Cari concittadini Acrensi, leggete questo progetto per Palazzolo e per la nostra comunità.
A breve, dopo l'incontro con il Sindaco e lo studio di fattibilità già avviato, una riunione esplicativa in cui inizieremo a raccogliere le adesioni dei soci per dar vita alla Cooperativa di Comunità.
«Una comunità che esprime gioia è una comunità che ha il senso del futuro», sostiene spesso Ivan Stomeo negli incontri di presentazione del suo libro in giro per l’Italia. E in fondo la storia di questo borgo si riassume perfettamente in quello che non è solo uno slogan, ma è diventato una bella realtà.
Ivan Stomeo, sindaco di Melpignano:
«Tutto è cominciato nel giugno 2010, creare le condizioni affinché i cittadini di un borgo si possano organizzare per autogestire lo sviluppo del proprio territorio», racconta Stomeo, un modello di nuova cooperazione.
«La mia intuizione sta tutta qui, in fondo. Mi sono chiesto: perché non mettere insieme i cittadini, le maestranze della comunità, i tecnici che si occupano di energie rinnovabili, gli installatori di impianti fotovoltaici, l’amministrazione di una comunità e creare quella Cooperativa di comunità di cui si discuteva? Perché non utilizzare i proventi delle rinnovabili per finanziare la Cooperativa di comunità? Perché lasciare alle grandi multinazionali il privilegio di gestire gli utili delle rinnovabili? », commenta Stomeo.
Detto, fatto. Era il 18 luglio 2011, quando in piazza San Giorgio, alla presenza del notaio dottor Giovanni De Donno di Maglie, i primi 71 soci fondatori (che oggi sono diventati 127) hanno sottoscritto lo statuto della cooperativa. «Quel giorno (nella foto di apertura, ndr) faceva un caldo infernale. Era luglio, ma nessuno dei 71 soci ha nemmeno lontanamente pensato di alzarsi dalla sedia al sole prima di tre ore, tanto durò la prima tappa di un cammino entusiasmante. È bello vedere un’idea nel momento in cui si trasforma in realtà, quando si materializza in un progetto concreto. La cooperativa di comunità è nata dal raccordo tra pubblico e privato e noi siamo riusciti subito a dare un segnale di quello che si può fare nel campo dell’energia verde», sottolinea il sindaco di Melpignano.
La prima azione, infatti, è stata l’installazione dei tetti fotovoltaici sulle case dei soci, grazie ai quali oggi i cittadini hanno l’energia gratis. Con un investimento di 400mila euro sono stati realizzati i primi 34 impianti, di cui 29 di proprietà della Cooperativa e 5 venduti ai soci. Parte dell’incentivo del Gestore dei servizi energetici è percepito dalla cooperativa. Gli utili dell’intera operazione sono stati circa 21mila euro che il Comune ha deciso di riutilizzare per l’acquisto dell’erogatore della Casa dell’acqua.
«Dopo il fotovoltaico abbiamo deciso di offrire un altro servizio ai cittadini ed è nato il progetto delle case dell’acqua. La prima struttura è stata installata nel 2013 per erogare, a 5 centesimi al litro, acqua minerale refrigerata. In breve è diventata per noi un’attività a tempo pieno e a oggi abbiamo montato 42 erogatori in altrettanti Comuni del territorio leccese, che presto saranno 50», continua il sindaco del borgo salentino. «Vengono impiegate circa venti persone tra elettricisti, idraulici e artigiani per la realizzazione delle casette, e per tutta la manutenzione necessaria. Solo a Melpignano abbiamo erogato 460mila litri di acqua, generando risparmio ambientale ed economico in termini di bottiglie di plastica non prodotte e di quantità di CO2 non emessi in atmosfera. In più con i ricavi, che lo scorso anno ammontavano a 23mila euro, abbiamo sostenuto le spese per l’acquisto dei libri di testo di 63 ragazzi di famiglie a basso reddito e contribuito al pagamento della mensa scolastica. Questo secondo me è il risultato politico e sociale più importante», conclude Stomeo.
