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Sicilia. Tra politica e magia
a.merenda:
::) non credo le cose stiano esattamente in questi termini.
Per come la vedo io l'esasperato individualismo (spesso predatorio) non ci consente neanche di nominare la parola rispetto.
Se ci fate caso essa è stata accostata all'atteggiamentio omertoso, soprattutto in ambito criminale.
Secondo me questo è un errore che non possiamo permetterci.
I c.d. mafiosi sono coloro i quali non rispettano niente e nessuno. L'unico imperativo morale a cui obbediscono è l'affermazione dell' "io" sul resto del mondo.
Quando parlo di rispetto mi riferisco essenzialmente a due cose:
-in ambito sociale: riconoscimento di autorevolezza. Quindi obbedienza al leader
-in ambito giuridico: l'osservanza "socratica" della legge
Ora, dato che essa (la legge) viene determinata secondo accordi frutto di patti formali e/o taciti (consuetudini) direi che, pur nella sua difficile comprensione (Kafka ce lo ricorda) va fronteggiata in maniera quanto più lucida possibile.
@ Enrico.
Può darsi che che le cose stiano come tu dici (riguardo i politici) ma sono anche consapevole che il loro "essere" è anche frutto di una scarsa qualitùà delle relazioni reciproche tra le persone dovute ad un bassissimo livello di "fiducia" che l'uno ripone sull'altro.
Tutto questo aumenta l'incertezza e l'instabilità le quali fatalmente costituiscono i motori di quel cambiamento che molti auspicano senza, tuttavia, riuscire ad intravedere cosa comporti.
Accetto lo sfogo di SC ed in grossa parte lo condivido anche se non credo si tratti di "cinicarazionalità" bensì di un moto d'orgoglio e sofferenza per le sorti della propria terra.
SC:
--- Citazione da: spaventatore creditizio - 09:49:42 am, 12 Febbraio 2010 ---I c.d. mafiosi sono coloro i quali non rispettano niente e nessuno. L'unico imperativo morale a cui obbediscono è l'affermazione dell' "io" sul resto del mondo.
--- Termina citazione ---
senti ho vissuto 10 mesi a palermo per il servizio militare e la parole che ho sentito + spesso ogni giorno è stata la parola "RISPETTO", e non ho mai sentito ne prima ne dopo quella parola ripetuta con un senso di prepotenza e violenza così come in quel periodo
--- Citazione da: spaventatore creditizio - 09:49:42 am, 12 Febbraio 2010 ---Quando parlo di rispetto mi riferisco essenzialmente a due cose:
-in ambito sociale: riconoscimento di autorevolezza. Quindi obbedienza al leader
--- Termina citazione ---
beh i mafiosi sono "autorevoli e pieni di carisma e sanno incutere rispetto" dei veri leader quindi che dici gli obbediamo?
--- Citazione da: spaventatore creditizio - 09:49:42 am, 12 Febbraio 2010 ----in ambito giuridico: l'osservanza "socratica" della legge
--- Termina citazione ---
che significa?
"so di non sapere" applicato alla legge?
--- Citazione da: spaventatore creditizio - 09:49:42 am, 12 Febbraio 2010 ---Accetto lo sfogo di SC ed in grossa parte lo condivido anche se non credo si tratti di "cinicarazionalità" bensì di un moto d'orgoglio e sofferenza per le sorti della propria terra.
--- Termina citazione ---
senti la cinica razionalità non è lo sfogo, bensi il mezzo con cui si può sopravvivere in una terra che si disprezza e in cui ci si può stare perchè i tuoi principali legami sono qui
a.merenda:
Incutere timore per avere in cambio il "rispetto" non è ciò di cui sto parlando (quella la chiamo arroganza e violenza, appunto)
Con autorevolezza voglio fare riferimento alla capacità di far condividere i "motivi" che stanno alla base di un'azione (e di un pensiero) poichè ritenuti legittimi,condivisibili.
Se ai c.d. mafiosi è dato questo tipo di deferenza bisogna chiedersi il perchè.
Penso che se si fosse trattato solo di "monopolio della forza" non sarebbero riusciti a farsi legittimare (da molti) il potere di cui dispongono.
A mio parere, tuttavia, continuiamo a sbagliare.
Bisogna mettersi d'accordo su cosa intendiamo per mafia (consapevole che ci sono biblioteche che ne parlano).
Per alcuni è un "tratto culturale", per altri "un fatto politico", per altri ancora "l'altra faccia del capitalismo"..
allora?
Io scelgo la quarta via: una storiella attraverso cui si cerca di mischiare tutto in un terribile calderone fatto di paure in modo da immobilizzare psicologicamente le persone (guardacaso quelle che nell'attuale sistema economico è bene che pensino il meno possibile)
Se si cominciasse a chiamare le cose col proprio nome già faremmo un passo avanti.
Diciamo, allora che in Sicilia, come nel resto del mondo, esiste gente onesta e gente disonesta.
Poi ci sono quelli che si organizzano meglio e peggio dall'una e dall'altra parte.
La criminalità organizzata siciliana, a quanto pare, ha da un pò di decenni, avuto la meglio sulla "comunità civile organizzata".
COSA NOSTRA batte RES PUBLICA siciliana.
Come mai? Sono più bravi?
Non credo. Penso che molto attenga alla PAURA. Quella che viene diffusa costantemente dai media..e dai cantastorie.
Quella stessa paura che ci immobilizza quando ci vengono a raccontare che le giovani generazione hanno sulle loro teste un debito (quasi un peccato originale) da estinguere chissà quando...
Ma con chi avremmo questo debito? (scusate per l'off topic). Perchè non se ne parla mai?
E la paura è direttamente connessa all'ignoranza. Poichè è lo stolto che si fa soggiocare.
Su Socrate.
Intendevo dire che sebbene stesse subendo un'ingiustizia disse ai suoi qualcosa del genere: "non posso andare contro ciò che la legge mi impone perchè altrimenti non darei il giusto esempio".
Poi, la cicuta, da stoico.
Sulla cinica razionalità.
E' bene utilizzarla ma non mi fido troppo neanche di lei.
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