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Il sonno ,un lungo sonno è ciò che i siciliani vogliono... noi siamo Dei
SC:
IL GATTOPARDO -Visconti 1963- La Sicilia non vuole cambiare
ho letto integralmente il Gattopardo la settimana scorsa a mio personale giudizio è il miglior libro scritto sulla sicilia e sui siciliani.
forse un capolavoro da tanti manco letto e riassunto troppe volte e troppo banalmente nella famosa frase "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi!"
ma ci sono molte altri parti interessantissime
ripropongo qui l'estratto del film di luchino visconti sul un dialogo emblematico sul carattere dei siciliani, sulla cultura dei siciliani.
parole dure che a ciquant'anni dalla morte dell'autore del gattopardo e 150 dell'unità d'italia sono drammaticamente attuali.
l'efficiente amministrazione italiana che ci promettevano i piemontesi sembra per esempio contagiata dall'atavico sonno siciliano e ancora non abbiamo dato origine nella nostra terra a qualcosa che sia autenticamente nostro.
a.merenda:
Tomasi Lampedusa (il Gattopardo) viene da qualche tempo "comparato" con Federico De Roberto (I Vicerè) dal punto di vista dell'appellattivo di "romanzo storico" che si suole dare al primo, per taluni immeritatamente.
Alcuni asseriscono che il Lampedusa, in realtà, seppur in maniera pregievole, abbia dato una visione delle cose "che gli apparteneva" e non una "quanto più attinente possibile ai fatti" come il romanzo storico necessita.
Diciamo che in questo topic mi sorprende una cosa: la tua ammirazione per Lampedusa il quale è uno che interpreta piuttosto che uno che riporta il fatto nudo e crudo.
Forse l'attrazione verso Lampedusa (che sia ben chiaro, di cui apprezzo l'arte) deriva da una "facilità" con la quale egli conduce ad un giudizio "condivisibile e politicamente plausibile".
Io sostengo che la sua opera è servita a tanti per costruirci su un bel pò di pregiudizi spacciando uno spaccato della nostra storia per una "traccia già segnata" del nostro destino.
Non sono un fan del destino e penso che siamo in tempo per riscoprire ciò che il siciliano fu in epoche diverse. Qualcosa che non poteva fermarsi, ad esempio, alla coppola e la lupara o ad un gessato con garofano nell'occhiello della giacca.
Sono dubbioso. Cmq spunto interessante.
PS: ho cominciato a leggere i i Vicerè. Sono nella fase in cui cerco di superare la baraonda iniziale...
http://www.italialibri.net/opere/vicere.html
SC:
--- Citazione da: Tito - 09:37:46 am, 14 Maggio 2010 ---Tomasi Lampedusa (il Gattopardo) viene da qualche tempo "comparato" con Federico De Roberto (I Vicerè) dal punto di vista dell'appellattivo di "romanzo storico" che si suole dare al primo, per taluni immeritatamente.
Alcuni asseriscono che il Lampedusa, in realtà, seppur in maniera pregievole, abbia dato una visione delle cose "che gli apparteneva" e non una "quanto più attinente possibile ai fatti" come il romanzo storico necessita.
Diciamo che in questo topic mi sorprende una cosa: la tua ammirazione per Lampedusa il quale è uno che interpreta piuttosto che uno che riporta il fatto nudo e crudo.
Forse l'attrazione verso Lampedusa (che sia ben chiaro, di cui apprezzo l'arte) deriva da una "facilità" con la quale egli conduce ad un giudizio "condivisibile e politicamente plausibile".
--- Termina citazione ---
la domanda sorge spontanea Tu lo hai letto?
il problema se gli si può appiccicare un etichetta ,quale storico, piuttosto che un altra penso è di secondaria importanza.
e comunque resta un problema dei critici per le loro classificazioni ma non dell'autore ne dei lettori
la prima cosa importante per un lettore è se suscita emozioni e riflessioni, e di certo le frasi elegantissime ironiche e concise del gattopardo sono eccezionali a questo scopo.
quest'idea che deve essere per forza un romanzo storico attinente ai fatti come una cronaca di gionale è sbagliata chi lo ha deciso? l'autore ? c'è da qualche parte scritto che voleva scrivere un romanzo "storico" per cui potremmo dire che ha fallito l'obiettivo?
quando ne lessi qualche pagina anni fa scoprì la storia dei plebisciti in sicilia (il dialogo con ciccio tummeo), leggendolo ora mi sono accorto della critica ironica alla cultura "riservata" dei siciliani.
