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Il sonno ,un lungo sonno è ciò che i siciliani vogliono... noi siamo Dei
SC:
--- Citazione da: Tito - 17:09:51 pm, 19 Maggio 2010 ---e TU che spiegazione dai a questo tipo di atteggiamento?
Magia? Ci crediamo Dei? sei d'accordo in toto con Lampedusa e non hai nulla da aggiungere?
Io ti do la mia interpretazione (sulle parole che hai riportato): PAURA. La paura che possa ripetersi ciò che è già stato. La diffidenza verso chi (il tuo vicino) è stato corrotto più e più volte (come il mito dei 30 denari di Giuda ci ricorda d'altronde)
La forza con cui si suole cancellare insistentemente dalla memoria dei siciliani i tempi e gli avvenimenti di quando furono uniti nella lotta contro la sopraffazione mi lascia inerme.
Questa continua voglia di essere meno degli altri...perchè? Per pigrizia. La splendida noia del dolce far nulla a cui la maggiorparte aspira. L'illusione, tuttavia, che in un siffatto "nulla" si trovi la pace anzichè l'oblio.
Ecco che la disoccupazione viene vista come un dramma solo per chi (sciutu e arrinisciutu) conosciuto il mondo prima che si "formasse la scorza" (ovvero prima dei 20anni come dice il Principei Salina). Per il resto il "non-lavoro" è solo un dato statistico sulla carta visto che o quì o lì c'è sempre qualcosa da fare (ancorchè con la libertà ostentata del quando e come si vuole)
Questa è la nostra forza ed al contempo il nostro limite ma se è vero, come è vero, che nella prossima economia (o ecosofia) il post fordismo esalta la conoscenza a scapito dell'imposizione meccanicistica del lavoro vuol dire che ci sarà spazio per la nostra rivalsa storica.
Solo se lo vorremo e solamente se difenderemo la nostra autonomia/dignità di essere un popolo alla pari degli altri, nè più nè meno...senza pregiudizi e favolette commiserevoli.
Una lucida follia?
--- Termina citazione ---
la spiegazione per l'atteggiamento? a che serve in questo caso?
furono uniti contro la sopraffazione? ma quando mai lo sono stati? le invasioni della sicilia sono sempre andate lisce di che parli? peccato non l'abbia fatto napoleone ma del resto a napoli non ottenne migliori risultati
tu continui a cercarmi cause esterne, oppure reazioni a cause esterne ma come nel gattopardo il principe fa notare, dappertutto c'è stato il feudalesimo , dappertutto ci sono state le invasioni, dappertutto i gioghi eppure i risultati sono diversi.
mi chiedi se sono d'accordo in toto con lui? io ho semplicemente paura che abbia terribilmente ragione, come ci si annichilisce di fronte alla bellezza di un quadro di caravaggio che dovrebbe rappresentare madonne e santi, e invece riesce a rappresentare i difetti umani, così forse quel romanzo è riuscito a sintetizzare il carattere della sicilia e dei siciliani.
un giorno forse perderemo "tutti la scorza" ma non pensi che prima dovremmo smettere di sentirci tanto Dei da poter giudicare un libro senza manco averlo letto?
a.merenda:
Bene. Allora forse preferisci un "non parlo del gattopardo perchè ne ho letto una parte, ho visto il film, conosco interpretazioni, opinioni e critiche che ci stanno attorno, il periodo storico, gli equilibri politici ed economici ma non posso rispondere perchè non l'ho letto?"
Sarai accontentato se la metti così. Non dirò che "I Vicerè rispettano più la realtà oggettiva rispetto ad un'opera, quale il Gattopardo, apprezzabile soprattutto per la sua componente romanzata"
PS: siamo stati uniti nei vespri, nelle lotte contadine, nei moti rivoluzionari ottocenteschi e quando si scelse America anzichè Russia...
Il manicheismo non mi è mai piaciuto. Io non vedo tutto nero o tutto bianco..purtroppo o per fortuna.
So che la popolazione siciliana è uguale a tutte le altre in termini di "caratteristiche umane" e che taluni comportamenti derivano soprattutto da condizionamenti e strutture di potere che rendono in schiavitù.
So anche che l'autonomia politico-economica può farci emancipare.
E so pure che questo non fa comodo ai mediocri, i quali che osteggieranno lil principio di "responsabilità politico-economica" con tutti i loro mezzi.
Detto questo confido negli onesti e capaci di questa terra i quali, se lo vorranno, potranno dar vita ad una nuova "winning coalition"(teoria economica dello sviluppo) basata su "reti di autorevoli individualità con legami e/o origine siciliana sparsi per il mondo". Reti che, ovviamente, presuppongono un terreno fertile d'appoggio laddove la Sicilia divenga un contesto in cui la gente è capace di aver fiducia in sè stessa e negli altri
Utopia o lucida follia?
enrico tomasi:
--- Citazione da: Tito - 12:07:52 pm, 16 Maggio 2010 ---il riferimento al ragazzo è fuori luogo. Non citare il nome non è stato frutto di "riservatezza". Mi è venuto spontaneo fare così e l'ho fatto.
Sul gattopardo.
