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AMARA TERRA MIA
Carmelo Di Mauro:
La mia non vuole apparire una risposta che e' figlia dell'irrazionale pessimismo, bensi', l'analisi logica di un dato: questa terra, e gli uomini che la rappresentano, allo stato, non sono LIBERI di scegliere il proprio destino.
Io, a differenza di altri, ho provato a scommettermi per il bene comune, ho provato a sfidare il FATO;
Risultato? Il 50% della Sovranità popolare ha scelto una cozzaglia di pseudo politici che rappresenta, purtroppo, la sintesi del peggio della Prima e Seconda Repubblica.
Gente già testata come inaffidabili, avidi di POTERE e, cosa più grave, legata alla spartizione della tortina.
Di quale FATO stai parlando?
La nostra vita non si può
essere affidare alla cabala.
Non ho la presunzione di dirTi che la mia persona, e il gruppo umano rappresentato da Sortino al Centro, avrebbe sbaragliato i poteri forti che attanagliano, in generale, l'odierna scena politica, e le problematiche a essa connessa;
Questo non lo avrei potuto garantire!
Ciò nonostante, mi sento di certificare, oltre ogni ragionevole dubbio, che ogni atto consiliare concernente le scelte economiche sarebbero state in favore del sociale, e non a sostegno dei gruppi di potere rappresentati da Lobby siracusane.
(sarei diventato il primo e il più acerrimo nemico del mio stesso gruppo politico qualora avessero tradito il proprio mandato)
Di che stiamo parlando, di incarichi post elettorali? Poltrone all'Ias, comunita' montana, incarichi di sottogoverno in generale ( Esperti - avvocati ecc. Ecc. )
Questa e' la Politica nella nostra terra: INTERESSE!
Non biasimo la sfiducia del buon Francesco nella misura in cui attesta: di stu passu di carrozzi, per avere una democrazia partecipata ci vorranno 50 anni.
Io non sono più molto giovane, ma non posso accettare la dura realtà che si prospetta ai miei figli.
Meglio scegliere una via più sicura.
Carmelo Di Mauro
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Citazione TITO
cari ragazzi siciliani, emigrate tutti, perchè questo è il percorso MIGLIORE!
cari ragazzi siciliani. Mi spiace, quest'isola è un bluff. Sembra un meraviglioso posto in realtà è un inferno.
cari ragazzi siciliani il futuro di questa terra non dipende da voi ma dal fato.
Ecco, invece io penso che proprio il "radicalismo fatalista" sia il male di cui siamo affetti. Sono convinto che il nostro limite più grande sia la scarsa fiducia in noi stessi.
Magari il parere di uno psicologo potrebbe suffragare (o meno) l'ipotesi.
Sta di fatto che solo amando le proprie radici si può vivere una vita, se non felice, quantomeno degna.
La Sicilia non è solo quello che viviamo adesso. Ed i presupposti per l'innovazione ci sono. Basta che siano sempre più persone a volerlo.
Cominciamo, ad esempio, col non "farci gli sgambetti" ad ogni piè sospinto. Cominciamo col riconoscere il valore altrui senza invidie.
Lasciamo che si diffondano idee di libertà senza rinchiuderci nelle frasi fatte.
Comprendo la delusione e lo sconforto ma questo non è realismo. Trattasi solamente di uno stato d'animo generato dalla stanchezza con cui si constata il "munnu è e munnu ha statu".
Sta di fatto che lo stesso "munnu" è, è stato e sarà sempre diverso. Sta a tutti noi (ed al caso compartecipe) determinarne le caratteristiche.
Un richiamo alla realtà: pare che Sortino stia partendo con la raccolta differenziata (articolo La Sicilia di Ieri). Assieme alle critiche per ciò che non è andato (questione tarsu, estate sortinese, adeguamenti di stipendio tempisticamente impropri) cerchiamo di potenziare ciò che di buono si cerca di fare.
Altrimenti, se Francesco ha ragione, rimane solo una cosa da fare. Ritirarsi a vita indifferente.
No grazie (tanto per ricitare il bel progetto di tanti giovani sortinesi riferendosi alla "Califogna").
a.merenda:
Più sicura?
Ah, capisco. Nel senso che se io lavoro per la Nike in Olanda ho uno stipendio bello corposo ed assicurato ogni mese e posso riprodurmi con allegria e fare le vacanze da vecchio in Sicilia.
