande

1)le persone che non condividono la politica del parco che dovranno fare emigrare per poter esercitare  il loro lavoro?


2)chi si assumerà la responsabilità di un eventuale fallimento di un parco così grande? lei?il dott cascone?
chi potrà essere preso in calci in culo se la cosa diverrà l'ennesimo carrozzone rovina gente?


3) abbiamo bisogno di allargare o rifare le strade del nostro territorio, come ad esempio la strada di contrada poi, o la sp90, avere collegamenti che ci permettano di sfruttare l'aeroporto di comiso quando sarà attivo, il parco ci permetterrà di farle o sarà di ostacolo?
quando parlo di strade intendo STRADE che permettano il passaggio anche dei tir non delle mulattiere rifatte

4)qual'ora in futuro ci saranno innovazione di carattere tecnologico , chimico, biologico o genetico nel campo agricolo alimentare ne potranno usufruire le aziende in zona C ? o si dovranno attenere comunque ad un agricoltura tradizionale?

sia ben chiaro io sono certo che nessuno parco può  obbligare a tornare ai muli, ma io voglio capire se il parco non si limiterà a fotografare l'esistente impedendo avanzamenti tecnologici.

4)i concimi chimici e i disserbanti in zona C potranno essere usati?

5)gli ambientalisti hanno sempre detto che non entreranno nella gestione  del parco eppure la legge fissa due posti nel consiglio direttivo del parco proprio a designazione degli ambientalisti non è una bugia questa?


Grande merito a questo dialogo deve andare ai due forum locali i quali debbono continuare a mettere a disposizione le loro stutture al fine di superare, con  pacate discussioni , i dualismi guelfo-ghibellini che l'argomento ha provocato e causato.                                                                                                                 

mi scusi dott guzzardi ma  a parte il suo intervento non ho visto copertura da parte dell'altro forum , e se mi permette qui siamo comunque stati i PRIMI a documentare in maniera video e lanciare il dibattito segnalando anche fonti di documentazione, lei stesso ne ha largamente usufruito.
equiparare il nostro lavoro a quello di altri che hanno bisogno di clonare il sottoscritto oltre che gli articoli di giornale non mi sembra intellettualmente corretto.


P.S. il dottor cascone ha detto che gli oppositori del parco sono i politici (di cui non ha il coraggio di fare i nomi) e i grandi palazzinari, e non i poveri che hanno tutto da guadagnare.
io penso che i grandi palazzinari hanno i grandi avvocati per sbrigargli le carte  con l'ente parco, mentre i politici sono comunque implicati nella gestione, i poveri invece sono quelli che la prendono in culo perchè non hanno ne l'uno ne l'altro mi sbaglio?
« Ultima modifica: 13:55:04 pm, 16 Giugno 2010 da SC »
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Offline Vincenzo Cascone

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SC, ma ancora dobbiamo portare avanti il chiacchericcio, le sterili provocazioni. Ebbasta co sto contadino, con lo stesso ci siamo rivisti a Buscemi e non c'era l'ombra di tutte ste polemiche. Noi non siamo la verità del parco. Con i politici contro abbiamo avuto anche di confrontarci pubblicamente e non esito a darne
 In ordine di veemenza contro il parco Nello Dipasquale sindaco di rg, Pippo Tumino presidente della camera di commercio (ahime' scomparso stanotte), degli onorevoli (ARS) Innocenzo Leontini, Orazio Ragusa, Roberto Ammatuna, Incardona, Riccardo Minardo e di Giuseppe Drago e la lista continua con quasi tutti i sindaci della provincia di rg e i vari abbate, mandara', ficili, galizzi consiglieri provinciali in ordine sparso e aggiungiamo Vinculo, ops vinciullo e bufardeci (che dite?), tutti i ragusani costretti a firmare un documento che fu portato dal ministro prestigiacomo che si incazzo non poco col capofila Dipasquale cazziandolo  perche aveva creato tutto sto bordello, spacciandolo tralatro come volere del territorio. Da li' parti tutta la campagna allarmista sull'istituzione del Parco, che ora purtroppo sembrarrivata li da voi, ma che da noi era partita gia' a dicembre 2009. Voi fate il vostro noi il nostro, ma per favore limitatevi agli argomenti non agli attacchi personali, ne va dello sputtanamento della vostra frustrazione, e su quella il parco c'entra ben poco. Complimenti per il pomodoro-tao, saluti v.
adios

