Parlami d’amore tu che conosci il destino 
dove quattro case formano un borgo 
con la sua piazza di signorie 
e qualche fregio senza nome. 
Non fermarti nel temporale del cuore 
una lacrima non è un fiume 
sciogli le catene del cielo 
libera le nuvole dai miei occhi 
fermati alla finestra 
c’è la luna nell’attimo 
che fugge dalle mani di DIO. 
Tutto è nel niente del tempo 
guarda il cielo 
infinito confine di colorati sogni 
evanescenti memorie di noi. 
Tu che conosci il mare parlami d’amore 
quando l’illusione di curvati orizzonti 
sono specchi di riflesse stelle 
dove non troverò mai l’onda che di te 
affonda nel profondo morire del sogno.