A questo punto mi piacerebbe cambiare il titolo del topic e continuare questa discussione in maniera più generale.
Trattasi di "Eventi sortinesi".
Tornando a noi.
Birra, pizzolo, miele sono tutte risorse indiscutibilmente valide per Sortino. Il punto sta nel coniugare "saper fare locale" e "condivisione degli intenti".
La Sagra del Miele, ad esempio, risulta un evento apprezzato di per sé poichè si uniscono i due elementi di cui sopra.
Per quanto riguarda il Pizzolo abbiamo avuto quest'anno, per la prima volta, una gara di "pizza" organizzata presso villa Carrubba. Trattasi di un privato, ok ma non bisogna tralasciare il dato della realizzazione materiale....in altre parole: è stato fatto!
E cosa è necessario per organizzare un buon evento? Sempre gli elementi di cui si diceva (saper fare, e unione degli intenti) gestiti attraverso una buona organizzazione.
Come ottenerla?
Semplice: scegliendo tra gli operatori locali coloro i quali vengono reputati "competenti e validi in materia".
E per scegliere bisogna avere coraggio poichè scegliere vuol dire anche escludere.
Una volta individuati è necessario basare la collaborazione (pubblico-privata) su accordi certi (per evitare le c.d. asimmetrie informative) che tocchino tutti gli aspetti di una siffatta questione.
Di conseguenza, alla luce di una posizione certa e condivisa, sarà possibile "divenire attraenti" anche per grosse aziende (come quelle della birra) che desiderano interfacciarsi (per vendere) con Sortino (sito ove riesiedono rinomati birrologi...o birroristi se preferite)
Ergo: quale elemento non può mancare nella triangolazione "privato-pubblico-organizzazione intermedia" (che non identifico necessariamente con la parola Proloco)?
La reciproca fiducia tra gli operatori (che tentano di tendere verso lo sviluppo).
Se questa, per molteplici ragioni, viene a mancare si genera l'immobilismo ed il pressappochismo.
A questo punto però, quasi sempre, entra la politica a gamba tesa. Quella con la "p" minuscola però.
Una politica che ultimamente propende eccessivamente verso la cura del potere a discapito dell'esaltazione delle idee (o dei sogni se preferite).
Idee, condivise e valide, come si diceva...che pur tuttavia possano aggradare se non la totalità della popolazione almeno ad una stragrande maggioranza (visto che stiamo parlando di feste popolari)
Se non perseguiamo questa strada e ci perdiamo in chiacchere ci resterà solamente il "momento della ricerca" e tralasceremo la "soddisfazione dell'opera compiuta"....se bella, s'intende

Dove queste cose funzionano esistono "risorse" di questo genere. Giocare con questi dadi consente di spostare il piano della discussione (e dell'analisi) da quello (inclinato) del
potere per il potere a quello (più equilibrato) del
avere la responsabilità del poter fare.....quindi una Politica fondata sulla soddisfazione, benessere, qualità della vita del cittadino.
PS: con cittadino mi riferisco anche a quelli immigrati da altri luoghi.