Il tutto al prezzo della partizione mentale secondo cui Nike mi appare una grande LIBERA ed affidabile fabbrichetta multinazionale CHE MI PAGA in modo da realizzare i miei interessi piccolo borghesi facendo finta di dimenticare lo sfruttamento minorile di cui si avvale per produrre i prodotti
Oppure sarà meglio prendere un posto in una banca tedesca, caratterizzata da SOLIDITA' FINANZIARIA anche chiudendo gli occhi su versamenti di "bravi" imprenditori calabresi (mi perdonino i calabresi, avrei potuto dire siciliani, cinesi, etc..)
Oppure, no, aspetta: mandiamolo in Svezia. Così magari il nipote può far parte della schiera dei giovani suicida (più alta percentuale d'Europa) o se sarà una ragazza emancipata darla la prima sera (anche quà altissima pecentuale forse scaturente dall'emancipazione anche se...da retrogrado siculo quale sono a me non andrebbe mica bene per mia figlia!)
Oppure meglio gettarlo tra le lobby newyorkesi le quali, abituate da decenni, calpesterebbero pure le madri in sacrificio del Dio denaro.
Quel su cui io vorrei far riflettere è non una visione romanzata che ho della nostra terra. Mi interesserebbe contribuire a ristabilire uno straccio di equilibrio mentale secondo il quale:
SE, tutto il mondo è paese
e
SE, ovunque ci sono pro e contro
e
SE la Sicilia sforna un sacco di gente competente e capace
ALLORA L'UNICA SALVEZZA INDIVIDUALE E COLLETTIVA E' QUELLA DI LAVORARE OGNI GIORNO PER MIGLIORARCI E DIVENTARE QUALCOSA DI DIVERSO, DI NUOVO, FIGLIO DI PASSIONI POSITIVE.
E tutto questo, di certo, non è facile per niente. Ma come disse un saggio: "Si fussi facili..."
Adesso una piccola digressione perchè sono sempre più confuso dai politici locali.
COM'E' POSSIBILE CHE TUTTI ACCUSANO TUTTI DICENDO DI VOLER (OGNUNO) IL BENE COLLETTIVO E, A FRONTE DI CIO', NON SI ARRIVA MAI AD UN'AZIONE CONDIVISA?
Forse perchè prevale la "legge dello sgambetto" di cui dicevo?
E poi un'ultima cosa per Carmelo.
Sono contento che ritieni di far parte di un gruppo di persone onesto e laborioso. E constato con gioia la capacità autocritica nei confronti delle strutture di potere esistenti. E' sembre bene porsi dei dubbi.
MA, mi chiedo: come fate a portare avanti un progetto come Sortino al Centro che è strutturalmente fondato sull'adesione di PdL e La Destra?
E me lo chiedo perchè talvolta il tuo approccio mi pare quello del movimento a 5 stelle di Grillo. Con questo non volendo in nessun modo sminuirne una possibile futura tua adesione allo stesso.
Insomma: mi sono sempre domandato (anche con gente di sinistra) come si faccia a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte.
Mi dicono sia questione di maturità. Le cose si cambiano dall'interno!
Sono decisamente un immaturo.
Carmelo Di Mauro:
Citazione TITO
Omissis
......... E poi un'ultima cosa per Carmelo.
Sono contento che ritieni di far parte di un gruppo di persone onesto e laborioso. E constato con gioia la capacità autocritica nei confronti delle strutture di potere esistenti. E' sempre bene porsi dei dubbi.
MA, mi chiedo: come fate a portare avanti un progetto come Sortino al Centro che è strutturalmente fondato sull'adesione di PdL e La Destra?
E me lo chiedo perchè talvolta il tuo approccio mi pare quello del movimento a 5 stelle di Grillo. Con questo non volendo in nessun modo sminuirne una possibile futura tua adesione allo stesso.
Fine citazione
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La mia visione della politica e' totalmente distante dagli attuali scenari - dx e/o sx.
Ritengo che all'interno di Sortino al Centro vi siano diverse anime ribelli che, stanche di assistere al malgoverno, si sono progressivamente disinnamorati dagli originari accostamenti ideologici.
