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La critica liberale a Berlusconi, editoriale di Ernesto Galli Della Loggia
a.merenda:
Beh, innanzitutto la non commistione tra potere politico ed imprenditoriale..
Adam S. odiava persino gli imprenditori quando cercavano di mettersi d'accordo su una strategia da perseguire in comune. Immagina come vedrebbe un grosso imprenditore dei media alla presidenza del consglio di uno stato..
Poi, vediamo:
Le enrgie rinnovabili hanno rendimenti crescenti superiori a quelli degli idrocarburi fossili....Il mercato imporrebbe un massiccio investimento in questa direzione. Uno stato regolatore potrebbe detassare (anche se i socialdemocratici chiederebbero addirittura incentivi in denaro)
E ancora:
La giusta retribuzione o il più moderno "salario efficiente" dei giapponesi mi pare una posizione abbastanza liberale in un'economia globalizzata portatrice di incertezza economica.
Ricorda che la libertà non vuol dire fare quello che minchia si vuole. Significa offrire a tutti pari condizioni ed opportunità di sviluppo. Sia coloro che possiedono ricchezza sia coloro che non l'hanno ancora.
Quindi sono d'accordo con chi dice che per uscire dalla crisi è bene eliminare il deficit di libertà da cui i cittadini (occidentali in genere) sono afflitti
SC:
vedo che come sempri documenti molto bene i tuoi post
--- Citazione da: Tito - 16:21:31 pm, 05 Luglio 2010 ---Beh, innanzitutto la non commistione tra potere politico ed imprenditoriale..
--- Termina citazione ---
la commistione tra potere politico e imprenditoriale esisteva anche ai tempi di adam smith non mi risulta che vi abbia dedicato alcun trattato in particolare alcun trattato MORALE
--- Citazione da: Tito - 16:21:31 pm, 05 Luglio 2010 ---Adam S. odiava persino gli imprenditori quando cercavano di mettersi d'accordo su una strategia da perseguire in comune. Immagina come vedrebbe un grosso imprenditore dei media alla presidenza del consglio di uno stato..
--- Termina citazione ---
ammesso e non concesso che si possa ipotizzare un opposizione di smith alla situazione berlusconiana questo comunque non ci dice nulla sul liberalismo di della loggia ne del tuo attribuito liberalismo a nichi vendola.
--- Citazione da: Tito - 16:21:31 pm, 05 Luglio 2010 ---Poi, vediamo:
Le enrgie rinnovabili hanno rendimenti crescenti superiori a quelli degli idrocarburi fossili....Il mercato imporrebbe un massiccio investimento in questa direzione. Uno stato regolatore potrebbe detassare (anche se i socialdemocratici chiederebbero addirittura incentivi in denaro)
--- Termina citazione ---
1) non è vero che le enegie rinnovabili hanno rendimenti crescenti rispetto gli idrocarburi infatti i maggiori investitori in energie rinnovabili sono le compagnie petrolifere americane se il rendimento fosse come dici tu non avrebbero problemi a cambiare il corebusiness per passare al rendimento + alto
2)uno stato alla adam smith non detasserebbe un bel niente, non è la poltica del laissez faire o della mano invisibile
quando gli stati o con contributi o con detassazioni favoriscono un determinato prodotto non stanno perseguendo una politica liberale, non significa che sia sbagliata ma non è una politica economica liberale classica.
e vendola infatti non ha mai detto di essere un liberale.
--- Citazione da: Tito - 16:21:31 pm, 05 Luglio 2010 ---E ancora:
La giusta retribuzione o il più moderno "salario efficiente" dei giapponesi mi pare una posizione abbastanza liberale in un'economia globalizzata portatrice di incertezza economica.
--- Termina citazione ---
la giusta retribuzione la perseguono tutti e i modo che cambia
anche il liberalismo classico persegue la giusta retribuzione del lavoratore, ma lo persegue tramite libere contrattazione in libero mercato (anche a mezzo di sindacati), mentre l'opposto è la regolazione tramite sistemi legali.
vendola secondo te per quale posizione è ?
--- Citazione da: Tito - 16:21:31 pm, 05 Luglio 2010 ---Ricorda che la libertà non vuol dire fare quello che minchia si vuole. Significa offrire a tutti pari condizioni ed opportunità di sviluppo. Sia coloro che possiedono ricchezza sia coloro che non l'hanno ancora.
Quindi sono d'accordo con chi dice che per uscire dalla crisi è bene eliminare il deficit di libertà da cui i cittadini (occidentali in genere) sono afflitti
--- Termina citazione ---
non mi sembra che ne io ne galli della loggia abbiamo detto questo, ma alle parole bisogna attribuire significati precisi altrimenti si rischia di fare pura demagogia
inoltre le analisi politiche serie dovrebbero essere scevre di pregiudizi morali
dire che uno è liberale perchè ti piace il tizio e ti piace pure la parola liberale è sbagliato, e anche profondamente ingiusto nei confronti delle idee reali del tizio ammesso che non sia egli stesso un bugiardo.
a.merenda:
Innanzitutto Smith criticava la posizione "inciucista" degli imprenditori all'interno della sua opera più importante: "La ricchezza delle nazioni".
