Bene. Appurato il fatto che io sto esprimendo il mio punto di vista ribadisco quanto segue.
1) pur essendo lo statuto siciliano una legge di rango costituzionale esso deve sottostare ai principi della Costituzione italiana di cui all'arto1 comma due di rimanda ai limiti costituzionali.
Uno di questi è costituito dall'art.117 circa i poteri e le funzioni da ripartire tra stato e regioni (ti evito l'excursus storico ma se ci tieni...) ed la mancata attuazione dell'art.119 circa l'autonomia finanziaria degli enti locali.
E' lunga la storia caro Sc. Non serve scaldarsi. ci vuole mooolta pazienza

2)Sull'Ue. Funziona ancora male anche se meglio della cassa per il mezzogiorno. Prego chiedere alle imprese sane che hanno usufruito del beneficio. Ciò che contestano è l'esborso iniziale, eccessiva burocrazia e lungaggini burocratiche (cosa attribuibile anche all'interferenza fiscale degli organi centrali)
La distribuzione a pioggia, poi, dipende dalla nostra capacità di condividere obiettivi chiari. Questo handicap è legato ad un individualismo esasperato oltre che alla scarsa capacità di decidere "a prescindere" dall'interesse nazionale (mi riferisco agli investimenti sul fotovoltaico/energie rinnovabili e reletive agevolazioni, per esempio)
3) Il fatto di avere/proporre una capacità di esborso non vuol dire esaltarsi bensì piazzare investimenti laddove si ritiene che vi sia un ritorno in termini sia di capitale umano che di guadagno.
4) Sui deputati non ho detto che non vi sia la legge che attribuisca loro questo titolo. Ti ho risposto sulla tua sollecitazione circa il "nome" dei componenti dell'ars
5)sulla rappresentanza/commissari. Non è mia intenzione fare giochi di nessun genere. Quello che dico riguarda il modo di intendere colui che deputiamo ad essere il legislatore. Ed io reputo il legislatore come una persona che ha contezza di ciò che succede nella vita reale. Quindi riconosco solamente il popolo come vero legislatore e chi siede in Parlamento un deputato (da esso) per l'appunto.
Dopo di ciò il parlamento nomina l'esecutivo che talvolta legifera pure tramite decreto (o direttiva)- (Berlusca docet)
Quindi un commissario non esprime esclusivamente un potere esecutivo.
Questo dovrebbe farti capire che la realtà odierna impone una riflessione sulle strutture politiche.
Prendiamo per un attimo la più moderna in termini temporali: l'unione europea
-c'è il consiglio europeo (esecutivi nazionali che tracciano linee guida politiche su verso cui tendere)
-consiglio dell'ue (organo decisionale)
-commissione europea (organo d'impulso legislativo nonchè centro tecnico di raccolta info attraverso comitati specializzati . Per far questo vengono nominati di commissari che fanno da referenti per diversi settori/gruppi d'interesse-pressione)
-parlamento europeo (ruolo consultivo solo poche volte vincolante)
+ altri organi ancora meno importanti come il comitato delle regioni, ecofin etc...
Tornando a noi potremmo dire che:
a) è giusto rafforzare il ruolo del parlamento
b) bisogna combattere l'opacità da cui le istituzioni comunitarie sono afflitte
MA se per rafforzare il ruolo del parlamento intendiamo rafforzare il legame con i cittadini europei ci sbagliamo di grosso.
In definitiva: se vogliamo porre un freno all'opacità e allo scarso peso che i cittadini hanno riguardo le decisioni che vengono prese sulla loro testa dovremmo badare maggiormente alla recriminazione del voto degli organi esecutivi (che,come ti ho detto, spesso divengono legislativi).
Perchè questo è avvenuto? poichè siccome c'è bisogno di "scelte rapide per far funzionare un sistema moderno" gli esecutivi si sono imposti sulle procedure e le discussioni parlamentari.
Quindi, al fine di ripristinare un effettivo potere (di governo) del popolo bisognerebbe metter bocca circa la scelta di questi commissari.
Per quanto riguarda, poi, il voto delle leggi che riguardano l'intera collettività mi insegni che non sarebbe complicato organizzare referendum telematici con tutti i crismi della sicurezza.
Se poi per talune scelte (nucleare, acqua, pensioni) si vuol maggior sicurezza si può organizzare un referendum "vecchi stile".
Il mio sogno?
-) almeno un referendum al mese
-) il voto per scegliere i commissari di governo
-)annullamento privilegi (totalmente quelli di carattere economico) di qualsiasi tipo per consiglieri/deputati con riconoscimento del ruolo di indirizzo politico e votazione del bilancio dell'ente.
-) moltiplicazione dell'utilizzo dell'istituto referendario (telematico e/o fisico)
5) sulla Dc: "
non la riconosco come aggregazione politica che possa garantire benessere poichè ritengo la commistione tra politica e religione una cosa nefasta".
che vuol dire:
iu pensu ca unu ca fa u politicu nun po pinsari ca u beni voli riri iri appressu a i liggi di na religioni. E si tu ti chiami democrazia cristiana voli riri ca pensi ca a democrazia è giusta sulu si teni in considerazioni i liggi do cristianesimu ca, prima di siri religioni fu filosofia, e perciò mi vulissiti riri ca si iu guvernu secunnu i liggi da filosofia cristiana e da democrazia i cosi ponu iri boni.
No, nun ne veru.
I cosi vanu boni o no si chitru ca fa u politicu mi rici: "cumpà, nun è importanti si si cristianu o musulmanu o buddista picchi u dirittu è o stissu pi tutti. Ca nui stamu parrannu di commu ama spenniri sordi pi stari megghiu possibbili, perciò di chi culuri è u ta diu non voli riri nenti.
L'importanti è ca ni mettemu a parrari de problemi c'avemu e circamu na soluzioni ca cummeni chiossai a tutti, o si nun putemu, a maggiorparti. Stannu sempri attenti però a nun ammazzari a minoranza ca nun ne d'accordu picchi in futuru putissi risultari ca c'avvivunu raggiuni."
La salvezza della democrazia cristiana fu, quindi, che tra le sue fila i cristiani (veri) erano
pressocchè assenti