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Laboratorio Sicilia

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SC:

--- Citazione da: Manfredi - 11:17:48 am, 23 Settembre  2010 ---Comunque io credo che i difetti della politica siciliana siano gli stessi della politica italiana tutta, ma esasperati al massimo e con l'aggravante che non abbiamo mai avuto una classe politica o dirigente in generale degna di questo nome, a differenza di altre zone d'italia. Ed anzi abbiamo sempre avuto una classe politica e dirigente  indegna, corrotta, senza ideali nè utopie. Con qualche rondine che comunque non fa primavera, quando non muore ammazzata.

--- Termina citazione ---

è vero purtroppo la classe politica siciliana non brilla per preparazione, però non sono d'accordo nel distinguere le responsabilità del popolo siciliano e non solo perchè ha sempre votato, ma perchè il popolo siciliano purtroppo ha il livello di cultura e di dignità della stessa sua stessa classe politica.

i ragionamenti dei politici non sono molto diversi da quelli della gente, e questo è male un politico per quanto debba cercare il consenso deve avere una visione + larga.
e i politici che hanno una visione + larga vengono penalizzati.
esempio
negli anni 70 ci fu un politico ,se non sbaglio democristiano, di cui non ricordo il nome che aveva proposto il blocco degli insediamenti urbani di priolo e dintorni, in maniera da avere una zona fortemente industrializzata ma senza gente che abitasse lì

era la soluzione + razionale e intelligente non fare abitazioni dove l'inquinamento è massimo e non privare il territorio di una risorsa economica/lavorativa di notevole portata.
la gente gli fece guerra facendo crescere altri capipopolo che ancora si vantano di quella battaglia.
e ora abbiamo i bimbi malformati.
il non saper prendere decisioni allora ci penalizza ora

si sarebbe dovuto incentivare il pendolarismo e disencintivare la crescita ubana di augusta priolo e melilli si avrebbe avuto una diffusione maggiore della cultura industriale nel territorio e una maggiore richiesta di strade.

a.merenda:
Adesso in Sicilia i berlusconiani sono isolati ed il Lombardo quater si appresta ad operare sotto l'egida di "governo dei tecnici". la prova del nove sarà l'abilità politica di cui dispongono queste stimate persone (i nuovi assessori intendo).

Nel frattempo a livello nazionale il Lombardo da la fiducia a Berlusconi ma con riserva. Ergo, o arrivano i piccioli da Roma oppure addio voti Mpa.


Adesso mi chiedo: è questo il primo sintomo di un federalismo politico dove la bussola risiede nella nuova ideologia "territoriale"?

Quali prospettive per nuove aggregazioni politiche?

Ascoltando l'ex sindaco filosofo Cacciari pare che la soluzione risieda in un asse politico centrista (che lui ama definire "centrale") tale da porsi oltre le categorie destra/sinistra, accogliendo, così, componenti dall'una e dall'altra parte.

Ma, mi domando, sulla base di cosa? Del buon senso? Della reputazione? E se, per caso, fosse di un programma condiviso come ci si porrebbe di fronte temi scottanti quali "energia ed ambiente" oppure "immigrazione"?

Guardando ad ovest Obama fa l'uomo con radici sinistrorse ma con una forte consapevolezza della realtà. Insomma un pratico. Gli americani non sopporterebbero un fanfarone di sole parole e niente fatti.


Guardando ad est vediamo farsi avanti la "Cindia" (Cina + India) che a colpi di tecnologia e basso costo del lavoro, squilibri tra ricchezza e povertà e voglia di diventar grandi potranno divenire buoni alleati per una Sicilia che possa offrir loro qualità e ricercatezza del prodotto. Mi riferisco, in particolar modo al lusso alimentare anche se non bisogna dimenticare la "battaglia energetica" nel mediterraneo

In medioriente la religione continua ad essere usata come grimaldello del potere e viceversa. Un circolo perverso che porta tanti giovani iraniani alla ribellione. Sono con loro anche se comprendo che la secolarizzazione è un processo lungo e doloroso



E  dunque mi chiedo e vi chiedo: secondo voi la Sicilia ha i mezzi culturali per porsi al centro di un mondo in cui la mediazione tra diversità sarà un arma per divenire importanti e prosperare? Riusciremo a riscoprire le radici federiciane ed essere in grado, nel tempo del capitale (umano-sociale-fisico) di generare lavoro per il benessere dei siciliani?

Un saggio amico mi disse che le cose in Italia cambieranno radicalmente intorno al 2048. Se ha ragione lui vuol dire che la nostra generazione ha davanti un duro e lungo compito...

SC:

--- Citazione da: Tito - 11:01:44 am, 30 Settembre  2010 ---Nel frattempo a livello nazionale il Lombardo da la fiducia a Berlusconi ma con riserva. Ergo, o arrivano i piccioli da Roma oppure addio voti Mpa.


Adesso mi chiedo: è questo il primo sintomo di un federalismo politico dove la bussola risiede nella nuova ideologia "territoriale"?