Quella di Melpignano è una storia esemplare. Noi desideriamo che anche a Palazzolo si inizi un processo di realizzazione simile. Dopo la presentazione che abbiamo fatto al Comune, presentando anche Banca Etica, nei giorni scorsi una nostra delegazione ha incontrato il Sindaco di palazzolo, e si è iniziato con progettare lo studio di fattibilità economica del progetto.
A Melpignano, come a Palazzolo i partner che si dovranno impegnare nel progetto sono:
Il Comune, che ha avrà il ruolo di principale animatore e coordinatore del progetto con il supporto tecnico operativo per l’implementazione del progetto e parteciperà insieme agli animatori di Palazzolo Resilente a tutte le iniziative di comunicazione.
Si cercherà di mettere insieme un gruppo specializzato nella creazione di nuovi mestieri e nella promozione di modelli di comportamento virtuosi, rivolti alla solidarietà, alla salvaguardia dell’ambiente e allo sviluppo di energie alternative. Cercheremo di mettere in comunicazione tra di loro i soggetti coinvolti, realizzando percorsi formativi finalizzati al trasferimento delle competenze necessarie per i sopralluoghi sulle abitazioni interessate e la comunicazione sociale nei confronti dei cittadini.
I professionisti coinvolti faranno lo studio tecnico scientifico del progetto, e cureranno le campagne di promozione e informazione e la metodologia operativa.
Gli strumenti di partecipazione attiva per l’effettuazione del progetto a Palazzolo Acreide come a Melpignano saranno i seguenti:
1) Assemblee pubbliche in cui saranno illustrate alla cittadinanza le caratteristiche principali della generazione di elettricità da energia solare con pannelli fotovoltaici e le linee guida dell’iniziativa;
2) Costituzione di un gruppo di animazione con Energy promoters, e giovani selezionati dall’amministrazione comunale con un bando pubblico;
3) Invio di una lettera da parte dell’Amministrazione a tutti i cittadini, per spiegare le finalità e lo studio di fattibilità del progetto;
4) Attivazione di uno sportello informativo presso il Comune per spiegare ai cittadini l’iniziativa;
5) Somministrazione di un questionario predisposto dai soggetti proponenti grazie al quale i cittadini approfondiscono la conoscenza del progetto e sottoscriverne la disponibilità del loro tetto di casa per ospitare un impianto fotovoltaico in grado di poter soddisfare il proprio fabbisogno e produrre un surplus.
Nel Comune di Melpignano dopo questi passaggi si è compreso che le grandi imprese non hanno interesse a realizzare tanti piccoli impianti, perché possono ottenere lo stesso risultato con impianti a terra delle stesse dimensioni della somma di tanti piccoli impianti. Per cui si rende necessario trasformare le rinnovabili da bottino privato a risorsa pubblica con la Cooperativa di Comunità. Da questa necessità scaturisce il desiderio, la forza, la consapevolezza che una comunità si può trasformare può trasformare in una cooperativa con l’aiuto e il supporto dell’amministrazione comunale come socio privilegiato.
Don CIOTTI scrive che “la speranza è la voglia di futuro, la politica è il modo e il cammino per raggiungerlo”, noi aggiungiamo, che se una strada non esiste inventiamola insieme, ma questa strada è già stata percorsa positivamente e se noi non ci riusciamo sarà solo colpa nostra.
Oggi a Melpignano i soci della Cooperativa di comunità sono 127, si sono realizzati i primi 33 impianti, si è creata un’economia virtuosa con l’utilizzo di risorse umane e professionali appartenenti alla comunità: 5 ingegneri per la progettazione e la direzione dei lavori, 2 fabbri per la realizzazione dei telai, 7 elettricisti per il montaggio degli impianti.
Energia gratis per 20 anni per chi realizza gli impianti, l’incentivo del Gestore serve per coprire in parte l’esposizione del prestito concesso da Banca Etica, attraverso una cessione del credito, e l’utile della cooperativa viene per quel che serve in paese.