Amo di te la luce che ferma il tempo
lungo i tranquilli sentieri dei verdi cipressi
come è l’età che non cede alle rughe del sogno.
In questo sospiro che semina ricordi
miro la campagna dalle finestre della mia gioventù
quando nel sogno consolatore di solitudine immaginai di te
esiliandomi nel lontani orizzonti
cercando il battito che travolge il cuore
e non trovai che silenzio .
Altro tempo chiesi alla vita
ma tu non passasti
così ancor oggi t’inseguo
e lascio che sia la pioggia d’aprile
a dissetare le zolle di acerba erba
e nel fresco suo profumo m’inebrio di speranza
e vago fin dove muore l’onda sulla riva del mare
tra i canneti selvaggi
ove il vento attraversa e smuove dolcemente la mia fantasia .
Io quasi a voler dar corpo allo sguardo
m’illudo e mi consolo del mio essere sognante
bevendo dalla malinconia un altro sorso di te
per trattenere la vita in questo mio passeggiar d’amore .
E non ho altro indugio
che in me stesso non sia di ombre gioiose
quando di una notte che posa di stelle
tu fosti l’unico fiore che di gioventù colsi nel vivere
nel dar per certo al canto di una poesia il tuo volto.
Così vivi nel mio sguardo ignoto amore
al cui credere regalai il respiro
quando nel pallore dell’alba
mi rigirai nel nulla ancor mendico di te.