Oggi il Sindaco dedica a me e ad altri, colpevoli di aver divulgato le informazioni sui fatti che accadono al PALAZZO MUNICIPALE, il suo solito post da sceneggiata napoletana.
Lui, uomo di potere e sindaco, piange , l’essere vittima di persecuzione , dando la colpa allo stress di accerchiamento se risponde come un bullo da scuola media a consiglieri nell’esercizio del loro ruolo senza che nessun preposto all’ordine esprima una parola di FORTE CENSURA verso un atteggiamento documentato in parecchi altri consigli celebrati.
Un sindaco con ambizioni da deputato, che non sa tenere a freno la lingua neanche in consiglio comunale, come reagirebbe alle inchieste della grande stampa se fosse deputato?
Roba da canzone di Enzo Jannacci “Ho visto un Re”
Rivendica efficienza e risparmio ,ancora tutte da dimostrare, in nome delle quali ci chiede di guardare solo quelli e in sostanza mettere i paraocchi come gli asini
Io, e penso anche gli altri, rivendichiamo ,senza togliere alcun merito ad una sicuramente migliorata pulizia delle strade e ad una politica turistica efficace nata dalla felice intuizione di promozione social internet (di cui comunque il sottoscritto è stato solitario precursore) di un assessore , di analizzare il resto e di poterlo divulgare pubblicamente come lei e la sua lista ossimoro UNIAMOPALAZZOLO (ossimoro perché MAI Palazzolo fu così divisa) fa per l’opera della sua amministrazione
Chiedo, pertanto, se in questa città , pardon borgo, siamo ancora una libera DEMOCRAZIA in cui si possa esprimere dissenso e dubbi senza ritorsioni, insulti, e vendette varie, e ove si possa parlare oltre del “ borgo più bello d’Italia” anche delle altre scelte come l’acqua pubblica, la villa comunale e molto altro passato già in sordina senza colpo ferire e senza essere etichettati come #denigratoriseriali.
Palazzolo è davvero cambiata in meglio quando ci sono persone che hanno paura a mettere un like in uno stupidissimo social o vengono a dirmi in privato “meno male che ci sei tu che qualche cosa la dici”?
Si chiede se non sta conducendo il paese di Giuseppe Fava , a vivere nell’ omertà con gente che sa tutto ma ha paura di esprimersi per timore di ritorsioni reali o presunte?
Che valore ha la libertà, se siamo tutti accodati alla folla dei suoi incensatori social, alcuni dei quali costituiscono una guardia virtuale in orbace plaudente, minacciosa e disposta a svendere il paese per un piatto di cavati gratis a carnevale?
Io non mi accodo.
Le sue scuse alle quali , mi perdoni , non riesco a credere mi sembrano più finalizzate a ottenere applausi dai suoi follower che a dolersi sinceramente, in primis con i consiglieri che ha offeso, e in secundis con la cittadinanza che non meritava simile spettacolo dal primo cittadino, anche per la banale considerazione che la gente pensa che se lo fa il sindaco lo può fare chiunque.
So già che lei è pronto a sbandierare la mia passata adesione politica e attività pubblicistica, ma le rammento che io ho difeso sempre e soltanto idee e progetti in cui credevo, fornendo alla gente uno strumento democratico con cui poter esprimere CRITICHE senza censura (PARAPARLANDO), io semplice cittadino lei consigliere di maggioranza.
Sono stato sempre coerente nelle mie idee e rivendicazioni di libertà di espressione ma comprendo, mi creda, che chi è specializzato in piroette di danza classica della politica non può capire e si acerbi un po’, siamo diversi, che ci vuole fare.
E ora ai consiglieriHo assistito a quasi 15 anni di consigli comunali e non ho mai visto un consiglio come quello di giorno 18, in cui il sindaco e i consiglieri di maggioranza prendono la parola senza permesso, continuamente, per soverchiare la minoranza parlando uno sopra l’altro , né ho mai visto tante considerazioni politiche da chi per ruolo dovrebbe essere super partes.
Se davvero pensate che la gente abbia preso per “oro colato” quello che lì è stato detto vi sbagliate di grosso: in quel consiglio si faceva una precisa scelta politica , l’atto più alto a cui sono chiamati i consiglieri comunali.
Atto profondamente POLITICO è quello di affidare ad un privato quello che ora è PUBBLICO.
Affermare che la votazione di quell’atto sia stato un mero atto burocratico è falso come votare che Ruby era la nipote di Mubarak.
La gente dell’acqua pubblica non vede né le tubazioni né le fonti , solo contatore e bolletta ,e dando proprio queste in gestione a privati avete di fatto privatizzato l’acqua.
Palazzolo, nella storia, ha sempre punito alle successive elezioni chi ha perduto un bene pubblico del paese, accadde per il territorio , e per l’energia elettrica.
E quelle 200 persone collegate fino a notte tarda state sicuri non si sono collegate perché erano favorevoli all’affidamento a privati e dubito siano stati minimamente convinti dai vostri argomenti.
Onore e Rispetto per la consigliera
GIULIA LICITRA coraggiosa nel lasciare la maggioranza pur di non votare un fatto su cui l’intera cittadinanza si era espressa contro nel referendum del 2011.
Lasciare la maggioranza è diverso dal passare dall’opposizione alla maggioranza.
Le esprimo personale e pubblica solidarietà per le calunnie che già sento in giro avendole sperimentate in prima persona.
Cari amici dell’amministrazione scusate se a me non interessano i brillantini dei social , io continuo a preferire un paese in cui comunque la gente si possa esprimere liberamente, e senza paura di mettere uno sciocco mi piace o firmare una petizione;
Un paese, per fare un esempio concreto, in cui la satira carnevalesca del sindaco leghista tosaerba fosse premiato con il premio Turi Rizza.
Io continuo a preferire un paese in cui TUTTI possano fare delle domande e abbiano risposte.
Io continuo a preferire un paese in cui sia lecito dissentire, senza essere accusati di frenare lo sviluppo.
Io continuo a preferire un paese che tenga in considerazione la cultura e la sua storia, ma sul serio non per farne un semplice post Facebook.
E CONTINUO A PREFERIRE UN PAESE IN CUI L’ACQUA SIA INTERAMENTE PUBBLICA, a costo di tenere i contatori meccanici.
Vi saluto