Tutto tace.
Un silenzio che può celare, come in una partita di poker, due cose soltanto: punto in mano e sicurezza della vittoria oppure grande bluff.
Tutto tace in barba a sedicenti giovani (di spirito) che hanno osato pensare ad una Sortino capace di cambiare atteggiamento.
Una facoltà che può essere dettata solo da una "visione" del futuro. Quì, invece, si naviga a vista..avvolti da una fittissima coltre di nebbia.
A primo acchito sembrerebbe esistere una divisione generazionale fra i "difensori della storia" ed i "barbari assetati di cambiamento". CONSERVATORI vs PROGRESSISTI, insomma...
In realtà, come quasi sempre in questa strana terra, il tutto si mischia a paure, ipocrisie e fatalismi.
Si dice: "sarà molto difficile che il Circolo Rinascita lasci quei locali, in fondo loro sono la storia di Sortino"
Si dice: "hanno già vinto una causa che li legittimava a star li, ma cosa pensate di fare?!"
Si dice: "si, ma la Politica, allora? Dove sta la capacità di darsi ciò che ci serve? E la cultura? Come educhiamo i nostri figli? A pane e soprusi?"
Gli intellettuali ci hanno appioppato il gattopardismo e noi non facciamo altro che ratificare una profezia nichilista e perdente. Un'attitudine al "puzzo del compromesso" invece del "profumo di libertà" (cit. P. Borsellino)
E poi siamo costretti a sentircene dire di ogni poichè è facile prendersela con chi compete secondo abilità cercando di sopravvivere a parentopoli: la città del familismo amorale. E' quasi divertente, lo capisco, mirare a quelli che si mettono in prima linea piuttosto che squarciare la gerontocrazia imperante ed asfissiante.
Perchè, in fondo, siamo tutti come dei minatori che respirano zolfo anziché aria pulita. Con alcuni che scavano, scavano, scavano, altri che tengono la lanterna, altri che danno ordini, altri che stanno seduti a guardare fuori alla luce ed altri che muoiono nel silenzio (anche da vivi, nel caso in specie)
E quando qualcuno osa dire o immaginare un mondo diverso non deve scontrarsi, più che altro, contro chi sta al potere.
Perchè chi sta al "potere" è lì, lo vedi. E' il capo riconosciuto.
Il difficile è scontrarsi "con chi potere non ne ha" (secondo le categorie sociali convenzionali) ma vorrebbe averlo. Tuttavia non può perchè teme le responsabilità che esso comporta e, più comodamente, si diletta nell'allusione e nell'insulto imbrodandosi nell'autocelebrazione becera fra quattro amici al bar fra una sentenza, un'ammonizione e una leccatina.
Chi intende il potere solo come poltrona e non sa che il vero potere sta nella capacità di immaginare il diverso perseguendo una "lucida follia" . E non lo sa perchè è più facile non sapere. Si campa cent'anni.
("Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia". Erasmo da Rotterdam )
Stiamo quì, un pò come spettatori di un vecchio gioco Nintendo nel quale si era cacciatori e si dovevano colpire le malcapitate papere che scorazzavano davanti allo schermo. La cosa più facile? Appoggiare la pistola allo schermo e beccare quella che ti veniva incontro, apertamente, quasi con aria di sfida.
E quando a codesto giocatore gli si faceva notare che la vera soddisfazione, il punteggio massimo, stava nell'impallinare la papera che in lontananza appariva davvero piccola, quasi invisibile, quasi indisturbata ed inoffensiva (benchè abilissima nello sfuggire e custode di alto valore) il prototipo del gattopardo del terzo millennio (che, si badi bene, si piazza trasversalmente nell'arco politico odierno a nord come a sud) rispondeva:
"ma cui, chitra? Ma chi mali ha fattu? A vistu ch'è sapurita? Sempri che cch'iu tranquilli sa vanu a picchiari! Ma picchi non vi ni iti a travagghiari? Ah, sti giovani...A vita è na rota...Arriurdativillu"
E dunque, signori miei, continuiamo pure così con le nostre bende e medievali prebende.
Continuiamo pure ad appoggiare la pistola allo schermo, mirare l'animale che scorazza davanti a noi, mirare e poi...
...che succede!?! Dov'è finita quella maledetta papera??!!
Game over. E' andata via la luce. L'ha staccata il gatto che correva dietro al topo. Tutti a casa. Ci vediamo domani.
Cambiamo gioco però. Porta super Mario (Monti), chissà che non cambi qualcosa.
Chissà