Autore: Visitatore Topic: Video da diretta conferenza sostenitori parco iblei e scontro con i contrari  (Letto 84864 volte)

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Offline pinoguzzardi

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In questo ampio dibattito, pacato, che si è svolto in questo forum sul Parco degli Iblei, è mancata la presa di posizione di due importanti ordini professionali, quello degli Ingegneri e  quello degli Architetti i quali, a riportare  un SalvoCaligiorepensiero, sono quei professionisti, oltre agli avvocati (!), che meglio possono esperimere la relativa opinione a fronte di quella espressa da un semplice laureato in scienze economiche, come me.

Ed eccole, ora, quelle opinioni:

Parco degli Iblei. L'Ordine degli Architetti: "Grande occasione culturale ed economica"
Ragusa - 22-lug-2010
 
L'Ordine degli Architetti della provincia di Ragusa ha scritto un documento a sostegno del Parco nazionale degli iblei, una sintesi della storia della sua istituzione e delle finalità della sua creazione. La costituzione del Parco ha origini lontane. Un gruppo formato da diverse associazioni professionali, universitarie, culturali, sociali e naturalistiche ha costituito anni fa un comitato promotore con lo scopo di promuovere l'istituzione del Parco sul territorio della Sicilia sud - orientale, compreso nell'altipiano dei Monti iblei. Il comitato ha avuto sin dalle origini carattere aperto, consentendo l'ingresso ai nuovi soci che ne volessero far parte oltre ai soci fondatori, e invitando anche le forze politiche a partecipare al dibattito iniziale (invito non accolto dalla classe politica che, al tempo, decise di non occuparsene). Il parco è, quindi, non calato dall'alto - scrive l'Ordine degli Architetti - come vorrebbe sostenere chi allora non ha colto l'occasione di partecipare, ma promosso da una vasta fascia di cittadini. Fin dallo statuto del comitato promotore, si è cercato di formulare una proposta che contenga, non solo la descrizione analitica dei luoghi e dei valori espressi dalle trasformazioni del territorio conseguenti alle attività umane tradizionali, ma anche l'indicazione e la disciplina di massima delle attività esercitabili in ciascuna parte del territorio in funzione degli obiettivi che si intendono perseguire, con la previsione delle attività e iniziative agricole e turistiche da promuovere e incentivare. Ecco perchè - sottolinea l'Ordine degli Architetti - il Parco non è certo un congelamento del territorio ma un modo attivo di occuparsene in tutti i suoi aspetti, rendendo più efficiente il coordinamento dei vincoli esistenti e aprendo nuove strade attive di gestione e sviluppo. All'interno del Parco si differenziano le varie aree, le zone A - le più protette -, cioè, quelle naturalistiche, da tempo sottoposte a vincoli, nelle quali per conformazione già non esistono attività. Le zone B, come le A, sono molto simili per l'attuale stato naturalistico e fra tutte sono le meno estese del parco. Le zone C sono prevalentemente agricole nelle quali le attività agricole e tradizionali riceveranno incentivi. Infatti, le aziende agricole che ricadono per almeno il 30% all'interno delle aree di parco o di pre-parco godono di una riserva del 30% dei finanziamenti concessi dall'Unione europea (relativi ai metodi di produzione agricola compatibile con la cura dello spazio naturale). Infine le zone D sono quelle interessate allo sviluppo economico e sociale per attività produttive ecocompatibili finalizzate al miglioramento della vita socio-culturale della collettività locale e al miglior godimento del parco da parte dei visitatori. Le aziende che promuoveranno i prodotti agricoli del Parco usufruiranno dell'apposizione del marchio del Parco. La diffusione di informazioni corrette sull'organizzazione dei parchi e i dati sulla loro economia sono utili per sfatare paure infondate e cominciare a guardare il parco nella sua totalità di valori paesaggistici di patrimonio culturale antico e irripetibile, di valori naturalistici di elementi geomorfologici spettacolari. Un Parco nazionale attivo, gestito dinamicamente e democraticamente - conclude il documento dell'Ordine degli Architetti ibleo - è una grande occasione culturale, sociale ed economica, oltre che paesaggisticaambientale, da accogliere con grande entusiasmo. Da telenova Ragusa 22 Luglio


