Autore: pierpaolo.amodio Topic: Nel 70°anniversario del bombardamento,lettera aperta al dott.Vincenzo Signorelli  (Letto 4775 volte)

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Offline pierpaolo.amodio

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Alla cortese attenzione del dott. Vincenzo Signorelli,in merito alla sua pubblicazione "La morte dal cielo" del luglio 2011



Permeato dalla volontà di ottenere giustizia per me, per la mia famiglia, per la memoria di mio padre, e ben consapevole che un parziale riscatto della sua reputazione non potrà aver luogo se non tramite pubblico chiarimento dell’intera faccenda affinché i miei concittadini abbiano coscienza dell’infamia  immotivatamente caricata sulla memoria di Vincenzo Amodio e dei suoi discendenti, desidero rivolgermi a Lei pubblicamente. Confido che possa ritenerlo un mezzo adeguato per palesare la Sua posizione.

In data 9 luglio 2011, nel Palazzo di Città di Palazzolo, all’interno di una mostra-convegno, nata all’interno delle celebrazioni per il centocinquantenario dell’Unità nazionale probabilmente come iniziativa in ricordo dei caduti dello sbarco alleato sulle coste siracusane, così come desumibile dal sito internet della Prefettura, è stata presentata la pubblicazione intitolata “La morte dal cielo. Memorie di un bombardamento. Palazzolo Acreide 9-10 luglio 1943” curata da Lei, dott. Signorelli. Il libello, in copertina, riporta tre loghi: quello del Comune di Palazzolo, quello della Provincia Regionale di Siracusa e quello dell’Associazione Culturale “Lamba Doria” di Siracusa. L’invito all’evento, sovrastato dai medesimi emblemi e da quello coniato per celebrare il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, recitava testualmente: “L’Associazione Lamba Doria e il Comune di Palazzolo Acreide (Sr) sono lieti di invitare […]”.

A seguito della pubblicazione, nella quale indicava in mio padre, Vincenzo Amodio, la causa e il mezzo del bombardamento che sferzò Palazzolo nel luglio ’43, Le ho chiesto dei chiarimenti. Ad oggi, nessun riferimento sulle fonti utilizzate mi è stato da Lei fornito: ad una iniziale spontaneità, della quale ho allora avuto eccessivo rispetto non sporgendo alcuna querela, e con la quale difendeva il suo operato scrivendo, tra l’altro: “ho riportato una testimonianza che non credevo potesse provocare problemi”, ha fatto seguito un atteggiamento recidivo con la pubblicazione su internet, sul sito dell’Associazione “Lamba Doria”, del suo libello, emendato con una frase che suona particolarmente irridente: “Destino volle che tra i primi a morire sotto i bombardamenti alleati vi fu proprio lo stesso Amodio”. È stato solo dopo aver appreso questa ulteriore diffusione dell’infamia su mio padre che ho deciso di dar mandato al mio legale per procedere nei suoi confronti con una querela per diffamazione.

Peraltro, almeno basandomi sulle risposte ottenute dagli Enti che, a causa della riproduzione dei propri emblemi araldici sulla copertina, vengono individuati dall’opinione pubblica tra i patrocinatori dell’evento del 9 luglio 2011 e del suo lavoro editoriale, ho appreso che Lei avrebbe utilizzato impropriamente i succitati loghi: il dott. Scibetta, a nome dell’Amministrazione Comunale, dopo aver ipotizzato nel Luglio 2012 che Lei si fosse sentito in dovere di utilizzare lo Stemma comunale per individuare il luogo della avvenuta presentazione del libello, nell’Ottobre 2012 confermava al mio legale di non aver concesso “alcun contributo e/o avallo per la pubblicazione” e che “l’Amministrazione è estranea all’intera vicenda”; la Provincia di Siracusa, in data 27 Maggio 2013, scriveva: “non ha concesso alcuna autorizzazione all’utilizzo del Logo dell’Ente sull’opuscolo da Lei citato, mai pervenuto a questa Provincia Regionale. Dalle ultime ricerche è emerso, altresì, che nessun patrocinio è stato concesso per l’evento del 09/07/2011 tenutosi presso il Comune di Palazzolo Acreide”; infine, “Lamba Doria”, a Dicembre 2012 mi faceva pervenire il seguente testo: “[..] non riteniamo sussistere alcuna nostra responsabilità in merito a quanto da lei lamentato”.

