Intervista a Nicola Armaroli, dirigente di ricerca del Cnr di Bologna e Vincenzo Balzani professore emerito Università di Bologna, accademico dei Lincei andata in onda a Presa Diretta il 22 febbraio 2015, i due scienziati, intervistati da Danilo Procaggianti sulla legge “sblocca Italia” la definiscono un ritorno al passato, con una politica energetica ferma a 60 anni fa.
Balzani CNR: Perchè noi riteniamo sia sbagliata questa strategia perchè deve guardare al futuro..invece secondo noi è semplicemente il masticare il passato..
Armaroli CNR: Tra l’altro mi meraviglio di questo Governo che fa del giovanilismo una sua bandiera della novità e mi presentano una politica energetica che è la stessa di Enrico Mattei di 60 anni fa..C’è una grande contraddizione in questo..
Procacciati (Presa Diretta): E’ la politica energetica in questo Paese? Siamo fermi a Mattei..
Armaroli CNR: Si, praticamente si. Stiamo ancora cercando il metano come faceva Mattei negli anni 50. Siamo fermi alla politica degli anni 50.. La cosa che ancora lascia perplessi che dopo tanto sfruttamento che c’è stato in Italia di idrocarburi, cosa ci è rimasto poi da sfruttare? Allora uno va sul sito del ministero, quindi i dati è lo Stato che ce lo fornisce, e va a prendere non solo le riserve certe, ma anche quelle cosiddette probabili.. Quanto gas abbiamo da cercare, utilizzare? Ne abbiamo 20 mesi..di gas.. Quanto petrolio abbiamo da utilizzare? 32 mesi..
Procaccianti: Per rendere ancora più semplice..e se noi tirassimo fuori tutto il petrolio, tutto il gas…che abbiamo oggi in Italia…
Armaroli CNR: Non ci basta per 3 anni! Questo sta scritto sul sito del ministero..
Procaccianti: Quando si parla di indipendenza energetica..Armaroli CNR: Ma di cosa stiamo parlando?Procaccianti: Cioè si dice..che dobbiamo aumentare….le trivellazioni..Armaroli CNR: Ma di cosa stiamo parlando? Bisogna avere chiaro in testa dei numeri…e i numeri sono quelli… In Italia, e in generale in Europa, le riserve di combustibili fossili, in particolare gli idrocarburi, sono lo 0,5 delle riserve mondiali, quando l’Europa consuma il 20% dell’energia mondiale.. Quindi, noi come Italia, Europa, non abbiamo riserve a lungo termine.. Per farle capire: altri numeri..lo scorso anno è stato estratto nel ns Paese una quantità di idrocarburi il cui valore commerciale era di circa 7 miliardi di euro. Uno dice: sono soldi degli italiani! No!! Sono soldi delle aziende private che lo estraggono e lo vendono. Queste aziende devono versare delle royalties allo Stato: hanno versato complessivamente alle casse pubbliche 420 milioni di euro di cui 79 sono andati allo Stato. Di tutta questa operazione lo scorso anno lo Stato ha ricavato 79 milioni di euro..ora tutti sanno stiamo parlando delle pieghe delle pieghe delle pieghe di una finanziaria! Le regioni hanno incassato di più..circa 190 milioni di euro..ma 180 sono andati alla Basilicata che è la regione dove ci sono principalmente le estrazioni. Quindi di fatto, il grande equivoco che c’è nell’opinione pubblica è questo: abbiamo idrocarburi nel Paese? E’ una ricchezza del Paese.. No!! Questa è una ricchezza di compagnie private che danno briciole allo Stato italiano. Anzi. Perchè c’è questo grande interesse delle compagnie private ad entrare? Proprio perchè il regime fiscale italiano è uno dei più favorevole del mondo. Le do un consiglio: vada in Norvegia, il più grande produttore di gas e petrolio d’Europa..stiamo parlando di cifre iperboliche rispetto a queste.Procaccianti: Voi siete, però il CNR.
Qualcuno quando si fanno queste politiche vi chiede? Cioè, siete gli scienziati italiani..Armaroli CNR: No..guardi..
Noi consultiamo spesso dei report prodotti dagli scienziati inglesi per il Governo inglese, americani per il Governo americano..Purtroppo in Italia questo ponte tra la conoscenza e la decisione manca..cioè c’è una specie valle della morte, per cui la conoscenza c’è.. In Italia non abbiamo nulla da invidiare in quanto a conoscenza rispetto all’Inghilterra però in Inghilterra gli scienziati sono ascoltati, sono dei canali di comunicazione tra la scienza e la decisione. In Italia non ci sono. Quando 22 accademici mandano un appello ai politici, questi quanto meno in un Paese civile si degnano di rispondere. Noi non abbiamo avuto neanche una risposta.Procaccianti: Completamente ignorati..
Armaroli CNR: E’ una questione di buona educazione. Lei che ne pensa?
Balzani CNR: Il problema energia non è solo un problema di quattro soldi di cui abbiamo parlato, è un problema anche scientifico, è un problema ambientale, perchè l’energia così come le risorse che stiamo consumando troppo, di tutti i tipi, come ormai tutti sanno, si parla addirittura di antropocene di quest’epoca, dove l’uomo sta consumando
il pianeta su cui vive, poi soprattutto scegliere tra le risorse, quelle che sono meno dannose, più abbondanti, inesauribili come appunto la luce solare…c’è poco da fare..Io vorrei sapere fra 100 anni di che cosa camperemo come energia? Tutti dovrebbero dare la risposta “la luce solare”.
Procaccianti: Mi dice anche qualche numero sulle rinnovabili?Armaroli CNR:
In Italia il 40% dell’elettricità da oggi viene prodotta con le fonti rinnovabili. Di queste, circa il 10% con il fotovoltaico. L’Italia da questo punto di vista, negli ultimi 10 anni ha fatto dei passi avanti. Il problema è che sta tradendo quella che è la strada che aveva intrapreso. Un Governo saggio, a nostros parere, dovrebbe promuovere in tutti i modi, attraverso provvedimenti legislativi, le rinnovabili e non il vecchio, gli idrocarburi che, invece, è
esattamente quello che fa lo Sblocca Italia.Procaccianti: A lungo termine, se veramente dobbiamo puntare all’indipendenza energetica, quindi dovremmo puntare sulle rinnovabili?
Armaroli CNR: Ma certamente. La Germania, per esempio, ha l’obiettivo di arrivare all’80% del proprio fabbisogno energetico coperto dalle rinnovabili nel 2050. E’ il piano più ambizioso al mondo.
Balzani CNR: L’unica strada per avere l’indipendenza energetica è utilizzare le risorse che noi veramente abbiamo: sole, acqua, vento, che sono risorse rinnovabili e che effettivamente abbiamo..http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-bdab75e7-b050-4d43-bc2d-db43483461bd.html