DOCUMENTO
dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ragusa
sulla Costituzione del Parco degli Iblei

Come riportato nella carta di Johannesburg, del 2002, bisogna «promuovere e rafforzare i tre pilastri inseparabili dello sviluppo sostenibile, la protezione dell’ambiente e lo sviluppo economico e sociale, a livello locale, nazionale, continentale e globale.»
Il Parco va inteso come un modello di sviluppo alternativo, all’interno del quale ci sono città, comunità, zone rurali. A differenza della riserva esso è istituto finalizzato alla fruizione, poichè nasce e si sviluppa sull’intima relazione sussistente tra uomo e territorio; ecco perché quando si parla di Parco è sbagliato racchiuderlo in una sola categoria sia essa quella naturalistica o culturale.
Il Parco deve rappresentare il miglior progetto, capace di integrare la conservazione di un ambiente di particolare valore storico, naturalistico ed antropico, con lo sviluppo sociale ed economico ecocompatibile più avanzato.
Oggi la creazione di un Parco è orientata verso la promozione di un territorio di "qualità", ove si pianifica la, eventuale, realizzazione di infrastrutture compatibili per far conoscere quei luoghi e far vivere bene le popolazioni, avviando una fase di sviluppo, con investimenti per il turismo, la rivalutazione dell'agricoltura, dei prodotti tipici e la valorizzazione dell'artigianato.
Si potranno delimitare aree e zone da preservare, secondo una visione quanto più unitaria e condivisa dal territorio, nonché funzionale rispetto allo sviluppo socio-economico di, almeno, tutto il sud-est della Sicilia.
Anche i territori imprenditorialmente dinamici, come quello della provincia di Ragusa, possono trarre beneficio da una rinnovata energia delle sue principali attività promosse all’interno del Parco e da possibili riconversioni aziendali che creino nuove opportunità lavorative; è necessario, però, che lo sviluppo sia basato sempre sul rispetto di ragionevoli e compatibili norme ambientali, in maniera da consegnare alla comunità, che ne condivide gli obiettivi, un territorio integro nella sua bellezza e nella sua unicità ambientale.
La concertazione e il coinvolgimento diretto dei territori interessati deve essere l’assunto sul quale fondare l’azione pianificatoria che avrà come base di partenza la Carta dei vincoli già esistente e, quindi, quelle aree tutelate e quelle riserve forestali già oggetto di specifiche attenzioni.
Bisogna credere nel territorio, nella cultura, nella gente, e nella possibilità di poter costruire un futuro per le generazioni successive. Tutto ciò sarà possibile se verrà consentita, attraverso norme chiare, il consolidamento e la incentivazione degli insediamenti produttivi ed agricoli esistenti, e la realizzazione di eventuali nuovi, per favorire il potenziamento delle imprese già presenti.
Inoltre l’estensione della delimitazione sino alla parte montana, ancora incontaminata dagli insediamenti produttivi, potrebbe avere dei benefici, anche per un rilancio della propria economia ed invertire la marginalità derivata dall’isolamento.
Un Parco, quindi, istituito in funzione delle vocazioni del proprio territorio.
«Parco, dunque, a supporto [della comunità] dei settori economici e non solo di quello turistico


dal sito internet dell'Ordine degli ingegneri di Ragusa.



                                                                                                                               pinoguzzardi
« Ultima modifica: 10:07:46 am, 28 Luglio 2010 da pinoguzzardi »

Offline Sal

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Prendendo spunto dalle note degli ordini degli architetti e ingegneri di RAGUSA, postate dal sign. guzzardi, e per capirne di più, o meglio se avvalorare o meno le mie perplessità sul parco, vi chiedo un paio di cosette:
il parco degli iblei interessa principalmente il ragusano?
i nostri (sr) iblei sono una succursale di quelli rg?
quali sono le opinioni degli ordini professionali di siracusa?
sono questi "gli Iblei"?:

Offline Sal

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... dimenticavo... ma se ormai stò benedetto parco è stato istituito ... di che stiamo discutendo?

