BRUXELLES, 13 STATI A FAVORE TRA CUI L’ITALIA
Fumata nera dell’Ue sul bando ai pesticidi killer delle api
Due astensioni pesanti. Sarebbe sì se
Berlino o Londra cambiassero idea
BRUXELLES. Fumata nera dai 27 Stati
membri, ieri a Bruxelles, sulla proposta
della Commissione europea di vietare
per due anni l’utilizzo di pesticidi-killer
per la sopravvivenza delle api. Al termine
di due giornate di discussioni, Bruxelles
ha annunciato che sulla proposta non
c’è stata né una maggioranza a favore né
una contraria. A favore si sono pronunciati
13 Stati, tra cui l’Italia, 9 i contrari e
5 gli astenuti. La Commissione rifletterà
sui prossimi passi da farsi.
La Commissione europea è convinta
di aver messo gli Stati «di fronte alle loro
responsabilità», obbligandoli a pronunciarsi
sulla proposta di sospendere
l’uso di tre pesticidi, della famiglia dei
neonicotinoidi, sospettati di rappresentare
un rischio elevato per la salute e la
vita delle api. Il voto dello speciale Comitato
permanente europeo per la catena
alimentare e la salute animale in Europa
ha infatti permesso chiarire la posizione
di ogni Stato rispetto al delicato dossier.
Dal voto è emerso che sono già 13 i partner
Ue guidati da Italia, Francia, Spagna,
Polonia, Olanda che vogliono agire contro
lo smembramento di intere colonie
di api. Importante anche notare l’astensione
dal voto di Germania e Regno Unito:
basterebbe una modifica della loro
posizione per far pendere la bilancia a favore
di misure cautelative in favore delle
api.
Quanto alla Commissione europea, fa
sapere Frederic Vincent, portavoce del
commissario europeo alla Sanità, Tonio
Borg, ieri si è limitata a prendere atto che
una maggioranza qualificata non è stata
raggiunta, ma ha assicurato che il suo
obiettivo resta l’attuazione di misure legislative
ambiziose e proporzionate.
Le misure di sospensione e i divieti
proposti ieri riguardavano tre pesticidi di
Syngenta e Bayer (imidacloprid, clothianidin
e thiamethoxam) che sono già al
bando in Italia per la concia delle sementi.
In Italia, inoltre, è in vigore un regime
sospensivo fino al giugno 2013 in
attesa che si faccia chiarezza
Dal giornale la sicilia di sabato 16/03/2013