In relazione alla strutturazione politico-partitica da te citata, che asseritamente propende strutturalmente verso il centro dx, devo segnalarti, invero, che il gruppo e' talmente variegato da renderlo sicuramente un vero ed omogeneo movimento civico.
Anche la presenza del Bongiovanni, che personalmente ritengo essere una risorsa, e non un fardello da scrollarsi, e' in perfetta comunione con Emanuele FRAELLO, attivista di un area di sx, di Franco La Pila, tesserato CGIL, e di tanti giovani e meno giovani che hanno inteso sfidare la ''cabala'' per il sol fatto di apportare il proprio genuino contributo alla causa comune.
Non abbiamo padroni a livello Provinciale, e l'attuale nostro coordinatore non e' il ''Capo'' del movimento, bensi', il ''Caronte'' dell'odierna avventura politica.
Tutto e' migliorabile, ne sono convinto, anche la lista delle intelligenze che formano lo stesso movimento civico. Ed e' per questo che l'apporto di nuova linfa vitale migliorerebbe la struttura.
In ultimo, non voglio apparire un anarchico-insurrezionalista, ma non riesco a trovare una vera azione democratica che riesca a sollevare le coscienze popolari.
Il sentimento dell'indignazione, nella nostra terra, si e' pacificato, purtroppo, con la rassegnazione. Alla luce di quanto detto la sfida per realizzare il cambiamento appare veramente proibitiva.
Che fare? La soluzione più semplice sarebbe quella di mollare tutto per cercare una vita più dignitosa in un punto civilizzato del pianeta, dove la dignità dell'UOMO non deve fare ricorso ai ''Gianniani'' - ''Marziani'' - Granatiani - ''Ortisiani'' - Sorbelliani- Gennusuani, e tanti altri galantuomini della nostra provincia.
Concordo con Te che abbandonare tutto contribuirebbe a rafforzare il potere dei sopra citati galantuomini ( in un giorno basta e avanza nominarli una solo volta, porta sfiga), ''ma quannu u fuiri e' sarbamentu di vita'', allora riesco a giustificare l'umana debolezza del popolo.
Non ti nascondo che guardo con interesse Il movimento dei Grillini, anche se spesso non condivido il modo irruento di manifestare il dissenso.
Carmelo Di Mauro
a.merenda:
Io invece non riesco a fare le distinzioni "boni/cattivi" o "giovani/vecchi" o altro...
Penso che le persone da te citate abbiano meriti e demeriti. Abbiano fatto o detto cose positive ed altre negative.
Auspicherei, per questo un confronto più equilibrato e sul merito.
Grillo, ad esempio, fa delle ottime proposte politiche (bene) erodendo l'assetto istituzionale senza dare un'altra via (male)
E sai perchè? perchè l'altra via si trova attraverso il confronto fatto di umiltà (accettare e cercare di confutare eventualmente nel merito ciò che l'altro dice e pensa), seppur mantenendo la propria visione.
Ricordo una riunione in CGIL quando si parlò di Di Vittorio. Fu quello che comprese, più e prima di tutti, che la lotta delle "masse sfruttate" si sarebbe concretizzata solo con l'unità sindacale. Seppe assumere una posizione "ideologicamente impopolare" ma tracciò la via verso l'emancipazione.
Ora, quello che mi chiedo, riprendendo l'esempio sindacale, è : saremo in grado di limitare al massimo l'opportunismo di parte per giungere alle soluzioni condivise?
Qualche giorno fa pareva di si con le parti sociali unite in un unico accordo.
Dopo una settimana, nuovamente CGIL da un lato e CISL E UIL a fare i "filogovernativi".
E' necessario, in questo caso, volendo prendere un esempio tipo, che si rafforzi la sanzione sociale da parte degli animatori ed iscritti a queste organizzazioni attraverso la partecipazione critica e non solamente con la ricezione passiva di "ordini da seguire".
Ecco, io individuo in questa mancanza di critica - figlia del "cervello parcheggiato altrove" - l'inceppamento del motore sociale dell'innovazione.
Si badi bene, ho usato questo esempio ma potevo farne altri. Si tratta del passaggio culturale dalla "coscienza di corporazione" alla "coscienza di gruppo". Nel caso del sindacato il "gruppo dei lavoratori" (i diritti non sono ne di destra ne di sinistra).