per cui tutti sanno tutto ma nessuno fa dichiarazioni ufficiali, spesso anzi le nega, anche in cose banali e di cui io ho fatto esperienza grazie al forum, quella stessa cultura che ti ha impedito a te di scrivere il nome del ragazzo sortinese morto in un topic di condoglianze, nonostante ne avessero parlato anche i giornali.
l'analisi di lampedusa potrà avere valutazioni pessimistiche ma non possiamo dire che non parta da fatti reali ne negare la verità di molte sue considerazioni.
si devono cambiare le premesse di quell'analisi bisogna comprendere cosa significa vanità dei siciliani, che ci sentiamo DEI , bisogna che nasca davvero qualcosa di nostro, bisogna avere meno idee per risolvere i problemi ma risolverli
a.merenda:
il riferimento al ragazzo è fuori luogo. Non citare il nome non è stato frutto di "riservatezza". Mi è venuto spontaneo fare così e l'ho fatto.
Sul gattopardo.
Sostengo solamente che se si legge un romanzo storico (classificato come tale) si può dire: "toh questo secondo me è un interpretazione dell'autore..è stato poco oggettivo secondo me e per questo lo critico e vedo se qualcuno l'ha già criticato prima sul punto in questione"
Mentre per quanto riguarda opere d'ingegno come gattopardo, il padrino etc che parlano della cultura siciliana direi che c'è di mezzo la sapiente opera di "mitizzazione" che l'autore cerca di infondere per far breccia nel cuore e nella mente dei lettori
Non dico che dal gattopardo non si possano trarre informazione e spunti interessanti. sostengo solamente che quel racconto è tale e che la realtà è ben più complessa.
Secondo me l'analisi è sbagliata. I siciliani non si sentono Dei. Semmai sono meno sicuri di se di quanto non lo siano tante altre popolazioni (esempio nel nord Italia).
A mio parere le dominazioni hanno creato un complesso d'inferiorità relegandoci allo stereotipo del "voi siete solo buoni a fare i mafiosi"
Ecco perchè non condivido e non c'è bisogno che ogni qualvolta io non sono d'accordo con la tua analisi cerchi di appiopparmi improbabili analisi sociologiche.
Uso semplicemente la mia testa....con tutti i limiti del caso
SC:
--- Citazione da: Tito - 12:07:52 pm, 16 Maggio 2010 ---il riferimento al ragazzo è fuori luogo. Non citare il nome non è stato frutto di "riservatezza". Mi è venuto spontaneo fare così e l'ho fatto.
--- Termina citazione ---
appunto, ti è venuto spontaneo , ossia la tua cultura inconscia, la tua sicilianità, ti ha detto di fare così
ti dovresti chiedere anche motivo del tuo agire, il perchè.
--- Citazione da: Tito - 12:07:52 pm, 16 Maggio 2010 ---Sul gattopardo.
Sostengo solamente che se si legge un romanzo storico (classificato come tale) si può dire: "toh questo secondo me è un interpretazione dell'autore..è stato poco oggettivo secondo me e per questo lo critico e vedo se qualcuno l'ha già criticato prima sul punto in questione"
--- Termina citazione ---
non hai risposto ancora alla domanda: lo hai letto?
--- Citazione da: Tito - 12:07:52 pm, 16 Maggio 2010 ---Secondo me l'analisi è sbagliata. I siciliani non si sentono Dei. Semmai sono meno sicuri di se di quanto non lo siano tante altre popolazioni (esempio nel nord Italia).
--- Termina citazione ---
guarda che li non si dice che sono inferiori o che si sentono inferiori, anzi dice al contrario che i siciliani godono di un complesso di superiorità, di vanità, che molti si convingono di teorie che non hanno alcun fondamento e che questa alla fine sia un cagione dei nostri mali
--- Citazione da: Tito - 12:07:52 pm, 16 Maggio 2010 ---Ecco perchè non condivido e non c'è bisogno che ogni qualvolta io non sono d'accordo con la tua analisi cerchi di appiopparmi improbabili analisi sociologiche.
--- Termina citazione ---
io faccio solo vedere esempi pratici e reali anche personali quando capita, per poter ancorare le analisi alla realtà
quando io non trovo conferme nella vita reale, o nella storia delle ipotesi che faccio butto via le mie ipotesi
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