Da ciò, si deduce che Lei avrebbe utilizzato artificiosamente e senza alcuna autorizzazione quantomeno gli emblemi araldici dei due Enti Istituzionali, supponendo che la citata Associazione “Lamba Doria”, seppur a dispetto di quanto abbia scritto, abbia concesso il proprio avallo: del resto, se ciò non fosse, non si spiegherebbe la pubblicazione dell’opuscolo sul proprio portale internet. Comprendo che la presenza di più emblemi denoti senza dubbio maggiore attendibilità dell’opera, in quanto i patrocinatori legittimano il contenuto scommettendo su di esso la propria reputazione. Uno studioso diligente e probo, tuttavia, ed in modo particolare uno storico che abbia in animo un approccio costruttivo nei confronti della “Magistra Vitae”, non può dissimulare così la verità, qualsivoglia possa essere lo scopo prefissato.

D’altro canto l’atto di diffida, provvedimento adottato dal Comune forse anche dietro la mia segnalazione per l’uso del simbolo araldico, e del quale il Sindaco mi informava a Settembre, non costituirebbe a mio avviso azione sufficiente nei confronti di chi ha denigrato non solo l’onorabilità di un suo cittadino, ma la rispettabilità della comunità palazzolese e, di rimando, di ciascun Palazzolese. Con l’utilizzo capzioso dello Stemma comunale, nel quale si riconoscono e tramite il quale sono identificati tutti i Palazzolesi, Lei, dott. Signorelli, ha macchiato la dignità della comunità alla quale fieramente apparteniamo! Ritengo, come già scrissi tempo addietro, che l’Amministrazione Comunale, alla quale è conferito non solo l’onere di governare il paese, ma l’onore di rappresentare e tutelare l’unità sociale della Comunità cittadina, e la Provincia debbano agire in modo ben più risoluto nei confronti di chi, con agire scaltro, interessato e senza remore alcuno, non ha esitato ad utilizzare il decoro della Città di Palazzolo e della Provincia di Siracusa: come già detto, non rappresenta un cavillo burocratico di chi è stato investito di un mandato elettorale, ma beffa ogni retta coscienza!

Ritengo che debba apertamente spiegare il suo operato in merito a ciò che un topic pubblicato su un blog (http://www.paraparlando.com/palazzolo_acreide/la_morte_dal_cielo_mostra_convegno_2361.0.html) dall’account “Consulta Giovanile – Informagiovani – Giosef” specificava essere: “(La mostra – convegno – presentazione opuscolo è) frutto di una ricerca storica in merito”, inquadrata all’interno di “un evento culturale che ci aiuterà a rispolverare la memoria circa il bombardamento che Palazzolo subì durante la seconda guerra mondiale”: topic oltraggioso se l’account fosse appannaggio dell’allora direttivo della Consulta presieduto da Suo fratello!

Voglia dunque, in risposta alle questioni da me sollevate, chiarire pubblicamente la Sua posizione per porre fine ad una vicenda che ha recato solo onta alla verità, ad una storiografia seria, e, tra l’altro, anche a Palazzolo: potrebbe finalmente precisare quali fonti ha utilizzato per avallare l’accusa di cui si fa portavoce e di quali testimonianze si è avvalso? Che metodologia storiografica ha seguito? Potrebbe chiarire l’utilizzo degli emblemi cui ho fatto riferimento poco sopra? E ancora: premesso che una sua lettera mi accennava ad un presunto caso di omonimia, potrebbe spiegare chi lo avrebbe accertato e quali prove vi sarebbero a suffragio? È facile confondere, invocando l’omonimia! Non avrebbe ritenuto corretto emendare quantomeno la pubblicazione su internet, tra l’altro, dalla duplice infamia su mio padre che avrebbe non solo agevolato il bombardamento con le presunte comunicazioni radio, ma l’avrebbe addirittura causato comunicando infidamente della falsa presenza di corazzati tedeschi?

