
Questa vicenda legata a
Barbara Spinelli è strana. Soprattutto non è per niente una storia di sinistra. In breve esisteva un accordo, alla luce del sole, non Nazareno, per intenderci, con il quale la scrittrice, se eletta, con la lista Tsipras, avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni, lasciando spazio allo
“sconfitto”. Eravamo abituati all'incontrario, mettere in lista personaggi che richiamano consenso e voti, al buio di un patto “Nazareno”, che una volta eletti si dimettevano, e li giù critiche.
In questo caso, un caso evidente di patto alla luce del sole, l'eletta non rispetta il patto, quindi non si vuole dimettere. Per capirci, c'è stata gente che ha espresso la propria preferenza, a patto che si fosse dimessa, di conseguenza le cose si sono messe male. Ma quanto sono complicati questi patti alla luce del sole, vuoi mettere un patto Nazareno, si può cambiare sempre, in qualsiasi momento.
Insomma un grattacapo, un qualcosa che non può appartenere alla sinistra, proprio a quella sinistra, eppure, accade, e la discussione che ne deriva è ancora più deprimente.
Diciamo subito, che la Spinelli, non ha prestigio soltanto ereditario, lei stessa è persona di spessore, e non potrà che far bene in Europa, per l'Italia e per l'Europa, ma i tempi cambiano, la politica diventa seria, se uno si presenta alle elezioni per vincere, e poi vince, alza la coppa.
E poi c'è la storia della Guzzanti, Sabina, un altro film, che firma così tanti appelli, a quanto pare tutti in bianco, come una velina qualsiasi, che solo dopo si accorge di aver spagliato appello. Quindi si è appellata al suo stesso appello. Caos su Caos.
Quasi quasi vien da dire, meglio le veline almeno quelle sono di parola....
paolo.giardina@virgilio.it