La trinità: ossia l’unità di Padre, figlio e spirito santo. Essere uno e trino. Chi poteva osar contrastar cotanto?
Fino ad oggi pensavo fosse materia di concili cristiani, contesa per scismi teologici,materia interessante per credenti e amanti della teosofia. Evidentemente erravo, con tutti i miei schemi logici e l’ausilio della paganissima filosofia.
Di brutto erravo.
Infatti sulla verità rivelata di talun profeta non mi soffermavo, tanto pedante e orgoglioso da esser miracolato e di trinità investito. E mi meravigliavo!
Un altro dio, come papa infallibile, un altro santo, e io povero sciocco che non accettavo!
Mi dicevo che tra partito e partito vi son differenze, diverse persone e referenze e che tra partito e sindacato mai può starci duplicato! Ma viviamo in un mondo all’incontrario dove all’occorrenza si fa scenario: non importa se partito o sindacato, l’importante è esser più presenti che mai, fare l’amico e contemporaneamente l’avversario.
Ma dico io, siamo seri, non si può esser pompiere e incendiario, bisogna pur rassegnarsi al proprio ruolo, seppur triste e secondario.
Ma tanto è carissimi!
Storia di fruste e passione, metafora di potere e poltrone: ..che deve esser brutto esser servo e poi padrone per poi tornare a casa confuso, guardarsi allo specchio e chiedersi: chi sarò mai io? Un sindacalista? Un politicone? Ma no! Ma no! Quale questione! Son tutto io..sono entrambe le cose,..io son furbo, mica un coglione.
Chiaro Di Luna
Sorridi sei su Kendit Camera