Giuseppe Amodio

Offline SC

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signor amodio,premettendo che la causa del bombardamento fu la guerra e il mezzo le bombe

sinceramente non ho capito una cosa, se lei ha dato mandato ai suoi legali per questa faccenda allora essa è  eminentemente privata , perchè dunque la vuole discutere pubblicamente?

ci sarà un giudice e ci saranno degli avvocati da una parte e dall'altra, se la cosa non viene archiviata prima.

la avviso  che questo forum non è un posto per risolvere le sue controversie personali , quindi  se e solo se vuole discutere con signorelli riguardo un problema storiografico dando la sua versione lo può fare, ma non voglio assolutamente intimidazioni di qualsiasi tipo contro chicchessia!

regola n.2 del regolamento è severamente vietato
2 )Qualsiasi disputa di carattere privato senza alcun interesse pubblico con altri utenti o estranei al forum.


e parlare di querele equivale  per me a cercare di intimidire chi  vuole parlare e dunque mi indispone notevolmente

chi ha orecchi per intendere intenda
« Ultima modifica: 02:10:26 am, 28 Giugno 2013 da SC »
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Offline Brigida

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Questo è un forum e no Forum il programma televisivo condotto da Rita Dalla Chiesa, per quanto concerne controversie private esistono modalità diverse per risolverle, altrimenti siamo fritti e iniziamo tutti a discutere qui dei problemi con i vicini, di quello che ci ha tamponato la macchina, dell'eredità del bisnonno...........  ??? ???
« Ultima modifica: 03:15:23 am, 28 Giugno 2013 da Brigida »

Offline Alchemio

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Gent.mo sig. SC,
la sorpresa nel leggere le sue considerazioni è quasi pari all’assenza di qualsivoglia riscontro da parte del dott. Signorelli. Mi stupisco infatti che lei, il cui impegno civile è noto a tutti (e la gestione di questo forum ne è inequivocabile sentore), non sembri cogliere la sussistenza del pubblico interesse nella vicenda da me sollevata. Se è indubbio che la diffamazione alla memoria di mio padre ha danneggiato me e la mia famiglia, dovrà tuttavia convenire con me sul fatto che la pubblicazione del dott. Signorelli ha sollevato molte questioni. Due, in modo particolare, sono quelle alle quali vorrei ottenere risposta in questa sede: la metodologia storiografica che ha adottato, ivi comprese le fonti utilizzate nella ricostruzione storica, e l’uso quantomeno improprio degli emblemi araldici. In questi ultimi, infatti, si riconoscono la comunità palazzolese, l’Associazione culturale “Lamba Doria” e la Provincia Regionale di Siracusa. E se l’utilizzo del logo della “Lamba Doria” ha recato onta alla serietà di detta associazione culturale, non posso sottacere il fatto che l’Amministrazione Comunale e la Presidenza della Provincia non hanno ancora preso pubblicamente le distanze dall’ignominioso opuscolo e non hanno tutelato i simboli araldici di cui sono custodi e che sono stati sconsideratamente inseriti nella copertina del libello. Come già ho avuto modo di scrivere, infatti, l’emblema individua ed identifica la comunità nel suo insieme, ma anche ogni singolo membro: come potrei tacere di fronte al fatto che un utilizzo improprio ha caricato sulla coscienza collettiva un’infamia contro un figlio della stessa terra? Tutelare i simboli nei quali anche io mi riconosco e che sono patrimonio collettivo sarebbe una controversia privata, sig. Brigida? La presenza dei loghi sulla copertina dell’opuscolo chiama in causa ogni retta coscienza!

Mi permetta, in ultimo, una ulteriore considerazione: non credo che nel mio testo sia rintracciabile alcuna intimidazione verso “chi vuol parlare”: al contrario ho deciso di pubblicare la mia lettera aperta su para parlando.com proprio per permettere al dott. Signorelli di esporre, come ben si evince dal testo, il suo punto di vista e rispondere alle domande con le quali ho concluso il mio post. La querela è stata avviata ben prima di giugno 2013.

