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AMARA TERRA MIA

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Carmelo Di Mauro:
Ci vuole coraggio a lasciare questa terra,  ce ne vuole ancora di più  per  restare.

Inizio questo post con una personale riflessione che, ad onor del vero, da tempo  inizia a serpeggiare nella mia vita con maggiore insistentenza.

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Citazione Francesco Di Mauro Topic. '' Vogliono cancellare il diritto allo studio''

Omissis

Caro Emanuele, ascolta un consiglio da fratello maggiore, appena arrivato al "centro" d'Iinghilterra, RESTACI, dimenticati di tutto il marciume e l'inconcludenza, e impegnati per un tuo futuro da uomo libero. Qui cu stu passu i carrozza, ci vorranno ancora 50 anni per avere un barlume di democrazia partecipata e libera.

Omissis

Fine citazione Francesco Di Mauro
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E' duro, in generale, ammettere una sconfitta, ( non mi riferisco all'esito elettorale)   quando ad essere calpestata risulta essere sistematicamene l'intera collettivita, ed in   particolar modo il tessuto sociale più' debole.

Ti senti impotente innanzi alle angherie fatte da chi era preposto a tutelare  la tua libertà, i tuoi diritti;
- Mina  inesorabilmente lo spirito del più' tenace guerriero ( questo passo non va adottato per  il Bongiovanni, vera forza di opposizione di questa scena Politica veramente molto scarsa). 

La disamina dei  primi passi Politici di questa compagine Governativa, e i relativi atti consiliari da loro partoriti, mettono a nudo l'arroganza di questi ''signori'', ( traspare che  la gestione della cosa comune e' privatistica, come se  gli appartenesse per rogito notarile; -  la gestiscono come se fosse un azienda di famiglia).

• Il rifiuto di ascoltare la voce del Popolo, circa l'ennesimo aumento della Tarsu ( non hanno voluto ascoltare nessuna proposta migliorativa allo smaltimento   dei rifiuti e dei conseguenziali oneri di spesa);
 
• Il dover assistere,  con impotenza,  alla manomissione di importanti capitoli di spesa che ricadrà, inesorabilmente, sulla collettivita;

•aumenti scellerati delle indennità di carica e privilegi di poco conto - vedi telefonia mobile- in un periodo in cui vengono richiesti sacrifici ''lacrime e sangue'';

 Ti fanno realizzare, nell'immediato,  quanto piccola,  ininfluente e non ascoltata, sia la voce del Popolo Sovrano;

Altro che democrazia partecipata!

Tutto questo ci suggerisce che forse  e' arrivato il momento di gettare la spugna e fare come i nostri '' Avi'' che hanno avuto il coraggio di abbandonare questa Amara Terra e, con essa, i propri  affetti, i suoi profumi.

Carmelo Di Mauro


Nello Bongiovanni:
Caro Carmelo hai fatto un analisi perfetta e condivisibile e ti ringrazio per questo...

Su una cosa però voglio differenziarmi...non lascerò mai la mia Terra...la Terra dei miei figli...ho/abbiamo l'obbligo di dargli un furturo migliore...

Caro Carmelo grazie a te mi dai l'opportunità di ricordare il nostro carissimo amico N'Zino scomparso da poco...difatti lui è stato un esempio, dopo la scomparsa precoce della sua coniuge lui è volato nella sua Terra ed immediatamente per circa 20 anni ha dato il suo contributo senza se e senza ma...insieme al nostro gruppo a migliorare la sua Terra con i suoi figli che amava e li curava come se fossero tutti suoi...

Caro Carmelo il nostro progetto ha solo questo come obiettivo ed abbiamo il dovere di continuare...per loro...per la nostra Terra...

Un abbraccio sentito e ti faccio nuovamente i miei complimenti...Il Bongiovanni ha trovato un altro ledear in grado di dire quello che gli altri pensano ma non possono dire...




--- Citazione da: Carmelo Di Mauro - 11:03:27 am, 23 Agosto  2011 ---Ci vuole coraggio a lasciare questa terra,  ce ne vuole ancora di più  per  restare.

Inizio questo post con una personale riflessione che, ad onor del vero, da tempo  inizia a serpeggiare nella mia vita con maggiore insistentenza.

