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BULLISMO O FENOMENO DELINQUENZIALE ?

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il buscemese:
Da un po  di tempo a questa parte si assiste spesso che "orde" di ragazzini assumano un atteggiamento poco consono all'età, ai sani prinipi dettati da una adeguata educazione familiare, al rispetto per gli altri e soprattutto per i più indifesi quali gli anziani. Naturalmente è un fenomeno che ,considerato il dilagarsi e l'effeto emulazione che porta, potremmo chiamare benissimo modus vivendi dei nostri adolescenti. E' un fenomeno ormai globale, ma quando si afferma in un piccolo paese come il nostro dove tutti ci sentiamo, a parole , una grande famiglia il problema ,per forza di cose, diventa devastante e ci riporta indietro di qualche decennio quando tutti lasciarono correre e si arrivò ad estreme coseguenze. Bullismo o fenomeno deliquenzale? Qualche sociologo distingue i due fenomeni , dichiarando che il primo è solo una manifestazione eccessiva degli adolescenti quando fanno parte del "branco" Io li considero sinonimi. Forse sto esagerando con l'accostamento di quanto accaduto a Buscemi diversi anni fa , ma se tutti ci tappiamo gli occhi o ci giriamo dall'altro lato, sicuramente faremo del male non soltanto alle persone che possano subire le intemperanze ( solo per usare un eufemismo) ma anche soprattutto a questi ragazzini, che se presi singolarmante e non in gruppo ( o nel cosiddetto branco) sono  tranquilli, e forse hanno bisogno più della nostra vicinanza e considerazione che del nostro biasimo. Mi piacerebbe leggere varie considerazioni e /o proposte in merito.

SC:
ma ci sono elementi che fanno temere per situazioni di bullismo a buscemi?

Luca:
Al momento credo ci possano essere solo fenomeni legati appunto alle "normali" fasi di crescita... magari chi è più a contatto di me potrà dire qualcosa di più sull'argomento.

@il  buscemese

--- Citazione --- Forse sto esagerando con l'accostamento di quanto accaduto a Buscemi diversi anni fa
--- Termina citazione ---
proprio per evitare di volgere lo sguardo dall'altra parte,potresti rinfrescarci le idee? Io,in prima battuta non ricordo episodi particolari nelle nostre zone...

value:
Dico la mia su questo argomento riferendomi alla mia esperienza personale e a quanto so di Buscemi.
Spesso ci siamo lamentati che a Buscemi ci sono, come dappertutto, orde di ragazzini che fanno delle "birbonate" a volte fastidiose, ma non credo proprio che queste possano essere annoverate nel problema del bullismo. Essere bulli vuol dire altro, vuol dire prevaricare su chi è più debole, sul diverso, su chi non sa difendersi. Essere bulli vuol dire farsi giustizia da soli, anche  con gli adulti a volte (ricordiamoci i comportamenti di violenza di alcuni studenti verso gli insegnanti, esperienza che peraltro ho vissuto personalmente e che posso assicurare lascia inebetiti). Essere bulli vuol dire anche non capire il senso del limite e delle regole per cui tutto è possibile e lecito. Essere bulli vuol dire non avere rispetto nè di se stessi nè degli altri.
Non credo proprio che nel nostro paese ci siano situazioni di questo genere. Ciò non vuol dire, ovviamente, che bisogna abbassare la guardia; bisogna stare molto attenti invece, perchè certi comportamenti negativi sono più facili da imitare dei comportamenti corretti e civili. La prevenzione in questo caso è importantissima e sapete qual è secondo me la migliore prevenzione? Che tutti i genitori capissero che il sano schiaffo non ha mai fatto male a nessuno, che se il figlio fa qualche birbonata, intanto si rimprovera, magari si sculaccia, e poi si discute. I ragazzini di Buscemi, come i ragazzini di tutto il mondo, hanno bisogno di questo e di esempi in famiglia che solo i genitori possono dare.
Esperti del Tribunale minorile di Siracusa con cui ho dialogato qualche giorno fa dicevano che più ci si allontana dalla città e più ci si avvicina ai piccoli paesi montani e minore è l'incidenza di comportamenti che loro chiamano "devianti". Questo ci conforta.
Io dalla mia esperienza di contatti con i giovani deduco che i più educati ed "ubbidienti" (mi piace molto questo aggettivo che ho cominciato a usare spesso) sono proprio i ragazzi dei nostri paesi. Questo sempre parlando in senso generale. Però, se qualcuno ha elementi per sostenere il contrario, sarebbe interessante conoscerli.

il buscemese:
Forse, nell'accostare i gravissimi episodi accaduti diversi anni fa ai comportamenti di cui ho voluto aprire la discussione, ho esagerato. Sicuramente , come scrive Luca, sono comportamenti legati a "normali" fasi di crescita. Però quando ragazzini in età ancora puberale minacciano altri ragzzini, insultano persone adulte , si comportano da vandali distruggendo sedili o muri di recinzione,alcuni fanno uso già di "fumo" e, l'episodio ( spero che sia solo tale) di meno di un mese fa, quando con una calcio hanno scardinato la porta di una anziana signora,solo,per il gusto di incuterle paura, ci deve fare riflettere.  Credo che ,con tutti questi comportamenti elencati , bisogna intervenire prima che le "normali" fasi di crescita inizino a deviare. In primo luogo urge l'intervento delle famiglie, i genitori invece di professarsi amici dei loro figli, ritornino ad essere educatori ( dice bene value), un sano scappellotto non ha mai causato nessun trauma cranico ma contribuisce a crescere meglio. La società e quindi tutti noi, per il loro ma anche per il nostro bene , non si bendi gli occhi o si giri dall'altro lato . La scuola, ma anche la parrocchia accolga i ragazzi , non li cacci via. Solo così , ripeto, il loro comportamento assumerà i caratteri di una normale fase di crescita e non di fenomeno delinquenziale.

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