Offline pinoguzzardi

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Che strane domande  ha posto l'utente " Sal".

Ed il problema è: sono strumentali o nascono dalla sete di conoscenza?

Poichè io precludo, per le persone intelligenti come del caso, la strumentalità, propendo per la seconda ipotesi.

Ed allora, da semplice cittadino utente, rispondo:

il parco degli iblei interessa principalmente il ragusano?

No, il territorio potenzialmente interessato riguarda in gran parte quello siracusano, in buona parte quello ragusano ed in piccola parte quello catanese, seppure la effettiva ripartizione geografica sarà effettuata con la perimetrazione, argomento di cui ora se ne stanno occupando le Istituzioni locali, oltre alla società civile, assieme alle provvisorie " norme  di salvaguardia", entrambi oggetto del Decreto isitutivo del Parco degli Iblei.

- nostri (sr) iblei sono una succursale di quelli rg?

Il concetto di " succursale" è, di norma, applicabile ad un Istituto di Credito, Assicurativo e non già ad un territorio fisico.

Gli Iblei, oltre ad un concetto geografico di cui noi tutti ne abbiamo conoscenza avendolo studiato  " sono quelli di   Verga e Quasimodo, gli Iblei di Palazzolo Acreide e Giarratana, dell’uva e del vino di Mazzarrone, della Cava Grande sul fiume Cassibile, di Pantalica, la necropoli dai mille occhi neri, a strapiombo sull’Anapo, gli Iblei di Sortino e Cassaro e delle loro gole a precipizio, della tenera Buscemi e delle nevaie di Buccheri, gli Iblei di Modica e Ragusa Ibla, simili a presepi con le file di case piccole e addossate, digradanti verso il fondo dei torrenti stretti e incassati, con i loro vicoli antichi, somiglianti a vene e arterie un tempo pullulanti di vita, gli Iblei dalle lingue di rocce grigie, affioranti dalle zolle nere e grumose, gli Iblei ventosi e brulli, dove anche il chiaro dei calcari si riveste dei colori del mirto e delle euforbie, dove il profumo della salvia e delle mille piante odorose, stordiscono per la loro intensità e fragranza, gli Iblei di Noto, culla di un barocco dai rossori caldi e scintillanti delle sue pietre al tramonto, assediato e minacciato dall’incuria dell’uomo, gli Iblei dei canti e delle feste, dei riti e dei miti, rimangono, oggi come sempre, il palcoscenico di una umanità ricca di contraddizioni, di contrasti profondi come il clima, dai sentimenti intensi, rivestiti dei colori forti e saturi di questi luoghi, del cielo e del mare, dell’erba e della terra."

- quali sono le opinioni degli ordini professionali di Siracusa?

non ne ho nessuna contezza, seppure le opinioni, in quanto tali  per loro natura opinabili, non hanno alcun limite territoriale e ciò con particolare riferimento a quelle espresse da quei due Ordini Professionali, sono validi  o quanto meno attenzionabili sia a Ragusa che a Siracusa e.... perfino in Liguria.

- sono questi "gli Iblei"?:

Sicuramente no.

Se l'utente avesse allargato " il campo" di quella mappa si sarebbe accorto che questa riguardava solamente il territorio della provincia di Ragusa, con la conseguenza che quella era una proposta di perimetro del Parco degli Iblei limitata esclusivamente al territorio ragusano.


                                                                                                                                      pinoguzzardi
                                         
« Ultima modifica: 15:52:49 pm, 30 Luglio 2010 da pinoguzzardi »

Offline SC

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Che strane domande  ha posto l'utente " Sal".

