Autore: CaniCattivi Topic: Messa in sicurezza delle chiese: chi paga i conti?  (Letto 2063 volte)

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Messa in sicurezza delle chiese: chi paga i conti?
« il: 01:02:24 am, 12 Aprile 2016 »
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  • Messa in sicurezza delle chiese: chi paga i conti?

    Sono certo che questo post mi attirerà parecchie antipatie da parte della maggioranza cattolica canicattinese. Perchè c’è questo senso di supremazia che fa credere loro che tutto sia dovuto, senza che si accorgano di quei meccanismi di impoverimento delle tasche, di cui sono essi stessi delle vittime. Parliamo della messa in sicurezza della chiesa Anime…

    chiesa_del-purgatorio1Sono certo che questo post mi attirerà parecchie antipatie da parte della maggioranza cattolica canicattinese. Perchè c’è questo senso di supremazia che fa credere loro che tutto sia dovuto, senza che si accorgano di quei meccanismi di impoverimento delle tasche, di cui sono essi stessi delle vittime.


    Parliamo della messa in sicurezza della chiesa Anime del Purgatorio, di cui il Comune di Canicattini Bagni si è prontamente vantato (qui il Comunicato Stampa).


    Cosa c’è che non torna, in questa pur meritoria opera di messa in sicurezza per l’incolumità dei cittadini?


    Lo dico con le parole dello stesso Comunicato Stampa:


    Ma nè la Soprintendenza ai BB. CC. né tantomeno la Curia, proprietaria della Chiesa, sono riuscite a reperire le risorse economiche necessarie per intervenire ed evitare ulteriore danni all’edificio religioso e alla sicurezza dei cittadini.


    Alla luce di ciò, dopo la richiesta del parroco don Sebastiano Ferla di un intervento da parte del Comune per evitare ulteriori danneggiamenti all’edificio, su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici, Salvatore La Rosa, il sindaco Paolo Amenta, considerate le condizioni di pericolo per la pubblica calamità, ha emesso una propria Ordinanza per l’esecuzione, per motivi di sicurezza, dei lavori per il contenimento della torre campanaria.


    (qui il testo dell’ordinanza)


    Dopo aver intimato i proprietari delle abitazioni adiacenti il ponte di Alfano ad operare, a spese proprie, interventi di pulizia per erbacce e rami che invadevano lo spazio della carreggiata ed avere previsto l’obbligo (e non la facoltà) della raccolta differenziata per i cittadini (punto 2 dell’ordinanza apposita), cosa fa l’Amministrazione/Progetto di Comunità? Prende atto che il proprietario dell’immobile (la curia) non dispone dei fondi per la messa in sicurezza, allora effettua i lavori di tasca propria (non esattamente, di tasca vostra).


    Che progetto di comunità può essere quello che intima dei lavori di ripulitura ai singoli cittadini (incuranti del fatto che questi abbiano o meno le risorse finanziare per poter ottemperare all’obbligo), quando poi si crede sulla parola ad un’associazione che gode di enormi introiti dall’8×1000 IRPEF ed enormi esenzioni sulle tasse (la tanto temuta IMU)? Per non parlare degli strani introiti che storicamente ha fatturato lo IOR (maxitangente Enimont, crack del Banco Ambrosiano, capitali mafiosi).


    E, di grazia, quanti soldi sono stati sottratti dalle tasche dei cittadini (anche quelli di altre confessioni) per finanziare questi lavori?


    E, ancora, quanti soldi (se ne ha mai spesi) il Comune ha investito per il restauro e la messa in sicurezza degli edifici di culto di altre confessioni? O magari sono stati trattati come figli di un dio minore?


    Io trovo scandaloso che l’Amministrazione, invece di PRETENDERE la messa in sicurezza da parte dei soggetti preposti, abbia scaricato sulla collettività tale spesa, sottraendo quei soldi a servizi di pubblica utilità e sostegno alle famiglie bisognose.


    La Chiesa non é un soggetto bisognoso, è una delle più grosse multinazionali al mondo, con introiti da capogiro ed agevolazioni che la rendono un soggetto privilegiato, rispetto ai cittadini che devono subire ogni tipo di vessazione da parte dello Stato.


    Sindaco, se il suo è davvero un progetto di comunità (e non una costante campagna elettorale per arrivare ad una più remunerativa poltrona al Consiglio Regionale), si attivi per rientrare quanto prima, anche con azioni legali, della spesa effettuata dal Comune per coprire le gravi inadempienze della curia.


    Se è dalla parte del cittadino, lo dimostri coi fatti, non coi Comunicati Stampa.


    Andrea Uccello


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