--- Termina citazione ---

no si chiama ricatto, ed è stato sempre usato in politica (sopratutto dai siciliani)


--- Citazione da: Tito - 11:01:44 am, 30 Settembre  2010 ---Ascoltando l'ex sindaco filosofo Cacciari pare che la soluzione risieda in un asse politico centrista (che lui ama definire "centrale") tale da porsi oltre le categorie destra/sinistra, accogliendo, così, componenti dall'una e dall'altra parte.

--- Termina citazione ---

Ma, mi domando, sulla base di cosa? Del buon senso? Della reputazione? E se, per caso, fosse di un programma condiviso come ci si porrebbe di fronte temi scottanti quali "energia ed ambiente" oppure "immigrazione"?


è un po difficile giudicare il discorso di cacciare estrapolando delle singole parole, a quale discorso si riferisce? alle nazionali, al parlamento  attuali? non è che è semplicemente un tentativo di riproporre l'alleanza con l'udc che lui ha fatto a venezia per portare alla vittoria di orsoni?
quello che vale per la serenissima non è detto che valga per tutta l'italia però



--- Citazione da: Tito - 11:01:44 am, 30 Settembre  2010 ---Guardando ad ovest Obama fa l'uomo con radici sinistrorse ma con una forte consapevolezza della realtà. Insomma un pratico. Gli americani non sopporterebbero un fanfarone di sole parole e niente fatti.

--- Termina citazione ---

la loro legge stabilisce che anche se fanfarone se lo tengono per 4 anni e solo in quel momento lo giudicano con le elezioni.
e di risultati se ne sono visti pochi, speriamo che i colloqui di pace in medioriente abbiano un esito favorevole e allora avrà un grosso risultatodegno di una seconda rielezione


--- Citazione da: Tito - 11:01:44 am, 30 Settembre  2010 ---E  dunque mi chiedo e vi chiedo: secondo voi la Sicilia ha i mezzi culturali per porsi al centro di un mondo in cui la mediazione tra diversità sarà un arma per divenire importanti e prosperare? Riusciremo a riscoprire le radici federiciane ed essere in grado, nel tempo del capitale (umano-sociale-fisico) di generare lavoro per il benessere dei siciliani?

--- Termina citazione ---

La sicilia con i mezzi culturali per porsi al centro del mondo?
stai parlando della stessa sicilia che se chiedi cosa ti manca di pratico nel tuo paese? risponde sempre e solo la "classe dirigente che lo può dire"?

chiaramente la risposta è no
e sopratutto qual'è l'interesse a porre la sicilia al centro del mondo?

mi chiedo se si può vivere di nostalgia per un epoca che noi non abbiamo vissuto di 700 anni fa?
federico II è molto e sepolto e con lui quella sicilia, fu un innovatore per quei tempi ma le sue riforme assolutiste fuori tempo sono quelle  che hanno impedito lo sviluppo dei liberi comuni che abbatterono il feudalesimo  negli altri posti, noi l'abbiamo tenuto praticamente fino l'altro ieri.
anzi lo abbiamo trasferito in politica

a.merenda:
Cacciari si riferiva alle nazionali. Probabilmente l'idea è proprio quella: asse pd-udc. Non mi sorprende: quando nacque il pd all'università, per scherzare lo chiamavamo già PDC


La categoria del ricatto in politica va usata diversamente rispetto alla vita quotidiana dei cittadini. Voglio dire che il "ricatto politico" è il pane in quel tipo di mestiere. Altra cosa se si va sul penale (tipo: non dire questo altrimenti perdi il lavoro e/o salti in aria etc.)

Sulla Sicilia: la visione statica delle cose mi farebbe dire che non abbiamo le capacità per porci al centro del mondo. Tuttavia sono consapevole che ci sono tanti siciliani di valore sparsi nel mondo. L'apertura di mentalità auspocabile nella nostra terra potrebbe farli tornare indietro al fine di formare una "coalizione vincente".

Un risvolto pratico del mio discorso? Se passa la fiscalità di vantaggio posso attirare nel mio territorio imprenditori di successo nell'industria tessile (magari gli italo-cinesi di Prato) per produrre tessuti in canapa la cui coltivazione è gestita da una coop agricola locale.
L'unico problema? La sicurezza. Rischio sabotaggi etc. Ergo una voce di spesa per l'azienda riguardo la sicurezza privata che sia decisamente sostenuta.

Qualcuno direbbe: paga il pizzo e fai prima. Risponderei: con questa imposizione fiscale non ce lo possiamo più permettere.

A parte l'ironia dico questo: è bene liberarsi da fardelli che ci impediscono di svilupparci.

Il primo è la paura della morte rispetto al peso che ha la dignità nella vita di tutti noi. Meglio vivere indegnamente o rischiare la morte per un valore più nobile? (bel dilemma)

Il secondo è l'handicap assistenzialista. Ci comprano con maxitangenti travestite da aiuti per lo sviluppo. Il tema dell'autonomia politica siciliana è il vero centro della discussione sul nostro futuro

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