Fragili parole attimi di libertà 
il sogno la lingua dei morti
davanti una chiesa con l’uscio crollato 
entro souvenir sparsi di matrimoni incompiuti
apro il portafoglio 
ombre di luci attirano in me 
l’indefinita angoscia del vivere.
Accorro quante monete una dopo l’altra 
per dare luce all’oltre tomba 
poi un santino diventa memoria di un passato
lo prendo penso a mio figlio 
quanti ne possedeva il suo portafoglio. 
Mi sveglio 
con l’amaro sentore d’umana impotenza 
andare oltre la morte non si può 
ritornare nel tempo di ieri 
illuminare il buio della vita 
il vissuto dolore
in quel sperare umano del domani 
di una verità d’amore.