E' ora di troncare la contiguità politica con i partiti e ripristinare il motivo fondante per cui queste organizzazioni hanno motivo d'esitere: la difesa e l'ampliamendo dei diritti dei lavoratori ed al contempo il rispetto dei doveri.
Ecco che anche solo un accordo condiviso avente le seguenti caratteristiche genererebbe una pressione tale da non poter essere eluso dall'esecutivo e dal legislativo.
Grillo si limita a dire che i sindacati sono morti, che i partiti sono morti etc. Mi sta anche bene ma adesso è arrivato il momento di proporre QUALE strumento può servirci per migliorare le nostre vite.
La realtà, anche siciliana, mi fa pensare allo sviluppo di "comunità" fatte da tanti pezzi del vivere quotidiano accomunate da certi valori (esempio la banca etica, legata al mercato equo e solidale, legata al mondo cooperativo del biologico, legate al turismo rurale e slow food e così via....)
L'appartenenza ed il sostegno (anche finanziario e quindi quotando in borsa) di questi gruppi e la rete che gruppi diversi riusciranno a costituire genererà un'automatica richiesta di gente/portavoce che dispongano delle necessarie abilità politiche per perorare queste cause (attenzione: gente "deputata a portar voce e rappresentare interessi e valori" e non generici "rappresentanti del popolo" provenienti da dx e/o sx)
L'importante, in questo, è lasciar passare un messaggio coerente che si distanzia fortemente dal vecchio partito di massa (vedi brutte copie d'oggi pd e pdl) e si concentri sulla specifica cura di determinati obiettivi. La massa non esiste più, esiste la rete.
Un simile movimento non dovrà gestire il potere in funzione delle elezioni fra 2-3-4 anni e basta. Questa Politica dovrà puntare a decidere le cose del domani a prescindere dalle scadenze elettorali e del "far cassa di voti" immediatamente. Quest'ultima è la strategia che spetta a chi ha già potere ed intende mantenerlo con la forza delle risorse di cui è già gestore.
Se il nuovo gioca con le carte del vecchio PERDE.
Ecco, la visione culturale del tempo, in questo quadro mi pare cruciale. C'è una fretta che non fa pensare. C'è un "ansia da prestazione" che non fa mettere a fuoco ciò che è importante.
In Sicilia siamo più scarsi degli altri nel costruire una proposta Politica coerente poichè avvezzi a barcamenarci tra le correnti spinte da venti "esteri" (vedasi petrolchimico, automobili, agrumi, energia etc.). E questo da troppo tempo.
Ecco perchè un'autonomia politica "reale" all'interno di un quadro di Italia confederale in cui non esistono più statuti speciali ed ordinari, a me pare l'unico modo per misurare effettivamente quanto valiamo rispetto alle altre comunità (faccio un esempio: lo statuto siciliano parla di liberi consorzi fra comuni ma non può abolire le province perchè ciò andrebbe in conflitto con la costituzione)
Tutto ciò in relazione alla capacità di potenziare i punti che sono già di forza ed intervenire sui nostri punti deboli.
Per far questo ci vuole pazienza, passione,abnegazione, serietà e competenza. Tutto ciò che rende una persona realmente onorevole.
Franco Nero:
Tito, Carmelo,
avete entrambi ragione, quello che vi distingue è l'arbitrio, le priorità dettate dalla vita pratica di ognuno e forse il grado di speranza.
Se non li avete letti vi voglio amichevolmente consigliare tre libri eccezionalmente belli:
Storia della Sicilia medievale e moderna di Dennis Mc Smith, stupendo e franco saggio storico sulla nostra terra, scritto da mano anglosassone, lucida, fredda e non coinvolta sentimentalmente.
Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini, incommensurabile prova letteraria a metà tra poema e romanzo del più politico degli scrittori siciliani ( Per conversazione in Sicilia si parla spesso di surrealismo magico ante litteram ma francamente si respira una metafora rivoluzionaria impressionante)..se poi volete potete anche leggere Il consiglio d'Egitto, grande prova dell'illuminista Leonardo Sciascia.
A loro modo tre sguardi abbaglianti sulla nostra "cara" madre Sicilia ( interpretate come volete l'aggettivo "cara")...Se non li avete ancora letti fatelo,..non vi pentirete.
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