Ed il problema è: sono strumentali o nascono dalla sete di conoscenza?

dottore a me sembra  che a qualunque domanda  le rivolgano  sembra strana, o innappropriata  o fuori luogo o inopportuna o etc etc attributi che mi secca andare a ricercare nei suoi post

non è che manca di quel quid necessario a comprendere le argomentazioni altrui seppure nella diversità?
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Offline pinoguzzardi

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Sicuramente non manca, quel "quid", in presenza di argomentazioni.

Ed in quel caso erano solo domande, non già argomenti a sostegno o avverso ad una tesi.

Ripeto, domande strane in quanto le risposte erano note ai più, a parte quella sulla posizione degli Ordini professionali della Provincia di Siracusa, poste sicuramente in buona fede ed alle quali ho ritenuto di rispondere.

Se poi, rispetto a quelle risposte, Lei ha qualcosa da argomentare, sono quì a leggerLa.

Si sforzi, se vuole troverà il tempo per cercare e non trovare mie eccezioni di " inappropiatezza, fuori luogo, o inopportunità" senza avere subito dopo cercato di supportare, argomentando, le mie tesi.


                                                                                                                    pinoguzzardi
« Ultima modifica: 16:40:17 pm, 30 Luglio 2010 da pinoguzzardi »

Offline Sal

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Le mie domande. che a qualcuno sono parse strane, nascono dalla constatazione che navigando alla ricerca di qualche "plus" sull'argomento, mi è sembrato avvertire un interesse alle prospettive post-parco riservato quasi esclusivamente a soggetti ragusani, mentre, tranne la ns. "grande" prestigiacomo, voci dal siracusano poche, discordanti e inconclusive ... ed io che sono un malpensante mi chiedo ... non è che a ragusa hanno l'olfatto più raffinato ed hanno sentito "l'odore dei soldi" prima degli iblei-siracusani?
Per quanto riguarda poi che le risposte sono note ai più ... chiedo venia faccio parte della minoranza.   

Offline SC

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Sicuramente non manca, quel "quid", in presenza di argomentazioni.

che quando lei non capisce si limita  a negarne l'esistenza

Ed in quel caso erano solo domande, non già argomenti a sostegno o avverso ad una tesi.

Ripeto, domande strane in quanto le risposte erano note ai più,

le domande non sono mai strane, possono esserlo semmai le risposte,ergo il suo giudizio inappropriato  e sicuramente presumere la conoscenza della risposta a tanti, non rende strana una domanda in quanto anche se ci fosse una sola persona " a cui non era nota"  la risposta, allora la domanda soddisfa la sua ragione d'essere a fine informativo.
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Offline pinoguzzardi

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Le domande erano state poste dall'utente " sal", ed a Lui si dovevano le risposte, non già ad altri come  sostenuto dal sign. Caligiore, atteso il Suo " nel caso in cui  ci fosse una sola persona - a cui non era nota-  la risposta, allora la domanda soddisfa la sua ragione d'essere a fine informativo".

E tra " i più" vi era sicuramente anche l'utente " sal", atteso che ero assolutamente certo che questi conoscesse che:

- il territorio del Parco degli Iblei comprenderà zone del siracusano, ragusano e del catanese;
- il territorio di Siracusa non è certamente  una succursale di quello ragusano ( succursale di che?)
- che quella mappa dallo stesso pubblicata atteneva eslusivamente alla proposta di perimetrazione del parco degli Iblei avanzata dalla provincia di Ragusa per il proprio territorio.

Dal che la mia sostenuta e confermata " stranezza" di quelle domande.

L'unica cosa che non sapeva l'utente " sal", e che non so anch'io, è se gli omologhi ordini professionali della Provincia di Siracusa si fossero espressi o meno sul Parco degli Iblei, ma ciò lo ritengo sì necessario ma avulso dall'economa della discussione, semmai si poteva e doveva entrare nel merito delle affermazioni poste in essere dagli Ordini degli ingegneri e degli  Architetti di Ragusa, su argomentazioni di carattere generale e non già " territoriali".

