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Le domande sul parco su cui riflettere

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giume:
Carissimi, da poco una mia amica mi ha fatto conoscere paraparlando e la cosa mi è piaciuta perchè, credo, possa costituire un luogo di "conflitto culturale". Ne abbiamo bisogno.
Circa l'argomento "Parco" per andare avanti credo che bisognerebbe fare qualche passo indietro, senza con questo offendere qualcuno o pretendere di insegnare qualcosa ad altri.
Il punto di partenza, secondo me, è prendere atto che il nostro territorio e non solo dopo 60 e passa anni di cosiddetto sviluppo mostra gli stessi numeri e percentuali del secondo dopoguerra sia in termini di occupazione, sia in termini di reddito, sia in termini di prospettive. In più davanti ai nostri occhi ci si para un autentico disastro ambientale che, messo insieme, a quello materiale e morale, mostra una situazione senza sbocco e con tanta frustrazione e infelicità.
Dobbiamo volgere il nostro sguardo e la nostra attenzione altrove.
Guardare a territori e ad esperienze diverse a modelli che hanno saputo coniugare sviluppo, ambiente e qualità della vita, mi sembra particolarmente utile. Occorre stabilire a monte quale direzione pensiamo che si debba percorrere. Ma non possiamo però dimenticare che le aree protette dalle nostri parti non superano il 13% quando la media nazioneale supera ormai il 22. Non possiamo dimenticare che esiste l'urgenza e la necessità di preservare la fertilità del suolo mentre i processi di desertificazione in Sicilia interessano oltre l'86% dell'intero territorio. Non possiamo dimenticare che occorre bloccare l'improprio uso del territorio agricolo, unico luogo deputato alla produzione di cibo e che le attività di cementificazione superano di gran lunga le necessità del territorio stesso, ecc. ecc.
Mi pare utile ricordare, aldilà delle degenerazioni che pure esistono (e non vedo perchè la gestione dei parchi affidata dalla partitocrazia ai loro fedeli ascari debba essere esente da ruberie e malversazioni) che la raltà deelle aree protette hanno costituito un autentico salvagente e prospettiva di reddito e occupazione per tutta la popolazione. L'esempio, qui ricordato in negativo, del Parco Nazionale dell'Abruzzo è paradigmatico rispetto al Parco degli Iblei. In 50 anni si sono decuplicati i redditi, l'area è uscita fuori dall'Obiettivo 1, il numero delle banche è di 15 volte quello di 50 anni fa, la qualità della vita è fra le migliori nel nostro paese e tutto fa ritenere che la direzione intrapresa sia quella vincente.
Adesso proviamo a gaurdarci addosso, guardiamo il nostro territorio dove, recentemente una specie di imprenditore edile (meglio sarebbe mattonaro) mi ha detto: "ma che ce ne facciamo del Teatro greco, perché non costruire un bel condominio?". La situazione non mi sembra poi così lontana dalla realtà. Avete visto quel signore (mi pare rappresentante della minoranza all'interno della maggioranza - sig!) come si è dipinta la villa (rosso e blu) sulla panoramica praticamente alla vista dal teatro greco, diviso solo dal materiale di risulta che è rimasto dietro il teatro ancora dai tempi degli scavi della fine del 1800?
Allora, e concludo, dobbiamo prima chiederci cosa vogliamo veramente, dove vogliamo andare e poi parlare sul parco che rimane, comunque, una scelta praticamente obbligata se pensiamo che l'ambiente sia qualcosa che ci interessa in ordine al nostro futuro e non solamente un'opzione di alcuni nostalgici romantici pensatori.
Grazie per l'attenzione.
Giuseppe Messina (www.messinagiuseppe.it)

SC:

--- Citazione da: giume - 14:16:52 pm, 04 Settembre  2010 --- L'esempio, qui ricordato in negativo, del Parco Nazionale dell'Abruzzo è paradigmatico rispetto al Parco degli Iblei. In 50 anni si sono decuplicati i redditi, l'area è uscita fuori dall'Obiettivo 1, il numero delle banche è di 15 volte quello di 50 anni fa, la qualità della vita è fra le migliori nel nostro paese e tutto fa ritenere che la direzione intrapresa sia quella vincente.


