Caro Salvo, e cari concittadini, di Palazzolo e dei comuni degli iblei, il Comitato Civico Iblei Val d'Anapo e il Forum Provinciale stanno seguendo tutte le fasi di questa ignobile vicenda, che va contro il volere dei cittadini, e contro la comunità. Questa lettera che segue è stata inviata agli organi regionali competenti, e soprattutto al presidente della regione siciliana, e metteremo in atto tutte le proteste civili e democratiche che possano impedire questo atto d'imperio
Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune Sicilia
Al Presidente della Regione Siciliana
On.le Raffaele Lombardo
all’Assessore Reg.le dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità
Dott. Giosuè Marino
Oggetto: Richiesta incontro urgente su Commissariamento ATO idrico Siracusa e richiesta di revoca degli atti emanati.
Onorevole Presidente, Dott. G. Marino,
con la presente il Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune Sicilia, al quale partecipano tra gli altri, il Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua ed il Coordinamento degli Enti Locali per l’Acqua Bene Comune, è a sottoporre alla Vostra attenzione la richiesta di un incontro urgente in ordine al Commissariamento del C.d.A. dell’ATO di Siracusa, agli atti che il Commissario si appresta ad emanare, e più in generale sulla politica del Governo regionale in materia di risorse idriche.
Come Vi è noto la privatizzazione in Sicilia ha visto, fin dall’inizio, una forte opposizione delle comunità locali, e di molti Comuni che in tutta l’isola hanno ricorso sulla legittimità delle gare espletate, e rifiutato di consegnare reti ed impianti ai gestori privati, contestando nel merito le aggiudicazioni ed indicando come strada alternativa alle privatizzazioni imposte dal governo Cuffaro, una gestione pubblica e partecipativa delle risorse idriche.
Per dare corpo a questa volontà, il Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua ed il Coordinamento degli Enti locali per l’Acqua Bene Comune e la gestione pubblica del SII, hanno promosso, ai sensi della l.r. 1/04, per iniziativa Popolare e Consiliare la proposta di legge “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia”, attualmente all’esame della IV Commissione ARS. Oltre 35.000 siciliani, 140 Comuni e tre Province di ogni colore politico per la prima volta in Sicilia, hanno espresso una volontà chiara sull’indirizzo da intraprendere.
Il 12 e 13 giugno la maggioranza assoluta degli italiani e dei siciliani ha votato Sì ai due referendum per l'acqua bene comune. Dopo molti anni i referendum sono tornati ad essere lo strumento di democrazia diretta che la Costituzione garantisce. Oltre il 95% dei votanti si è espresso in favore della fuoriuscita dell'acqua da una logica di mercato e di profitto.
Il combinato disposto dei due quesiti referendari consegna un quadro normativo che rende necessaria la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato. Infatti, così come sancito nella sentenza della Corte costituzionale di ammissibilità del I° quesito, l'abrogazione del Decreto Ronchi rimanda direttamente alla disciplina comunitaria la quale prevede anche la gestione pubblica (tramite enti di diritto pubblico) dell'acqua, mentre l'abrogazione della parte del comma 1 dell'art. 154 (D.lgs 152/2006) relativa all'adeguata remunerazione del capitale investito ha eliminato la possibilità per il gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa. Anche in questo caso la Corte costituzionale ha decretato che la nuova tariffa è immediatamente applicabile e deve prevedere esclusivamente la copertura dei costi. In questo mutato quadro normativo si inserisce inoltre la soppressione delle AATO a partire dal 31 dicembre 2011, con il trasferimento alle Regioni del compito di legiferare in materia (L. 26/2010) , norma già recepita da questo Governo con la finanziaria 2010.
La stessa manovra finanziaria Nazionale, al suo art. 4, pur reintroducendo illegittimamente la possibilità di privatizzare i servizi pubblici locali, esponendosi, come la Commissione Affari Costituzionali ha già rilevato al rischio che la norma sia dichiarata incostituzionale, ne esclude il servizio idrico integrato.
I Consigli Comunali siciliani stanno in questi giorni nuovamente deliberando per chiedere al Governo Regionale la rapida approvazione della proposta di legge di iniziativa Popolare e Consiliare, lo svincolo dei finanziamenti per i piani triennali APQ, in particolare per le opere di depurazione rispetto alle quali siamo sottoposti a procedura d’infrazione UE, e per scongiurare una nuova stagione di Commissariamenti governativi in favore dei gestori privati. Il grande senso di responsabilità che trasversalmente le Amministrazioni degli Enti Locali continuano a dimostrare, promuovendo azioni in tutela dei diritti dei cittadini, del territorio e delle generazioni future, deve a nostro avviso trovare corrispondenza negli atti che l’Amministrazione Regionale promuove, e coerenza con quelli già compiuti.
Già dai primi mesi del 2009 il Governo Regionale, prendendo atto della forte e diffusa mobilitazione, attraverso il voto unanime dell’Assemblea, ha ripetutamente sospeso l’attività di Commissariamento richiesta dai gestori privati per i Comuni che non consegnavano le reti, dimostrando una attenzione alle sollecitazioni dei territori per la salvaguardia in mano pubblica del Bene Comune Acqua, e traducendola in una norma d’indirizzo, l’art. 49 della lr 1/10 che pone le condizioni per la rescissione dei contratti “per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero, nel caso di mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione dell’interesse pubblico originario” oltre che per inadempienza contrattuale del gestore.
Per questo giudichiamo assai gravi le determinazioni del Commissario Cardaci, che, ignorando la chiara indicazione della sentenza del CGA, che dichiara illegittima l’aggiudicazione a SAI 8 del SII per la provincia di Siracusa, arrivando a profilare la possibilità di turbativa del mercato nella modifica delle condizioni di aggiudicazione, anziché cercare soluzione alla transizione tra l’attuale gestione e la ripubblicizzazione del servizio, annulli le deliberazioni dell’Assemblea dei Sindaci del consorzio ATO per la decadenza del contratto di gestione, diffidi gli stessi a consegnare reti ed impianti, richieda alla Regione Siciliana gli interventi sostitutivi, e si riservi infine di promuovere azioni giudiziarie contro chi legittimamente, come la sentenza pronuncia, e la Costituzione garantisce, continua a farsi portatore della volontà del Popolo sovrano.
Riteniamo che la volontà popolare espressa in modo così chiaro il 12 e 13 giugno, così come quella dei Cittadini e delle Amministrazioni degli Enti Locali che hanno presentato la proposta di legge, debba essere rispettata, che l’indirizzo espresso dall’Assemblea Regionale con l’approvazione dell’art. 49 lr 1/10 trovi immediata applicazione, e che i rappresentanti del Governo, i Commissari, piuttosto che interpretare anacronisticamente gli interessi della controparte, agiscano dando applicazione alle leggi emanate dall’Assemblea.
Chiediamo pertanto che il Governo Regionale da Voi rappresentato sciolga ogni riserva sulla possibilità di ripubblicizzare a norma dell’art. 14 dello statuto regionale il SII in Sicilia, si faccia interprete della volontà popolare ponendo in essere tutti i provvedimenti necessari, a partire dalla revoca degli atti Commissariali che vanno in senso opposto, ed apra un franco e proficuo confronto con le parti che da anni sollecitano una riforma complessiva sulla gestione delle risorse idriche.
Certi della Vostra attenzione ai temi proposti, restiamo in attesa di un Vostro cortese riscontro e cogliamo l’occasione per porgere i più cordiali saluti.
Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune Sicilia