Ed allora si poteva allargare ed arricchire il dibattito con l'ausilio delle argomentazioni poste in essere da un ingegnere ibleo, seppure iscritto nel proprio Ordine professionale di una Provincia Ligure.

E ciò a fronte di un inopportuno "non è che a ragusa hanno l'olfatto più raffinato ed hanno sentito - l'odore dei soldi- prima degli iblei-siracusani?".

Con questa mentalità il popolo ibleo e siciliano in generale non avrà mai occasione di riscatto ed io sottoscrivo quelle affermazioni espresse dall'Ordine degli Ingegneri a cui Lei, utente " sal", appartiene: " Bisogna credere nel territorio, nella cultura, nella gente, e nella possibilità di poter costruire un futuro per le generazioni successive",ed altresì la "realizzazione di infrastrutture compatibili per far conoscere quei luoghi e far vivere bene le popolazioni, avviando una fase di sviluppo, con investimenti per il turismo, la rivalutazione dell'agricoltura, dei prodotti tipici e la valorizzazione dell'artigianato".

Altro che quel, terra-terra, sostenuto  " odore di soldi".

Ma di che parliamo?

                                                                                                                            pinoguzzardi

P.S.; una domanda al sign Caligiore: quali sarebbero gli argomenti  "che quando lei non capisce si limita  a negarne l'esistenza" ?.

Di grazia, mi illumini.
« Ultima modifica: 18:33:46 pm, 30 Luglio 2010 da pinoguzzardi »

Offline Sal

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"pinoguzzardi" riporta le opinioni degli ordini professionali di ragusa a sostegno della sua idea e poi ritiene "sì necessario ma avulso dall'economa della discussione" l'opinione dei colleghi siracusani ...
una attesa risposta non è pervenuta:
ma se il parco è già in essere di che stiamo paraparlando??????????????????????????????????

Offline Luca

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ma se il parco è già in essere di che stiamo paraparlando??????????????????????????????????
Si parla di quanto "concedere" al parco (anche se in realtà sarebbe più giusto invertire i termini).  :-X

Per farla breve il punto è proprio questo:
qualche capoccione ha deciso che doveva esistere un parco degli Iblei e l'ha istituito, cambiano i governi,cambiano i capoccioni ma il parco rimane.
E rimane con le stesse identiche modalità,ovvero,senza territorio e senza regole.
Si starebbe cercando di trovare una perimetrazione e suddivisione in zone tali da non rendere il parco nè inutile (funzione salvaguardia) nè dannoso (funzione blocco/"zavorra"). Sembra semplice ma...  ::)

enrico tomasi

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Tanto per essere più concreti dottor guzzardi, sa, le discussioni quando troppo astratte iniziano ad essere noiose...chi saranno secondo lei i primi beneficiare in termini economici non appena sarà costituito il parco, e attraverso quali precise dinamiche?

Vedo in lei tanta persuasione che quasi quasi ha convinto anche me...Mi illumini su come cogliere questa grande opportunità. ho qualche piccola somma da investire e pure un consistente appezzamento di terreno che ricade nell'area del parco, ma sopratutto tanta volontá di rimettermi in gioco professionalmente....quale attività  mi indica?

Quali mestieri annesse alle immense risorse che attribuisce alla costituzione del parco si sente di suggerire ai tanti giovani privi di lavoro e di idee?

La prego di essere Sostanziale pero', le leggi le ha citate tutte...in poche parole, adesso ci indichi finalmente come fare "picciuli", sfruttando Questo grande momento propizio, chiamato parco degli iblei


Offline pinoguzzardi

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Egregio " sal",

si sta "paraparlando" di perimetro e di norme di salvaguardia.

Ma ciò è stato detto e, sostenere che la risposta " non è pervenuta", è segno di disattenzione.

Caro " luca",

" rimane senza territorio e senza regole", a parte il " rimanere", le superiori affermazioni valgono anche per Te.

