Non avevo bisogno di letterine...ero là..parlavo

naturale, e cos'altro poteva fare avendo come interlocutore un allegra compagnia di scalmanati ma onesti "villeggianti" (era questo il significato che lei attribuiva alla parola cumarca, gisuto?).
canditi redentori, viscidi e pudorati oppressori del bene pubblico quindi, tutti uniti dentro un unico "carrozzone plitico-clientelare", ma profondamente divisi per finalità e morale.
bene ha fatto a citare (
e a prenderne tempestivamente distanza) le sembianze romansesche riferendosi al terminen cumarca.
lungi da noi, ma potevamo pensare (
come tiene a precisare lei stesso) ad aspetti "mafioso-delinquenziali" abbinando tale termine alla parola politica.
no no, sarebbe cosa da letteratura e romanzini di camilleri, ha ragione.
d'altronde, la cronaca italiana di questi ultimi anni ci ha abituato ad avere una visione del tutto romantica della politica, e sopratutto al profondo senso di castità di gran parte dei suoi fautori.
tuttavia, capisco che quando si parla di lettera, a lei può venire in mente un francobollo...il postino, ma vede, anche la parola "lettera" (stavolta non dal greco, ma dal latino "littera -ae") ha un significato.
e nello specifico si riferiva ad "una comunicazione scritta fatta pervenire ad una o più persone interessate nel contesto di un rapporto pubblico o privato".
quindi le riformulo la domanda signor nero. anche allora denunciava mediante "carta canta" la gioiosa compliccola ed il carrozzone?
saluti, e