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Lettera aperta all'On. Nigro

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vincenzo perez:
Preg.mo On. Nigro,
da qualche anno mi informo sul Suo conto. Indago. Chiedo a persone che Le sono state vicine, e che hanno visto il bene ed il male della Sua azione politico-amministrativa.
Sul male non entro nel merito. Può sempre essere causato da pessime dicerie tipiche dei paesini di provincia, o scatenate da gelosie di nemici in agguato, sia in vita che da morti. E per chi fa politica si sa, tanti amici ma anche tanti poco simpatici.
Mi limito a soffermarmi sul bene fatto a questa città.
Sia ben chiaro. Della Sua idea di politica non condivido la più piccola proposizione. Non ne faccio una questione personale, quanto di metodo. Non posso condividere la Sua di politica come non condivido la politica di tanti altri emeriti rappresentanti di quel "vecchio" modo di gestire la "cosa" pubblica.
I Vostri anni, gli anni in cui nell'isola imperava la Democrazia Cristiana, furono quelli del posto fisso per tutti, anche quando sarebbe stato meglio evitarne un bel po' di inutili. Ma bisognava incrementare l'esercito dei potenziali elettori. Furono la culla dei falsi invalidi e delle pensioni per tutti che hanno prosciugato le casse del famigerato INPS. Si raccomandava, punto. Anzi, raccomandavate pure la polvere per poter entrare nelle case e posarsi su mobili e suppellettili. Guai a non esser protetti da qualcuno... Una giustificazione per tutto e tutti: era il sistema marcio e viziato alla radice, la vacca era grassa e si poteva mungere all'infinito. O, come diceva la buonanima di mio nonno "Mangiano e fanu mangiari..."
Ma Le posso confessare una cosa? Di acqua sotto i ponti ne è passata dal giorno della Sua dipartita. Gli animi sono più sereni, i giudizi più obiettivi, si è lasciato decantare tutto, la Sua storia di amministratore non può che essere considerata per quanto di positivo essa abbia prodotto.
Pensavo ad una cosa in particolare. Ho la netta sensazione che ognuno, dicasi ognuno di questi politici palazzolesi di oggi, possa essere riconducibile alla Sua azione politica. O per dritto o per traverso, mi sanno tutti di "figliocci" Suoi. E si sa, i figli sono sempre ingrati nei confronti dei genitori.
Usano un giocattolo che non hanno avuto l'abilità di costruire con le proprie mani per limiti oggettivi, usufruendo dei benefici politici di quel giocattolo creato dal padre! Mi sarei aspettato una lapide in pieno centro storico a Lei dedicata, una via intitolata, una piazza che portasse il Suo nome. Una scuola pubblica ci sarebbe stata proprio bene a portare il nome dell'On. Nigro, buon Dio!!! E proprio le scuole pubbliche devono molto a Lei per la forza con cui le ha chieste per la Sua città.
Lasci perdere l'esordio di questa lettera. Se le doveva aspettare tutte le critiche a quel sistema, mica poteva pretendere da me un'esaltazione della famigerata e controversa Democrazia Cristiana!!! La Storia, quella seria, ci dirà cosa ne è stato di quegli anni...
Ma quanto ridere ad ascoltare brani tratti dai Suoi comizi nell'eterna diatriba con l'altro esponente politico molto in vista a Palazzolo Acreide, l'On. Giuliano. E che risate a sentire con quale astuzia e abilità Lei riusciva ad incartocciare gli onorevoli siracusani sempre pronti ad azzannare tutto e tutti per portare acqua al loro mulino... E quanto piangere a vedere come i Suoi "figliocci" di oggi non abbiano il coraggio di quel potere contrattuale che Voi palazzolesi avevate saputo mantenere nei confronti di Siracusa. Questi Suoi eredi-politici non hanno preso una briciola della Sua capacità decisionale, della Sua scaltrezza, della Sua determinazione, della Sua diplomazia, del Suo carisma, della Sua oratoria. Tutto tempo perso.
Ma io questa lapide, questa via, questa piazza, questa scuola alla memoria di Lei dedicata la voglio, la pretendo. E Le dico di più, non sono il solo a desiderare che ciò avvenga. Qualche Suo "figlioccio" davvero grato lo desidera quanto me. E, forse, proprio a lui va il merito di questa mia sortita...
Avrà, come sempre accade, lasciato qualcuno scontento e qualcuno contento, ma dai sondaggi effettuati emerge che l'on. Nigro sempre e comunque è stato un bene per questa città e mai un male. Per cui, le danze abbiano inizio.
P.S. . Non potendo ammirare i "vivi", dedico le mie attenzioni a chi è passato a miglior vita...