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Citazione Francesco Di Mauro Topic. '' Vogliono cancellare il diritto allo studio''

Omissis

Caro Emanuele, ascolta un consiglio da fratello maggiore, appena arrivato al "centro" d'Iinghilterra, RESTACI, dimenticati di tutto il marciume e l'inconcludenza, e impegnati per un tuo futuro da uomo libero. Qui cu stu passu i carrozza, ci vorranno ancora 50 anni per avere un barlume di democrazia partecipata e libera.

Omissis

Fine citazione Francesco Di Mauro
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E' duro, in generale, ammettere una sconfitta, ( non mi riferisco all'esito elettorale)   quando ad essere calpestata risulta essere sistematicamene l'intera collettivita, ed in   particolar modo il tessuto sociale più' debole.

Ti senti impotente innanzi alle angherie fatte da chi era preposto a tutelare  la tua libertà, i tuoi diritti;
- Mina  inesorabilmente lo spirito del più' tenace guerriero ( questo passo non va adottato per  il Bongiovanni, vera forza di opposizione di questa scena Politica veramente molto scarsa). 

La disamina dei  primi passi Politici di questa compagine Governativa, e i relativi atti consiliari da loro partoriti, mettono a nudo l'arroganza di questi ''signori'', ( traspare che  la gestione della cosa comune e' privatistica, come se  gli appartenesse per rogito notarile; -  la gestiscono come se fosse un azienda di famiglia).

• Il rifiuto di ascoltare la voce del Popolo, circa l'ennesimo aumento della Tarsu ( non hanno voluto ascoltare nessuna proposta migliorativa allo smaltimento   dei rifiuti e dei conseguenziali oneri di spesa);
 
• Il dover assistere,  con impotenza,  alla manomissione di importanti capitoli di spesa che ricadrà, inesorabilmente, sulla collettivita;

•aumenti scellerati delle indennità di carica e privilegi di poco conto - vedi telefonia mobile- in un periodo in cui vengono richiesti sacrifici ''lacrime e sangue'';

 Ti fanno realizzare, nell'immediato,  quanto piccola,  ininfluente e non ascoltata, sia la voce del Popolo Sovrano;

Altro che democrazia partecipata!

Tutto questo ci suggerisce che forse  e' arrivato il momento di gettare la spugna e fare come i nostri '' Avi'' che hanno avuto il coraggio di abbandonare questa Amara Terra e, con essa, i propri  affetti, i suoi profumi.

Carmelo Di Mauro

--- Termina citazione ---

Carmelo Di Mauro:
Non essendo ''epigono'', e' doveroso dare il giusto tributo alla persona  che prima del sottoscritto ha riportato, in un testo, la sua esperienza di vita
di giovane emigrante:

'' Cu nesci arrinesci''

Di Giuseppe Matarazzo .

Nella prefazione, l'autore riportava uno sfogo personale che nell'immediatezza sollecitava la mia coscienza sino a farmi impossessare del suo pensiero:

• Ci vuole coraggio a lasciare questa terra,  ce ne vuole ancora di più  per  tornare; ( io aggiungerei, non me ne voglia l'autore: CI VUOLE CORAGGIO PER RESTARE).

Stamane, leggendo il Post di Francesco Di Mauro, ho rivissuto, seppur virtualmente, quella violenza subita da un giovane  Siciliano, Giuseppe Matarazzo, che per vedersi riconosciuto un diritto costituzionalmente garantito, e' emigrato a Milano dove ha avuto modo di sentirsi realmente Libero. Libero di coronare il suo progetto per il quale aveva lottato, Libero di vivere la vita per come se l'era progettata, libero da quel sistema politico che lo teneva imprigionato in questa terra per un posto di lavoro.

Per chi non conoscesse la vicenda, Giuseppe Matarazzo e' un giovane laureato  che risultava vincitore di concorso per titoli ed esami presso l'unione dei comuni, concorso, questo, che  venne annullato per compiacere alle forti pressioni  che giungevano da quel sistema oligarchico composto dalla classe politica siracusana.

Dopo l'infame ingiustizia posta in essere dal presidente di turno, l'assunzione venne fatta per chiamata diretta dal Politico che presiedeva il Pubblico Ufficio.