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Giuseppe Amodio

Offline SC

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Gent.mo sig. SC,
la sorpresa nel leggere le sue considerazioni è quasi pari all’assenza di qualsivoglia riscontro da parte del dott. Signorelli. Mi stupisco infatti che lei, il cui impegno civile è noto a tutti (e la gestione di questo forum ne è inequivocabile sentore), non sembri cogliere la sussistenza del pubblico interesse nella vicenda da me sollevata. Se è indubbio che la diffamazione alla memoria di mio padre ha danneggiato me e la mia famiglia, dovrà tuttavia convenire con me sul fatto che la pubblicazione del dott. Signorelli ha sollevato molte questioni. Due, in modo particolare, sono quelle alle quali vorrei ottenere risposta in questa sede: la metodologia storiografica che ha adottato, ivi comprese le fonti utilizzate nella ricostruzione storica, e l’uso quantomeno improprio degli emblemi araldici. In questi ultimi, infatti, si riconoscono la comunità palazzolese, l’Associazione culturale “Lamba Doria” e la Provincia Regionale di Siracusa. E se l’utilizzo del logo della “Lamba Doria” ha recato onta alla serietà di detta associazione culturale, non posso sottacere il fatto che l’Amministrazione Comunale e la Presidenza della Provincia non hanno ancora preso pubblicamente le distanze dall’ignominioso opuscolo e non hanno tutelato i simboli araldici di cui sono custodi e che sono stati sconsideratamente inseriti nella copertina del libello. Come già ho avuto modo di scrivere, infatti, l’emblema individua ed identifica la comunità nel suo insieme, ma anche ogni singolo membro: come potrei tacere di fronte al fatto che un utilizzo improprio ha caricato sulla coscienza collettiva un’infamia contro un figlio della stessa terra? Tutelare i simboli nei quali anche io mi riconosco e che sono patrimonio collettivo sarebbe una controversia privata, sig. Brigida? La presenza dei loghi sulla copertina dell’opuscolo chiama in causa ogni retta coscienza!

Mi permetta, in ultimo, una ulteriore considerazione: non credo che nel mio testo sia rintracciabile alcuna intimidazione verso “chi vuol parlare”: al contrario ho deciso di pubblicare la mia lettera aperta su para parlando.com proprio per permettere al dott. Signorelli di esporre, come ben si evince dal testo, il suo punto di vista e rispondere alle domande con le quali ho concluso il mio post. La querela è stata avviata ben prima di giugno 2013.

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Giuseppe Amodio


allora signor amodio , come lei mi ha riconosciuto io tengo un impegno civile  con questo forum, ed è dato dal cercare di favorire l'informazione e a la dialettica fra le varie opinioni, ma questo non è un mezzo mediatico  per poter aver ragione della gente, io voglio che la gente parli ma si assumi le responsabilità di quello che dice senza timore di qualsiasi riitorsione legale o meno.

non conosco gli estremi della vicenda ne mi interessano perchè  nel momento stesso in cui  lei afferma di aver querelato  il dott. signorelli  perchè  a suo dire la diffamazione di suo padre ha danneggiato  lei e la sua famiglia , l'ha lei qualificata come privata, è lei che ha delegato i giudici e gli avvocati suoi e del dott. signorelli  ha discutere della questione , il suo solo diritto spiegarlo davanti al giudice, tutto coloro che scrive qua o in qualsiasi altro posto può essere usato contro di lei, e questo lo dico anche a sua tutela.
le ricordo che qualora il giudice non riscontri gli elementi per avvalorare la sua querela, lei sarà passibile di essere giudicato per calunnia reato ben + grave della diffamazione, e tutto quello che lei sta disseiminando su internet o sulla stampa potrà essere usato  per aggravare la sua situazione.

se lei vuole  avere ragione giudiziaria del dott. Signorelli lo faccia in aula di tribunale per i fatti suoi, ma non coinvolga me e questo forum  in una vicenda che ne io ne i lettori non possono giudicare,  ma solo il giudice per SUA decisione, quando il giudice avrà emesso sentenza essa è pubblica e avrà tutto il diritto di pubblicarla


ma per favore eviti  di insistere, penso di essere stato alquanto chiaro
buone natale e buone feste
« Ultima modifica: 20:36:01 pm, 23 Dicembre 2013 da SC »
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