Il territorio il Parco degli Iblei  lo avrà e le regole anche, quali scelte condivise da tutti.

Così come già detto l'oggetto delle discussioni " politico-amministrative" di questi mesi è proprio questo.

Egregio sign. Tomasi,

spero ardentemente che " i primi a beneficiarne in termini economici", siano tutti i cittadini del territorio tramite le dinamiche del turismo, dell'agricoltura di qualità ed eccellenza, e dell'artigianato.

Non sta a me indicarLe come investire per fare " picciuli", però un territorio che si sveglia dal suo torpore con dei paesini che si spopolano paurosamente e costantemente come è facile constatare esaminando le relative curve demografiche, può trovare occasione di sviluppo sostenibile in un Parco Nazionale grazie al " risveglio" delle superiori citate attività proprio utilizzando e mettendo a frutto le  bellezze paesaggistiche del nostro territorio ( paesaggio sia naturale che "costruito" o "  culturale" )                                                                                                                                                                   che sono sicuramente in grado da fare da volano economico, e sarebbe un peccato non approfittarne senza distruggerle.

Staremo a vedere ed io sono fiducioso insistendo però nel dire che la Comunità civile e le Istituzioni locali dovranno  vigilare, ma anche incidere, su una corretta gestione dell'Ente non appena si costituirà.

Non diverrà certo il territorio ibleo il " paese di bengodi" ma sono fiducioso che il Parco apporterà un " quid" in più alla nostra attualmente asfittica economia.

D'altronde quale è l'alternativa?


                                                                                                                   pinoguzzardi                                                       


post scripum per l'amico " Luca".

ha sostenuto:  " qualche capoccione ha deciso che doveva esistere un parco degli Iblei e l'ha istituito, cambiano i governi, cambiano i capoccioni ma il parco rimane".

Poichè io ignoro, tra tutte le altre tante cose, il nominativo di  questo politico "capoccione" sarò grato a Luca se vorrà colmare questa mia lacuna.

A me risulta un altro iter.

Con sede presso la Casa Comunale di  Palazzolo Acreide venne istituito, nel lontano anno 2005, il giorno 17 del mese di dicembre, un Comitato Promotore del Parco degli Iblei cui facevano parte:

Ass. Acquanuvena di Avola, Agire Solidale, AIAB Sicilia, Ambiente è vita, Ass. Architettura del Paesaggio – sez. Magna Grecia – (SR), ARCI comitato territoriale, Ass. Bioturismo, Ass. Culturale Universitari di Siracusa “Le Aquile di Prometeo”, Ass. Guide Naturalistiche, Ass. Micologica Bresadola gruppo di Siracusa, Ass. Bresadola gruppo Acrense, Ass. naturalistica Calura, Ass. per l’Architettura, Ass. Servizi per l’ambiente di Palazzolo, CAI sez. di Ragusa, CAI sez. di Siracusa, CESIS, Comitato parchi Siracusa, Ente Fauna Siciliana, Fare Verde, Fondo Siciliano per la Natura, Gruppo
Giardino Storico dell’Università di Padova, Italia Nostra sez. di Ragusa, Italia Nostra sez. di Siracusa, Legambiente circolo di
Ragusa, Legambiente circolo di Siracusa, Pro Loco di Rosolini LIPU, Pro Loco di Avola, Slowfood – condotta di Siracusa, WWF sezione di Siracusa, Zelkova Sicula ,…., con questi scopi:

"ART. 4 : Finalità
Il comitato non ha fini di lucro e persegue lo scopo di promuovere l’istituzione dell’Ente Parco degli Iblei sul territorio della Sicilia SudOrientale ricompreso nell’altipiano dei monti Iblei".