--- Termina citazione ---

benvenuto nel forum intanto

i dati che porti sono quelli che vengono portati spesso  dai fautori del parco tuttavia ogni volta che si vanno a spulciare questi dati almeno per quello che ho visto si scoprono tante cose che rendono perplessi.

per esempio quando parli di area obiettivo 1 superata io so che non si parla solo dell'area del parco degli abruzzi bensì di tutto l'abruzzo che in questi ultimi anni è si è sviluppata l'industria in particolare nell'area di teramo e ne ha fatto l'area "più industrializzata" del meridione.

tu dici negli ultimi 50 anni il reddito si è decuplicato,  ma in lombardia negli ultimi 50 anni quanto è diventato il reddito, o per fare un esempio cattivo a priolo di quanto è aumentato il reddito?  con chi si fa  il confronto?


se dobbiamo fare delle analisi dobbiamo far corrispondere agli effetti le giuste cause altrimenti finisce come il pollo di trilussa, se uno mangia due polli e uno non ne mangia niente mediamente tutti mangiano almeno un pollo.

o per fare esempio se facciamo una statistica ad arcore sono certo che risulterà che molto del reddito complessivo del paese è determinato dalle televisioni, ma onestamente io non mi sento di dire  quel paese guadagna sulle televisioni, forse una determinata persona...

ora nelle discussioni del parco vedo le stesse cose, si parla di crescita del parco degli abruzzi ma è vero che c'è stato 80 anni  per cambiare diciamo trend, prima la gente emigrava a + non posso, l'abusivismo edilizio esisteva all'interno del parco, e negli anni 90 il direttore fu l'uomo + denunciato d'italia per il livello di conflitto interno che esisteva nel parco.

allora perchè si continua a sostenere il parco come se fosse la panacea di tutti i mali, i dati li guardiamo seriamente?

sono certo che ce ne saranno di positivi per l'ipotesi parco, ma smettiamola di raccontare cose con pressapochismo

ho avuto  scontri con ambientalisti che mi dicevano che in trentino e in toscana e emilia romagna campavano *tutti*  col turismo ho fatto notare che anche su wikipedia quando parla per queste regione di industria superiore al 35% di forza lavoro e pil  e che il turismo arriva sempre al 30% max altro che tutti.

di cosa parliamo allora solo di quello che vediamo quando ci facciamo "la gita" ma pensiamo davvero che la vita reale quella che ci fanno vedere quando andiamo li per divertirci?



--- Citazione da: giume - 14:16:52 pm, 04 Settembre  2010 ---Adesso proviamo a gaurdarci addosso, guardiamo il nostro territorio dove, recentemente una specie di imprenditore edile (meglio sarebbe mattonaro) mi ha detto: "ma che ce ne facciamo del Teatro greco, perché non costruire un bel condominio?".

--- Termina citazione ---

beh bisogna vedere se era una provocazione, o semplicimente  imbecillità

tuttavia non bisognerebbe dimenticare che anche il teatro greco è una costruzione voluta da uomini (saremmo capaci semplicemente di volerla una cosa così?),  e anche un condominio potrebbe essere un opera d'arte, come lo è la petrera di Gaudi a barcellona.