Offline Luca

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Luca, scusa,
ma cosa " avrebbero deciso gli altri", e chi sarebbero questi altri?
Sicuramente il parlamento italiano deputato, per delega dei cittadini, ad emanare le leggi
Gli "altri" che ne hanno deciso la costituzione.
Mi riferisco a coloro che anche se votati dagli Italiani,non si sono preoccupati minimamente di consultare i cittadini delle zone interessate. Purtroppo sono convinto che se non fosse venuto alla luce questo dissentire delle comunità locali tutto sarebbe stato fatto nel "silenzio" e ci sarebbe arrivato cotto e servito. Tutto questo a prescindere da come la si pensi,infatti nè lei (favorevole) nè io (parzialmente favorevole) nè altri avrebbero avuto l'occasione di dire la propria.

sempre riguardo agli "altri" mi permetto di citare quanto scritto poco sopra
Il consiglio direttivo è formato dal presidente e da dodici componenti nominati con decreto del Ministero dell’Ambiente secondo le seguenti modalità:
-   Cinque, su designazione della comunità del parco, con voto limitato
-   Due su designazione delle associazioni di protezione ambientale.. scelti tra esperti in materia naturalistico ambientale
-   Due, su designazione dell’accademia nazionale dei lincei
-   Uno su designazione del ministero dell’agricoltura e foreste
-   Due su designazione del ministero dell’ambiente.
E’ chiaro che trattasi di un organo in cui la comunità del parco (dove sono rappresentati gli enti locali) ha un peso minoritario (cinque dodicesimi) riguardo alle questioni importanti del parco stesso

E quale sarebbe la " voce" che la comunità locale sta cercando di "fare sentire"?.
La voce che sembra sentirsi è un no,almeno a questo stato delle cose. Bisogna vedere su quali posizioni si attesta la cosiddetta maggioranza silenziosa (spesso favorevole all'ambiente ma insofferente a posizioni estreme).

Credo che la gente non sia pregiudizialmente contraria al parco e che non chieda altro se non certezze,certezze su dove si andrà a parare e come. Solo allora quella stessa gente potrà sostenere le tesi del comitato promotore.
« Ultima modifica: 16:06:07 pm, 16 Giugno 2010 da Luca »

Offline pinoguzzardi

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Egregio sign. Caligiore,

andiamoci " a tagghiu":

a1) Lei ha sostenuto che io " mi sono fatto  la domanda e mi sono dato la risposta".

    Si è confuso, ma è poca cosa sa, capita ogni tanto anche a me, ma la domanda l'ha posta " Luca" mentre la risposta l'ho data io;

a2) rispetto al fatto che la legge che ha istituito i quattro parchi nazionali in Sicilia sia stata una norma di carattere finanziario " la dice lunga", sostiene Lei, ed è proprio così, ed in tal senso le voglio riportare una opinione ( da prendere evidentemente come tale) esperessa dal prof.l prof. Avv. Angelo Maestroni in " rivista giuridica ambiente 2009, 3-4-489" il quale, nel Commentare la Sentenza della Corte Costituzionale n.12/2009 riguardante la " querelle" Stato- Regione sulle competenze legislative in materia di parchi,  ha espresso, tra l'altro, le seguenti considerazioni:

"....vale la pena ricordare infatti che il decreto legge da cui prende origine la norma contestata aveva fissato in ben 1.000.000,00 di euro la dote complessiva per celebrare la nascita dei nuovi parchi siciliani; non a caso il titolo dell'art. 26, comma 4-septies del decreto legge, poi convertito nella legge 222/07, non era dedicato a norme di protezione ambientale ma a interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo dell'equità sociale. La sola posta in gioco quindi che, a posteriori, potrebbe giustificare una sì netta presa di posizione della Regione contro una norma statale così rilevante sul piano ambientale va individuata quindi non tanto nell'obiettivo, ingiustificato e ingiustificabile, di ridurre l'intensità della protezione delle aree in questione escludendole dalla possibilità di godere della tutela più ampia garantita ai parchi nazionali, quanto in quello, condivisibile, di influenzare la distribuzione di somme di un certo peso tra più soggetti, tutti interessati a partecipare alla spartizione.

È di tutta evidenza come l'esclusione o, viceversa, l'inclusione di un determinato territorio regionale nei confini di un parco nazionale,  possa avere, dati i sottesi interessi di cui sopra, un rilievo decisivo per lo sviluppo economico e sociale delle aree coinvolte che va al di là delle preoccupazioni in merito al grado della protezione "


b) Lei si è posto il problema di cosa fare, personalemente, nel caso in cui un Suo terreno venisse individuato tra le zone A o B e la risposta è semplice atteso che, in atto, se in un PRG un Suo terreno venisse scluso dal regime edificatorio e ciò nell'interesse generale Lei potrebbe , già da ora, " prensersela" con il Suo Sindaco.