Come detto, questo nostra eccellenza sortinese, che oggi potrebbe essere il nostro Lelios o un nostro figlio,  e' emigrato a Milano per farsi riconoscere quelle capacità personali, senza nulla chiedere al potente di turno.

Questo, purtroppo, e' la legge che vige nella nostra amara terra, la legge del più forte.

Notte,

Carmelo Di Mauro

Francesco Di Mauro:
Amico Carmelo, già il fatto di non esssere solo a "sentire" questo peso di vivere la realtà che ci circonda, mi fa sentire un pò più "leggero".
Il nodo scorsoio sta proprio nel Popolo Sovrano, che tale non è e mai lo è stato. Colpa nostra si dirà, senza dubbio ma maggiormente colpa di una classe politico dirigenziale che di questa mancanza assoluta di identità civile ha fatto e fà da ariete per scardinare le coscienze oramai totalmente assuefatte a una realtà che peggio è difficile trovare in altre parti del mondo non parliamo poi d'Europa.
Disfattismo? Critica non costruttiva? Mancanza di proposte per il futuro? Delegare altri al proprio posto?
No amico mio, tutto il contrario, siamo voci fuori dal coro che gridano in un deserto di finti sordi perchè non vi è più sordo di chi non vuol sentire.
Se è vero che il potere e del cittadino che lo esercita nei limiti previsti dalla costituzione, è vero altrettanto che questo unico e formidabile scudo e arma allo stesso tempo, noi non lo vogliamo e non la possiamo usare invischiati come siamo in trame e regole dettate da pochi per la difesa di pochi e il guaio è che questi pochi si sono sempre mostrati per quelli che sono coscienti che il potere si esercita attraverso canali ormai percorsi da decenni che hanno dato e danno sempre buoni frutti.
un pantano di favori, comparati, amicizie, obblighi, che da 50 anni ci tiene e ci terrà in questa irrespirabile condizione .
Ferdinando Sciascia scriveva: " Il siciliano medio non è affatto contro il favoritismo.... ne vuole solo fare parte."

a.merenda:
bene.

allora:


cari ragazzi siciliani, emigrate tutti, perchè questo è il percorso MIGLIORE!

cari ragazzi siciliani. Mi spiace, quest'isola è un bluff. Sembra un meraviglioso posto in realtà è un inferno.

cari ragazzi siciliani il futuro di questa terra non dipende da voi ma dal fato.



Ecco, invece io penso che proprio il "radicalismo fatalista" sia il male di cui siamo affetti. Sono convinto che il nostro limite più grande sia la scarsa fiducia in noi stessi.

Magari il parere di uno psicologo potrebbe suffragare (o meno) l'ipotesi.


Sta di fatto che solo amando le proprie radici si può vivere una vita, se non felice, quantomeno degna.

La Sicilia non è solo quello che viviamo adesso. Ed i presupposti per l'innovazione ci sono. Basta che siano sempre più persone a volerlo.



Cominciamo, ad esempio, col non "farci gli sgambetti" ad ogni piè sospinto. Cominciamo col riconoscere il valore altrui senza invidie.
Lasciamo che si diffondano idee di libertà senza rinchiuderci nelle frasi fatte.


Comprendo la delusione e lo sconforto ma questo non è realismo. Trattasi solamente di uno stato d'animo generato dalla stanchezza con cui si constata il "munnu è e munnu ha statu".

Sta di fatto che lo stesso "munnu" è, è stato e sarà sempre diverso. Sta a tutti noi (ed al caso compartecipe) determinarne le caratteristiche.



Un richiamo alla realtà: pare che Sortino stia partendo con la raccolta differenziata (articolo La Sicilia di Ieri). Assieme alle critiche per ciò che non è andato (questione tarsu, estate sortinese, adeguamenti di stipendio tempisticamente impropri) cerchiamo di potenziare ciò che di buono si cerca di fare.

Altrimenti, se Francesco ha ragione, rimane solo una cosa da fare. Ritirarsi a vita indifferente.
No grazie (tanto per ricitare il bel progetto di tanti giovani sortinesi riferendosi alla "Califogna").

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