paolouburoi:
C'è ancora chi non riuscendo a vivere il presente ne a vedere il futuro magari nel buono che le amministrazioni post nigriane hanno pur fatto, guardano al passato; un vecchio vizio di chi non ha idee ne una visione del mondo.dunque provo tristezza per queste mediocri parole e le considero patetiche . Lasciamo che i morti riposino in pace. Ĺe lapidi servono più ai vivi che ai defunti.

vincenzo perez:
Non so se si è accorto che qualche mese fa, l'Amministrazione post "nigriana" (come lei la definisce) ha affisso una lapide in ricordo del cardinale Carpino...
Quindi, la prego di dimenticare e perdonare per un attimo la mediocrità delle mie parole ed il loro essere patetiche. Probabilmente, l'Amministraz post "nigriana" condividerà il mio punto di vista e crederà nell'importanza della memoria storica di un luogo e del figlio illustre di quel luogo...
Poi, riguardo alle nostre personali weltanschauung, poco contano... Contano più le "visioni del mondo" di grandi uomini che hanno lasciato un'impronta indelebile da prendere a modello per tentare di migliorare le nostre mediocri e patetiche vite.
P.S. Provi a leggere o rileggere (qualora lo avesse già fatto) quei 295 endecasillabi sciolti del Foscolo, "Dei Sepolcri"... Insegnano molto.

gilippo.dasparta:
Mi associo alla richiesta dell'amico Vincenzo. Palazzolo deve molto, tanto, TUTTO a Giovanni Nigro. Palazzolo non aveva strade asfaltate e fu lui che le portò. Non aveva un'INAM cui far ricorso per la salute e l'ebbe. Aveva fognature che perdevano da tutte le parti e l'ebbe. Insomma dagli anni 60 in poi divenne un modello per tutti i paesi della provincia, quando questi(Rosolini, Avola Buccheri Buscemi Canicattini etc. etc.) vivevano nel "fango" delle strade sterrate e nel buio delle strade senza illuminazione pubblica.
Qualcuno dirà che lo fece per arricchirsi personalmente o per avere i voti! Può darsi, potrebbe darsi, ma LO FECE! E di questo gli dobbiamo essere grati.
Giovanni Nigro era quello che si definirebbe "un marpione della politica" e il suo sorriso "scagghjuni" aiutò tanta povera gente. E' vero, si raccomandava a più non posso. Ma lo faceva la DC come il PCI  e il PSI del sunnominato Giuliano. E allora' Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Grazie Vincenzo di avercelo ricordato.
Si parla bene dei defunti, come pure si parla male, ma ricordare le cose buone credo sia un atto dovuto di ONESTà INTELLETTUALE E MORALE.
Pensate che a Comiso c'è una Via intitolata a quel criminale di HO-Chi-Min!
Salvo Figura

vincenzo perez:
Grazie a lei per il contributo. Mi ha anticipato, perché era giusto che si ricordassero certe cose fatte dall'on. Nigro, soprattutto per i più giovani ai quali insegniamo la Storia del mondo facendogli perdere la storia delle loro radici vere, di chi li ha preceduti a Palazzolo come in qualunque altro piccolo centro urbano...

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