Ma questa  preoccupazione non avrebbe motivo di esistere atteso che se il Ministero, di concerto con la  Regione accetta la proposta di individiare quali zone A e B le medesime già protette dalle norme sul demanio forestale e delle identiche  zone SIC ZPS, nessun vinvolo aggiuntivo sarà gravato in quel Suo ipotetico terreno, se non quelle " protezioni" già esistenti.

c) ulteriore confusione Lei l'ha fatto nell'interpretare il mio pensiero: non ho mai detto che voglio una perimetrazione del parco superiore a quella già proposta ma ho semplicemente espresso l'opinione di compulsare la Regione ed il Ministero su una proposta di provvisoria " zonizzazione" ( misure di salvaguardia) rigrardante il limitato terriorio già individuato quale demanio forestale e zone SIC e ZPS, senza conseguenti vincoli aggiuntivi rispetto a quelli attuali.

d) Lei ha citato il Dott. Ducoli  Direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, ma l'ha fatto in modo improprio e ciò forse in relazione alfatto che Lei non era resente in quella ocassione ed ha ascoltato e visto solamente la ripresa video.

La dicussione scaturì  dall'accenno alla polemica sui bovini di razza modicana, atteso che è circolata l'incredibile voce , anche istituzionale, che nel Parco degli Iblei sarebbe  consentito se non l'allevamento di mucche di razza modicana.

Ora, a parte la formulazione letterale  delle norme di cui alla legge quadro che riguarda specie non autoctone " fuori dai recinti", quale la fauna selvatica, il Dott. Ducoli ha voluto precisare che nel Parco da Lui diretto un allevatore, assistito dalla propria bella moglie tedesca, produce grande reddito producendo latticini da mucche di razza " Simmenthal" ( pezzata rossa di origine tedesca).

Rispetto poi agli struzzi, stante che come sopra detto la legge lo consente, non avrei nulla in contrario, e non solo io, ad allevamenti recintati di struzzi, non certo però  inseriti nel contesto della fauna selvatica mentre invece, per esempio, introdurrei in quella fauna i cervi, i caprioli già esistenti in zona fino al tardo medioevao  ed anche le galline prataiole, l'ulima famiglia l'ho vista in campagna ( chioccia e pulcini) quando era bambino con grande entusiasmo di mia madre che me la indicò.

e) quali sono i presupposti da me sostenuti sbagliati?, Lei si è chiesto, e ciò mi sembra una domanda retorica.

L'errore nei presupposti sta nel fatto che qualcuno ha considerato tutto il territorio del parco gravato dai vincoli contenuti nelle limitate zone da individuare quali zone A e B, sottacendo l'esistenza delle zone C e D che mi permetto di ricordare citando la legge:

-aree di protezione( C) nelle quali, in armonia con le finalità istitutive ed in conformità ai criteri generali fissati dall'Ente parco, possono continuare, secondo gli usi tradizionali ovvero secondo metodi di agricoltura biologica, le attività agro-silvo-pastorali nonché di pesca e raccolta di prodotti naturali, ed è incoraggiata anche la produzione artigianale di qualità. Sono ammessi gli interventi autorizzati ai sensi delle lettere a), b) e c) del primo comma dell'articolo 31 della citata legge n.457 del 1978, salvo l'osservanza delle norme di piano sulle destinazioni d'uso;
- aree di promozione economica( D) e sociale facenti parte del medesimo ecosistema, più estesamente modificate dai processi di antropizzazione, nelle quali sono consentite attività compatibili con le finalità istitutive del parco e finalizzate al miglioramento della vita socio-culturale delle collettività locali e al miglior godimento del parco da parte dei visitatori.


Con questo ultimo riferimento spero di avere risposto alla Sue osservazioni anche relativamente alle strade della bella collina dei " poi".

Rispetto poi alla emigrazione ed ad un parco rovina gente non so proprio cosa rispondere attesa la stranezza delle domande.


                                                                                                   i
                                                                                          pinoguzzardi
« Ultima modifica: 15:40:06 pm, 16 Giugno 2010 da pinoguzzardi »

enrico tomasi

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@ Vincenzo, facci sapere quando terrai il prossimo dibattito pubblico, così ci curiamo dalle nostre frustrazioni con un lungo applauso a sostegno dei tuoi auspici. 

Offline Vincenzo Cascone

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ancora miei auspici e tuoi applausi enrico? :'(

 

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