Inoltre tracciava questa analisi sulla base di presupposti etici oltre che meramente economici poichè riteneva che gli stessi (imprenditori) dovevano perseguire il loro scopo (profitto) basandosi sull'intuito, la conoscenza e la capacità di rischio individuale.
- Le compagnie petrolifere sono le prime ad investire sul mercato delle rinnovabili ma sono anche le prime a temere un crack di quello petrolifero. Quindi danno un colpo al cerchio ed uno alla botte.
I rendimenti del petrolio, ad esempio, sono drogati da oligopoli di fatto. Il mercato delle rinnovabili è più sottoposto alla concorrenza pura poichè il reperimento delle materie prime è, come dire, più democratico?
Altro discorso, invece, per il nucleare che tocca maggiormente la sensibilità della gente causa trascorse catastrofi.
- Riguardo la giusta retribuzione ed il libero mercato direi che il "fallimento del mercato del lavoro" è stato già ampiamente dimostrato da Keynes attraverso l'individuazione della disoccupazione strutturale (ovvero quella quota di disoccupati ineliminalìbile in un mercato del lavoro data la contraddizione tra il dogma dei liberali neoclassici dell'"informazione perfetta" a disposizione degli operatori economici (razionali sempre!!?)
Il salario efficente tiene conto anche di variabili psicologiche come, ad esempio la frase: "se tu guadagni bene la tua dignità personale ne risente positivamente, sei più sereno, quindi rendi al meglio" (ovviamente a patto che svolga al meglio il tuo compito)
- lasciando perdere mano invisibile e laissez faire direi che sostenere che uno stato liberale non debba detassare (laddove ritiene opportuno) mi pare una dichiarazione un pò azzardata...fai un pò tu.
Diciamo che uno stato liberale classico cerca di ridurre al minimo l'intervento dello stato in economia quindi cerca di ridurre ovunque il livello di imposizione fiscale. E' chiaro che esistono ibridi e mai modelli astratti riconducibili alla realtà.
Dunque si tratta di andar a vedere quale il contesto dello stato in questione.
Su Vendola.
Sono convinto che sia un uomo politico che proviene da una storia fatta di eccessivo statalismo che è riuscito a comprendere che nell'economia di mercato moderna l'organizzazione statale non può controllare tutto altrimenti rischia di far tutto male.
Tuttavia ritiene, come molti di sinistra, che certi "mercati" (tra cui lavoro, sanità, istruzione) debbano avere "un'occhi di riguardo da parte dello stato.
Personalmente mi interessa molto la teoria/punto di vista che vede nello stato un'ente che debba occuparsi della "regolazione" di quelle distorsioni che vengono a crearsi nell'economia della comunità in questione.
ES: l'università italiana.
Offrire un contributo fisso minimo standardizzato sul numero di iscritti con eventuali bonus misurati sulla base di indicatori condivisi (es: quanti studenti lavorano dopo la laurea in quell'università, dove e dopo quanto tempo).
Mi pare che sia un'impostazione che offra a tutti pari opportunità di riuscita ed al contempo non metta da parte la concezione meritocratica (altra bella discussione anche questa)
O no?
SC:
--- Citazione da: Tito - 18:33:04 pm, 05 Luglio 2010 ---Innanzitutto Smith criticava la posizione "inciucista" degli imprenditori all'interno della sua opera più importante: "La ricchezza delle nazioni".
--- Termina citazione ---
l'inciucio fra imprenditori è un potenziale cartello o monopolio quindi ovviamente danneggia il libero mercato che è quello che una politica liberale deve garantire.
--- Citazione da: Tito - 18:33:04 pm, 05 Luglio 2010 ---Inoltre tracciava questa analisi sulla base di presupposti etici oltre che meramente economici poichè riteneva che gli stessi (imprenditori) dovevano perseguire il loro scopo (profitto) basandosi sull'intuito, la conoscenza e la capacità di rischio individuale.
--- Termina citazione ---
nessuna delle qualità che hai elencato ha presupposti etici in senso stretto, anche un truffatore o un ladro può avere intuito, conoscenza o capacità di rischio intellettuale
inoltre ti faccio notare che il tema del nostro discorso non era discutere sul liberalismo in senso stretto (si può aprire un nuovo topic in tal senso) , bensi su quali sono i pressupposti ideologico-programmatici su cui un politico può definirsi liberale.
Ernesto Galli della Loggia critica berlusconi sulla base di cose concrete che non ha fatto e che lui sostanzialmente identifica con la potenziale "rivoluzione liberale"
queste cose ti ripeto non fanno parte ne penso lo faranno mai parte del programma di vendola
i liberali sono tradizionalmente per la detassazione, ma generale non a settori
una detassazione solo a certi settori , significa aiutare delle imprese rispetto altre, si può dire che talvolta uno stato può avere necessità di privilegiare un settore e che questo sia giusto, ma non si può affermare che questo rispetti i principi di un economia liberale.
poi ripeto tu pensi che Vendola possa impersonificare la Rivoluzione Liberale rivendicata da Galli della Loggia?
io onestamente penso di no
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