In effetti c'è talmente tanto da fare che non c'è più spazio per recriminazioni (seppur legittime alle volte)
E' tempo di costruire, non c'è più niente da distruggere.
Per quanto riguarda Bono lui è espressione di una politica che pensa come il consenso (a seconda di dove viene) vada ripagato. Non c'è traccia di visioni d'insieme e d'area vasta, se non sulla carta.
Ecco, a me piacerebbe, un giorno, sentir parlare di opere strategiche per il territorio. Voglio fregarmene dei confini provinciali e sostenere la battaglia politica di chi vuol aprire l'aeroporto di Comiso o la Siracusa-Gela (perchè a Sortino e i sortinesi converrà pure), voglio contribuire a porre in evidenza quanto utile possa essere l'unione dei comuni se usata nella maniera giusta (trasporti intercomunali,protocollo centralizzato,accordi e strategie di marketing sul turismo - provate a vedere all'aeroporto di Catania se c'è materiale turistico sulla zona montana...Sortino e Pantalica ci sono perchè ho portato gli opuscoli con le mie mani altrimenti 99% Siracusa e Noto - invito altre Ass.- imprese locali a fare lo stesso)
La Provincia è retaggio napoleonico d'impostazione centralista che è servita anche come base elettorale per diventare Senatori. Dobbiamo convincerci che le istituzioni le andremo a costruire con le nostre mani, dal basso.
Mi si dirà, è demagogia, l'istituzione provinciale serve ed il Senato pure...Risponderei: no. Serve solo un ufficio tecnico d'area vasta di 20 persone che sbriga processi burocratici su imput di linea politica dettata da i comuni anche uniti in "libere associazioni" e, per quanto riguarda il Senato....puah: camere unificate. Unica di 300 persone. Basta e avanza (oggi sono 1000 più annessi e connessi)
Tale ufficio (tecnico e di area vasta) sarebbe dotato solo di risorse per pagare il personale e la cancelleria. I finanziamenti andrebbero concessi sulla base della progettualità di cui dispongono i singoli comuni a le associazioni di essi.
CHI VALUTA SE FARE QUELLA O QUELL'ALTRA COSA QUANDO SI E' IN DISACCORDO? I CITTADINI, CON REFERENDUM TERRITORIALE quando gli esponenti-portavoce comunali ( e delle associazioni tra essi) riunitisi non trovano un accordo.
ES: usando il criterio del voto proporzionale sulla base del nro di abitanti di cui il politico X è portavoce-interessi si configurerebbe una situazione in cui ci sono TOT tizi.
1) Unione Iblei (60.000 persone) - il suo voto vale 2
2) Siracusa Città (122.000 persone) - il suo voto vale 4
3) Solarino-Floridia
4) Noto-Avola
5) etc.
NIETE ELEZIONI PROVINCIALI BENSì DESIGNAZIONE COMUNALE DI SECONDO LIVELLO (così in Spagna)
Stabilita la soglia minima entro la quale associarsi e partecipare al "tavolo" si inizia a discutere. Se non si trova una soluzione entro un limite di tempo massimo (per il diritto amministrativo il principio del GIUSTO TERMINE esiste già) si passa la parola ai cittadini in forma referendaria (sussidiarietà potenziata dal fatto che c'è una consultazione istituzionale e una, eventuale, popolare).
Se non si riesce a fare nulla di tutto ciò la decisione definitiva spetta alla Regione (entro un termine). Se non decide: Italia (entro un terine) se non decide Unione Europea (a termine).
Il nodo: quale termine per ogni livello? TRE MESI (così accontentiamo i cattolici dicendo loro che ci siamo ispirati alla santissima trinità...

Immaginare costa poco. Anche se la vorrei realtà