Tale promozione si espliciterà con una proposta che contenga:

1. la descrizione analitica dei luoghi, con particolare riguardo ai valori naturalistici, nonché ai valori espressi dalle trasformazioni delterritorio conseguenti all’esercizio delle attività umane tradizionali della zona;
2. l’individuazione del territorio da destinare a parco;

3. l’indicazione e la disciplina di massima delle attività esercitabili in ciascuna parte del territorio così delimitato, in funzione degli obiettivi che si intendono perseguire;

4. la previsione delle attività e delle iniziative agricole silvo – pastorali, zootecniche, artigianali, industriali, turistiche da promuovere o incentivare.

Quanti " capoccioni" caro Luca facevano parte di quelle sopracitate Associazioni!.

Il parlamento italiano, in aderenza ai principi di cui all'art. 9 delle nostra Costituzione Repubblicana, accogliendo la richiesta avanzata dalla Società civile Iblea, emanò la legge programmatoria per la istituzione del Parco Nazionale degli Iblei.

Nessuna " calata dall'alto",  nessun capoccione politico lo " ha deciso", a meno che Tu non me ne faccia il nome e me lo documenti come ho fatto io citando quei componenti della Società civile riunite in Associazioni.   
       
« Ultima modifica: 11:12:19 am, 31 Luglio 2010 da pinoguzzardi »

enrico tomasi

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Quindi, mi corregga se sbaglio: dopo pagine e pagine di dire e sostenere, ora afferma che non è in grado di indicarci concretamente le dinamiche attraverso cui sfruttare le mille opportunità che il parco può  portarci?

In compenso, mi sembra di capire che lo stesso ente dovrebbe, in concreto, farci svegliare dal turpore in cui viviamo, cosicché, magari, la mattina quando alzandoci guardiamo fuori dalle nostre finestre e vedendo i soliti paesaggi finalmente sotto tutt'altra luce, di certo dovremmo trovare gli stimoli per fare innalzare le curve demografiche? mi corregga ancora, di cosa stiamo parlando sostanzialmente, del parco come una sorta di viagra biologico?

         

Offline pinoguzzardi

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Ma non scherzi, suvvia, sign. Tomasi.

Non mi deluda.

" Il parco quale viagra biologico", bella questa:  idea interessante, seppure..... a supporto.

L'argomento è serio ed attiene al futuro della nostra comunità nel suo complesso con particolare riferimento ai piccoli paesini i quali, per citare Buscemi ove l'anno scorso si sono verificati ben 20 decessi di anziani ed una sola nascita, saranno destinati a scomparire nel giro di poco più di un ventennio.

Il "viagra", come sostiene Lei, non serve, necessità invece una politica di sviluppo in grado di consentire alle nuove coppie che si formeranno di condurre una vita economicamente accettabile nell'amato luogo ove si è nati.   

Guardi che le " dinamiche" glieli ho citate ma Lei ha fatto finta di non accorgersene.

Gliele ripropongo:

Attività finalizzate ad incrementare ed incentivare il turismo, l' agricoltura di eccellenza, l'artigianato di qualità, la commercializzazione dei nostri prodotti locali siano essi provenienti direttamente dallla terra o dagli allevamenti quali il latte, i latticini, i salumi, l'olio ed  il vino di qualità, possibilemente biologico,  e quant'altro e ciò con una politica unitaria di " marketing" anche utilizzando, se si verificano le condizioni qualitativa dei prodotti, il marchio del Parco.

Ma cosa vuole di più, la Luna?.

Accontentiamoci di guardarla, la Luna, nelle splendide nostre notti iblei ad illuminare valli, colline,  torrenti ma anche paesaggi " culturali" costruiti nel tempo dall'uomo e poi.... magari non ci sarà bisogno di quel " supporto" da Lei citato.

" Se sbaglio mi corigerete" pronunziò dal celebre balcone il cardinale Karol Józef Wojtyła da pochi minuti eletto papa Giovanni Paolo II ed io ho cercato di accontentare Lei  che ha avanzato analoga richiesta in quel Suo post.

Spero di esserci riuscito.

                                                                                                                         pinoguzzardi                                     

« Ultima modifica: 11:49:55 am, 31 Luglio 2010 da pinoguzzardi »

 

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