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Bamboccioni
SC:
--- Citazione da: Tito - 12:50:19 pm, 31 Maggio 2010 ---si
--- Termina citazione ---
antonio questa si chiama sfacciataggine
che tu presidente della proloco reclami per la pro loco di gestire i cantieri regionali in virtù non si capisce di quale curricululm e competenza e sopratutto il perchè.
cos'è un "tengo famiglia"? prima di chiedere poteri e soldi in cui non avrebbe lontanamente diritto cerca di far funzionare il VOLONTARIATO della pro loco per le competenze che le sono pertinenti
le pro loco non sono uffici pubblici, sono associazioni di carattere privato
spero sia solo una provocazione la tua
a.merenda:
certo che lo è....
va nella direzione del pensare "le organizzazioni non profit" come un bacino occupazionale in cui non si parla di retribuzione benì di rimborso spese.
Il volontariato funziona bene quando chi presta la propria opera non viene tratato da filantropo (almeno esclusivamente) o da "fesso che lavora senza guadagnare)
Il volontariato funziona quando vengono riconosciuti al prestatore d'opera (occasionalmente) i costi dei servigi da lui messi a disposizione (es: benzina per spostamenti che fanno parte di progetti riconosciuti validi)
Quì non si parla di retribuzione o salario.....
Circa l'utilizzo del termine "ad uso e consumo" (cit. E.Tomasi) si veda:
http://it.wikipedia.org/wiki/Non_profit (in particolare il reinvestimento degli utili per scopi organizzativi --> ovvero: ciò che si guadagna non serve per remunerare ma per coprire i costi ed effettuare nuovi investimenti.)
PS: si prega di aprire un altro topic sul non profit se del caso...Argomento mooolto interessante che necessita di certo chiarimenti
qui si parlava dei bamboccioni!
enrico tomasi:
--- Citazione da: Tito - 09:16:45 am, 01 Giugno 2010 ---Il volontariato funziona bene quando chi presta la propria opera non viene tratato da filantropo (almeno esclusivamente) o da "fesso che lavora senza guadagnare)
--- Termina citazione ---
chi si veste da clown e si reca in un ospedale per regalare sorrisi ad un bambino in fase terminale, non ci va per soldi, tantomeno chiederà al padre le spese della benzina.
....oltre che del volontariato e del lavoro, hai una visione alquanto distorta anche dei "fessi" tito
ps: il signor tomasi non parlava di no profit
SC:
--- Citazione da: Tito - 09:16:45 am, 01 Giugno 2010 ---certo che lo è....
va nella direzione del pensare "le organizzazioni non profit" come un bacino occupazionale in cui non si parla di retribuzione benì di rimborso spese.
--- Termina citazione ---
se è una provocazione la prendo come tale, ma non ne capisco le finalità
e tornando in tema di bamboccioni ,non mi sembra si dia un ottimo segnale ai giovani dire che per lavorare bisogna iscriversi o conoscere il presidente della pro loco o di una qualsiasi associazione per poter lavorare anche nei cantieri delle strade.
e scusa se lo dico ,puoi stare sicuro che se la proloco di sortino aveva questi poteri ,da te auspicati per provocazione, non facevano arrivare te alla presidenza.
per il resto concordo con te riguardo il giudizio sulle politiche degli ultimi goveni, ma + che altro del sistema, che non hanno favorito l'uscita di casa dei "bamboccioni"
nel mondo del lavoro i giovani sono poco protetti, troppi tipi di contratti, troppa gente ha alle dipendenze persone che paga poco e spesso in nero, e li vedi poi con un tenore di vita alto, case, macchine.
rubano due volte una volta allo stato con la dichiarazione dei redditi spesso bassa e una volta ai lavoratori che ancora peggio perchè profittano della buona fede di quelle persone che hanno bisogno di lavorare.
bisogna rendere veloci i sistemi per ottenere giustizia e sopratutto di recupero soldi.
impedire che i datori di lavori possano truccare le buste paga, magari usando i sostituti d'imposta
bisogna aumentare il personale dell'ispettorato al lavoro, mandarlo in giro, mattina e pomeriggio
la flessibilità va bene se non conduce ad abusi che vanno impediti , e i contratti flessibili vanno pagati meglio vincolati per legge a quelli non flessibili
bisogna definire delle regole chiare e che fanno capire i costi in maniera chiara per permettere la scelta a coloro che vorrebbero aprire un lavoro autonomo e soprattutto dare strumenti che sanno infromare
un esempio personale io ho evitato di aprire la partita iva , ma uso i contratti a progetto e i rapporti occasionali questo perchè tutti me lo hanno sconsigliato, ma confesso di non aver mai fatto un analisi personale razionalmente certa, è probabilmente colpa mia, ma penso che parecchi giovani si trovano nel medesimo dubbio
il problema è trovare strumenti che favoriscano scelte consapevoli, l'incertezza è ciò che crea i bamboccioni.
a.merenda:
Hai visto che concordi anche tu con gli ispettori del lavoro? Mi fa piacere.
Sul non profit.
questo è il mio messaggio: funziona bene quando si rispettano i principi fondanti di questa branca del terziario.
Cosa significa?
Questo.
Se io, amministrazione comunale, ho bisogno che la mia città divenga più bella ho due strade: quella classica che consiste nell'intercettare un finanziamento che mi consenta di valorizzare (ad esempio) qualche luogo storico-culturale. Per percorrere questa via ci vuole capacità progettuale, abilità politica, e tempo...molto.
Quella alternativa è rivolgersi al mondo del non profit al quale potrei chiedere di pulire il selciato antistante (ad esempio) la Chiesa Madre di Sortino in seguito alla costatazione delle necessarie competenze nel campo storico-artistico-ambientale-culturale.
http://www.google.it/images?q=chiesa%20madre%20sortino&oe=utf-8&rls=org.mozilla:it:official&client=firefox-a&um=1&ie=UTF-8&source=og&sa=N&hl=it&tab=wi
E siccome io amministrazione ipotetica non voglio passare per un usurpatore del lavoro altrui stabilisco una cifra che funga da "rimborso spese" per chi effettivamente ci lavora su quel benedetto selciato.
Come?
Mandando un pubblico ufficiale (dipendente comunale) a controllare (e se vuole a lavorare).
ES: 1 giornata di lavoro corrispondente ad ore 8 + un pranzo + spostamenti e sulla base del principio del lucro cessante (non guadagno sul mercato cercando il profitto ma metto a disposizione il mio lavoro sul mercato del non-profit) dovrei in qualche maniera sopravvivere...
Ecco che, siccome c'è anche la componente "volontariale" fondata sulla passione che l'operatore mette in quello che fa sarebbe necessario giocare con regole chiare, semplici e trasparenti.
E dunque si diceva:
1 giornata di lavoro di lavoro per quel tipo di attività costa sul mercato del profit euro (ad esempio) 80.
Bene: sul mercato del non profit quella giornata di lavoro scevra da contributi pensionistici ed altro (io personalmente li includerei) potrebbe essere "rendicontata" come avente un "valore socioeconomico" pari alla metà del prezzo di mercatro: euro 40
A prescindere dai numeri (di fantasia) penso che si riscoprirebbe un bel bacino occupazionale in tempi in cui la creatività è asservita alla cultura dominante (mercato del lavoro/welfare attuale)
Manco a dirlo questo sarebbe un'intervento diretto al mondo dei giovani. Così, giusto per essere un pò scaltri.
Giusto per far godere la collettività del lavoro di "fessi". Senza moralismi, s'intende.
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