Quando trovai l’orma impressa del silenzio 
vidi tra i cirri e oltre il vento 
la più segreta parte della vita 
e invano attesi la morte 
in quel muto silenzio che di lei  s’imputridisce l’aria.
Nel gesto lusingato m’insinuai tra il velo e il volto suo 
l’amor non rese dolce il labbro del cielo e la sua luce 
la morte ingoia ogni sembianza umana 
in noi giace l’oblio l’impressa illusione che genera speranza .
Così come in ogni  tramonto volge la sera  e un nuovo dì matura 
noi distesi tra sogni e false verità 
sordi quando l’anima vola nel silenzio di Morfeo
ci risvegliammo per ramazzar la notte dai suoi racconti .
La primavera è alle porte 
spontaneo germogliar di rondini e fiori 
suvvia amici nel suo soffio c’è la vita 
in noi la vanità di supponenza .
Cosa vuoi che sia di ogni sventura 
la morte è l’ultima stagione della sorte 
brama chi nel suo seno giace dormiente 
per poi svegliarsi in noi nel rimanente niente.