Divertiamoci un pochino...
Di seguito pubblico una nota dell'ufficio espropri del comune a cui ha fatto poi seguito l'accensione di un mutuo da parte del comune di 500.000,00 euro....Che voi sappiate, signori consiglieri inquisitori, il comune ha poi estinto il debito?
..e per voi..signori consiglieri era giusto che pagasse il comune? Non era più giusto che l'ente si rivalesse su chi ha consentito l'assurda lievitazione del debito? E chi ha consentito la lievitazione?...Penso che tanti gradirebbero una volta tanto un minimo di franchezza, VISTO CHE LA CAMPAGNA ELETTORALE è FINITA ( SCUSATE è FINITA?)....ciao ciao da Franco Nero
COMUNE DI SORTINO
UFFICIO ESPROPRI
PROT. N. 9425 DEL 13 MAGGIO 2009
Oggetto: Atto di messa in mora Germani Magnano- Sentenza di I grado 118/04 confermata con sentenza della Corte di Appello 1080/2008.
Al signor Sindaco
Al signor presidente del consiglio comunale
Al signor segretario capo
Questa amministrazione è stata condannata, nei due gradi di giudizio, di cui all’oggetto, al risarcimento del danno nei confronti dei Germani/Magnano.
Non essendo stato deliberato di coltivare il ricorso per cassazione nei termini procedurali, la sentenza d’appello è passata res in giudicato, a seguito della diffida e messa in mora, occorre adempiere urgentissimamente ai dicta della sentenza.
Lo stallo sulle competenze non giova al contenimento del danno erariale, con la presente si partecipa e si coglie l’occasione per far pervenire la copia dell’atto notificato il 20 marzo 2009, che ha messo in mora il comune di Sortino quantificando la complessiva somma di euro 759.631,61 oltre ulteriori interessi legali a maturare fino al soddisfo oltre ogni altra spesa occorrente.
Al fine di contenere un aumento del danno all’erario le Loro Signorie vorranno attivare le pocedure del riconoscimento del debito fuori bilancio, che è di esclusiva competenza del consiglio comunale, onde potersi prevedere la somma occorrente nell’approvando bilancio per l’esercizio corrente, consentendo così l’attivazione delle procedure per l’acccensione di un mutuo con la cassa depositi e prestiti o con altro, eventuale, idoneo istituto finanziario all’uopo individuato.
La sentenza riguarda l’occupazione dell’area ove insiste il palazzo municipale.
Si partecipa che con la pronuncia dell’esproprio definitivo nel 2000 furono depositate le relative somme, che sono oggi disponibili in circa 200.000,00 euro.
Il mutuo per fronteggiare il resto del debito deve essere previsto nella somma minima di euro 600.000,00 non potendosi a priori prevedere la data di saldo che farà cessare la maturazione degli interessi legali e di mora che su 759.000,00 euro aumentano di giorno in giorno.
Il termine ultimo, prentorio, entro cui adempiere al soddisfo degli attori è il 18 luglio 2009, oltre tale data agli interessi legali la somma intimata sarà gravata anche dagli interessi di mora.
La sollecitazione mira a prevenire la manifestata volontà della controparte di adire il TAR per ottenere il decreto di ottemperanza con la consequenziale nomina del commissario ad ACTA che provvederà a liquidare il debito direttamente dal bilancio.
L’addetto all’ufficio espropri