Sostengo solamente che se si legge un romanzo storico (classificato come tale) si può dire: "toh questo secondo me è un interpretazione dell'autore..è stato poco oggettivo secondo me e per questo lo critico e vedo se qualcuno l'ha già criticato prima sul punto in questione"
Mentre per quanto riguarda opere d'ingegno come gattopardo, il padrino etc che parlano della cultura siciliana direi che c'è di mezzo la sapiente opera di "mitizzazione" che l'autore cerca di infondere per far breccia nel cuore e nella mente dei lettori
Non dico che dal gattopardo non si possano trarre informazione e spunti interessanti. sostengo solamente che quel racconto è tale e che la realtà è ben più complessa.
Secondo me l'analisi è sbagliata. I siciliani non si sentono Dei. Semmai sono meno sicuri di se di quanto non lo siano tante altre popolazioni (esempio nel nord Italia).
A mio parere le dominazioni hanno creato un complesso d'inferiorità relegandoci allo stereotipo del "voi siete solo buoni a fare i mafiosi"
Ecco perchè non condivido e non c'è bisogno che ogni qualvolta io non sono d'accordo con la tua analisi cerchi di appiopparmi improbabili analisi sociologiche.
Uso semplicemente la mia testa....con tutti i limiti del caso
--- Termina citazione ---
vorrei capire meglio cosa ti fa pensare che la gente del nord italia è più sicura di se dei siciliani
trovo del tutto controverso come da una parte le dominazioni secondo te ci hanno dato la forza per stare uniti nella lotta contro la sopraffazione,
e dall'altra ci hanno paradossalmente relegato lo stereotipo "voi siete solo buoni a fare i mafiosi", creando in noi complessi d'inferiorità
in genere poi, la realtà a me pare sempre piu' complessa di come possa venire raccontata in un romanzo, dipinta su quadro o raffigurata su una scultura.......su queste "opere" potrai leggere se mai solo un frammento di ciò che l'autore, l'artista, attraverso le "sue prospettive" vuole rappresentarci. le informazioni sono ben altra cosa, per queste hai a disposizione stampa, tv, libri di storia, trattati scientifici ecc.
a.merenda:
ho detto che ci sono stati momenti in cui i siciliani hanno lottato insieme per qualcosa (non mi riferivo solamente alle dominazioni).
Poi ho detto che, a mio modestissimo parere, abbiamo un complesso d'inferiorità rispetto alle popolazioni del nord italia in merito a "ciò che siamo in grado di fare rispettando le regole". Questo, sempre secondo me, deriva anche dal fatto che continuiamo ad essere sottoposti ad una miriade di regole/leggi che piovono dall'alto e poche che ci costruiamo da noi (condividendole il più possibile).
ES: In Irlanda ad un certo punto si è deciso di detassare gli investimenti diretti esteri in modo da attrarre un sacco di multinazionali. Noi possiamo farlo? No. Perchè?
E' vero che la crisi ha colpito lo stato irlandese in maniera forte ma penso che le società in questione non siano ancora scappate. Evidentemente la strategia politico-economica non è così sbagliata.
Noi, in cambio, bruciamo i soldi all'interno delle maglie della burocrazia semplicemente perchè il sofismo del burocratese ha la meglio sul principio della produttività e della libera concorrenza.
Tutto ciò con il sostegno delle istituzioni che hanno "assistito" la nostra cara regione con maxitangenti travestite da "aiuti" a patto che nulla si muova e nulla cambi. Non fa comodo a nessuno una polveriera sociale nel sud italia. Ecco che gestire tutto "in amicizia" attraverso un bell'esercito di clientes diviene molto più facile.
Figuriamoci che il clientelismo ha invaso persino i territori americani in terra sicula. Si vedano talune modalità di assunzione nelle basi Nato..
Insomma: la capacità che i governanti siciliani hanno nel tenere sotto scacco la popolazione è invisa anche altrove. Il loro addestramento secolare fa si che il potere si autoalimenti oltre ogni limite.
E noi, ancora quì a discutere, se è colpa nostra o se abbiamo qualcosa che non va...
Potere decisionale al popolo siciliano circa le questioni che lo toccano da vicino. Per il resto libera associaizone(confederazione ad organismi sovraregionali/statali.
Ecco come possiamo vivere un terzo millennio da protagonisti (stavolta nel bene)
Manfredi:
Appiattire l'indole dei siciliani ai personaggi di due romanzi sia pure con una cornice storica mi pare riduttivo, ingeneroso e sbagliato. Secondo me Tomasi, avendo scritto il libro negli anni cinquanta, ha potuto descrivere personaggi e situazioni con la conoscenza di quello che poi sarebbe stato lo sviluppo degli eventi e giocando molto su pregiudizi in cui il film di Visconti avrebbe poi sguazzato, quanto a De Roberto io credo abbia solo voluto descrivere l'involuzione anche biologica di una "nobile" famiglia. Certamente sono due romanzi con un certo valore storico, ma solo con riferimento a quella che era allora (solo allora?) la classe dirigente sicilliana. Perchè un libro di storia dei siciliani non esiste, al massimo libri di storia della sicilia.
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