Vi aspettiamo. Ore 18 Aula Consiliare Comune di Palazzolo - Premiazione e dibattito su " La mafia in casa nostra". a dopo.
Brevi scritti di Giuseppe Fava. Buona lettura.
……..La forza politica! In una grande e cosciente democrazia l'uomo politico sa di dover rendere conto alla coscienza severa del cittadino e al suo giudizio morale. In Italia questo non accade; in Italia i partiti sono i soli depositari ed usufruitori del concetto democratico: essi stabiliscono le linee politiche di governo, formano le liste dei candidati, amministrano la spartizione del potere. La grande forza di un uomo politico, a qualsiasi livello, non è il vigore trascinante del suo pensiero, la intelligenza delle sue proposte, la passione del suo pensiero pubblico, ma semplicemente il suo privato, cioè la consistenza degli infiniti rapporti privati che egli mantiene con i cittadini, gli enti, le associazioni, i gruppi, le camarille, le aziende, le imprese, gli amici, i clienti, i segretari di sezione, gli ospedali, le scuole. La forza di un uomo politico, perciò, non dipende mai (quasi mai) dalla pubblica riconoscenza per la vastità delle sue proposte ideali, ma soprattutto dalla capacità, astuzia e tempestività con cui ha saputo dare privatamente ai cittadini elettori quello ch'essi gli chiedevano. Un uomo politico che abbia trentamila o trecentomila voti di preferenza, può ben dire che quei voti sono suoi, e basta. Non a caso, trasmigrando in un altro partito, egli se li porta appresso. E appunto per questo, per la sua indipendenza dalla coscienza popolare, l'uomo politico italiano è più forte che in qualsiasi altra democrazia. Tanto più forte in Sicilia dove, fatta eccezione per i due furenti deliri, prima nero e poi rosso di Catania, le posizioni politiche sembrano cristallizzate. La forza privata, cioè personale dà all'uomo politico siciliano una grande forza pubblica, che a sua volta ridiventa possibilità di influire profondamente su ogni interesse privato che abbia una connessione con la cosa pubblica. Sembra un concetto astruso e invece è estremamente semplice……..
…..La popolarità? Più esattamente la possibilità di intervenire sulla pubblica opinione, formandola e modificandola, e così formando e modificando gli eventi……
……ci sono lotte di singoli o di gruppi per rivendicare libertà assoluta di informazione e indipendenza critica, ma la regola massima è sempre quella, e cioè che le macchine della informazione appartengono al padrone, e quindi anche pensieri e idee di coloro che usano le macchine per informare la società, debbono essere quelle dei padroni. Il cui potere, ingigantito dalla impossibilità di opposizione, può garbatamente amministrare anche la fortuna degli altri, agevolare o contrastare le grandi potenze economiche, ostacolare o favorire gli accumuli di ricchezze, determinare la destinazione del denaro pubblico, la crescita o la decadenza di un uomo politico, la sonnolenza o la ribellione di un grande organo giudiziario. A volte basta omettere una sola notizia e un impero finanziario si accresce di dieci miliardi; o un malefico personaggio che dovrebbe scomparire resta sull'onda; o uno scandalo che sta per scoppiare viene risucchiato al fondo.