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Laboratorio Sicilia

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Manfredi:
Sono, politicamente, un sempliciotto per cui chiedo, a chi se ne intendesse, di spiegarmi che sta succedendo in sicilia tra pd, pdl, udc. fli, lombardo, miccichè, cuffaro, affiliati, arruolati, simpatizzanti, clienti, corrotti e quant'altri. Che sia arrivata finalmente la primavera siciliana?

SC:
la primavera?

è totalmente impossibile spiegare cosa sta succedendo perchè questo tipo di politica in sicilia prescinde da qualsiasi forma di caratterizzazione culturale e trasparenza sociale.

è  interessante il termine laboratorio , sarei curioso di sapere chi per primo ce l'appioppò

guardate che dire che la nostra regione è un lavoratorio è un modo elegante per disprezzarci tutti.

un laboratorio è uno strumento asettico, isolato dall'esterno, intervengono solo i "ricercatori" in questo caso i politici per i loro esperimenti.

tutto si basa sul principio che qualunque alleanza o esperimento politico  si faccia essa non comporterà alcun cambiamento nell'elettorato.

basandosi su questo atteggiamento di profondo distacco del popolo, i politici possono creare alleanza incoerenti dal punto di vista culturale politico ma basate su criteri assolutamente personalistici.

e così vediamo uomini di destra a sinistra e viceversa e poi il centro sparso come il prezzemolo.

io dubito che alcuno sappia il motivo per cui sostiene un idea.
questo spiega perchè in scelte strategiche si perde così tempo e si danno segnali così ambigui

guardate il rigassificatore, le trivellazioni a ragusa,  il parco degli iblei, il nucleare , l'eolico tutte decisoni cambiano mese per mese pur essendoci le stesse persone.
chi deve fare investimenti se ne va non può rischiare i soldi in base uno continuo ricatto.
ma i siciliani sembra invece amino sto continuo mercanteggiare, pragmatismo spicciolo e scevro di ogni riferimento razionale e culturale

a.merenda:
Ieri ho seguito in diretta il discorso di Lombardo su Antenna Sicilia e mi ha colpito una cosa: il giornalista, al momento del commento politico ha detto testuali parole: "del programma del Lombardo quater parliamo dopo, adesso vorrei soffermarmi sui nomi dei nuovi assessori".

Ecco, questo mi ha portato alla mente ciò che succede spesso in Sicilia (anche a Sortino in questi giorni). POchi sono i cittadini che si interessano al programma politico pronti, eventualmente, a battersi per un'idea. Ormai siamo machiavellicamente abituati al potere ed alle sue dinamiche tanto da assuefarci a ciò che lo stesso potere vuole: è necessario essere spettatori (più o meno consenzienti importa poco) di una rappresentazione teatrale fatta da "rappresentanti" di "archetipi politici" che mettono in scena talvota tragedie, altre commedie in modo da "incuriosire" la platea.

Il problea, per l'appunto, sta in quest'ultima. La società civile/platea si attesta entro un margine culturale fatto di richieste e di bisogni altamente superficiali. In poche parole chiede che gli vengano garantiti "soldi" in modo da poterli spendere per soddisfare esigenze le quali, anche nocive per la collettività, trovano legittimità nella cultura della soddisfazione individuale e superficiale e poi....fanculo il resto.

Ecco, penso che il problema della parcellizzazione politica e del soddisfacimento degli interessi particolari anzichè dei bisogni diffusi e generali siano la chiave di volta per capire dove inizia il nostro precipizio.

Il tutto si risolve con lo sforzo di coloro i quali non accettano il degrado imperante e la superficialità come carta d'identità per essere "fighi".

Provate na cercare in strada qualcuno che possa affermare la seguente frase facendo seguire ad essa comportamenti coerenti: "io lotto per un'idea".

Scoprirete che ce ne sono tanti a lottare per un'idea....si, "u futt'e mancia".

E allora, concittadini iblei, che fare? Probabilmente non ci resta che scambiarci esperienze ed impressioni fin quando qualcuno alzerà la voce e con fare risoluto esclamerà: "adesso basta".

La somma dei "qualcuno" ci consegnerà un'altra Sicilia ed un'altra Italia. Quale si vedrà.

Manfredi:
Sono pienamente d'accordo con quanto scritto da SC e da Tito; peraltro in questi giorni ho letto i diari di viaggiatori del '700 - tedeschi, francesi, inglesi - in sicilia e mi hanno stupito certe analogie, certo con le differenze dei mutati tempi. Comunque io credo che i difetti della politica siciliana siano gli stessi della politica italiana tutta, ma esasperati al massimo e con l'aggravante che non abbiamo mai avuto una classe politica o dirigente in generale degna di questo nome, a differenza di altre zone d'italia. Ed anzi abbiamo sempre avuto una classe politica e dirigente  indegna, corrotta, senza ideali nè utopie. Con qualche rondine che comunque non fa primavera, quando non muore ammazzata.

Manfredi:
http://www.associazionedidee.eu/associazionedidee/incompiuto.html

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