il problema è come si costruisce seguendo quale finalità e quale criterio, io non sono un ambientalista ma non sono nemmeno un sostenitore della cementificazione selvaggia.
certo lascia un po interdetti che alcuni architetti pro-parco poi costruiscano sui dirupi in cui quanto meno il buonsenso sconsiglierebbe


si può avere una visione razionale anche non ambientalista ma che tenga conto dell'ambiente, l'esempio di barcellona con la sua urbanistica di un ingegnere del 800 (che distrusse parecchio del medioevale), che già a quel tempo penso ad strade larghe e ad alberate non perchè l'ambiente è il fine ultimo ma perchè l'uomo è il fine ultimo è un esempio


giume:
L'orinatoio di Duchamp è considerato un'opera d'arte. Un oggetto fuori dal suo contesto può considerarsi un'opera d'arte.
E allora? Che c'entra tutto questo con la discussione sullo sviluppo e conseguentemente con l'ipotesi di una salvaguardia di un territorio vasto e dell'uso conservativo delle sue risorse?
Val la pena chiarire allora un concetto fondamentale che qui sfugge al nostro interlocutore. Quando si ha uno sviluppo sostenibile. Uno sviluppo è sostenibile quando si ha un uso conservativo delle risorse (spendo solo l’interesse e non il capitale) e quando si realizzano attività remunerative e compatibili con le attitudini del territorio e che siano praticabili per un tempo indefinito. Questo fa la differenza con Priolo, Milano e tutte le aree a forte sviluppo ma a scarso progresso e dove l'impronta ecologica supera di gran lunga la capacità di tenuta del territorio medesimo.
E' di questo che stiamo parlando.
Il capitalismo ha generato come unico valore il consumismo che si basa però sulla distribuzione ingiusta delle risorse. Per fare solo un esempio. Ogni giorno nel pianeta si produce cibo per circa 12 miliardi di persone, ma ce ne sono oltre un miliardo che muore letteralmente di fame. Il problema non è la risorsa cibo ma la sua distribuzione. Questo ci porterebbe però lontano dal centro del nostro discorso ed ecciterebbe il nostro interlocutore a polemizzare.
Ho detto all'inizio che il progetto di sviluppo, competitivo e non cooperativo, che è stato implemenetato nel sud in modo particolare, è fallito. I numeri parlano chiaro a riguardo. Al Sud con lo sviluppo per poli (es. in Sicilia Priolo-Gela-Termi Imerese) ma in funzione del Nord fornendogli le braccia si è affermato il modello della crescita detto dello “sgocciolamento”. Questo modello di sviluppo che è fatto dalla grande industria, dai poli di sviluppo, dagli assi di sviluppo e i cui benefici discendono ai dirigenti, ai quadri e a tutta la classe dei professionisti fino a interessare, per sgocciolamento, le masse (gli operai, gli impiegati, i consumatori).
Per dare un'immagine di questo modello si può fare riferimento al colapasta: i maccheroni restano all‘élite, ai quadri, all'industrializzazione, quello che sgocciola, cioè l'acqua di cottura, va alle masse. Il risultato di questo modello che ha interessato trasversalmente tutti i settori, oltre ai risvolti economici e occupazionali di cui si è detto in precedenza, ha depauperato enormemente la capacità di tenuta dell'intero sistema ambientale su cui si basa la nostra stessa vita. E' bene ricordare che ad esmpio leggendo i dati ufficiali sui fenomeni della desertificazione in Sicilia (dato Regione Sicilia 2008) l'86,5% dell'intero territorio siciliano è interessato da una classe di rischio elevato di desertificazione. Tanto è vero che l'ONU, nella conferenza sulla desertificazione del 2008 ha messo la Sicilia fra le regioni dove è più urgente un intervento strutturalòe sulla questione. In altri termini con questo modello di sviluppo in meno di 70 anni abbiamo consumato la fertilità del suolo - che è fonte di vita e garanzia per il futuro - realizzatori in circa quattro miliardi di anni.
E' di questo che stiamo parlando. E non possiamo certo farci impressionare da modelli distruttivi ed energivori. Siamo ad unpunto di non ritorno.
In questo senso occorre cambiare direzione e ipotizzare percorsi che sappiano coniugare ambiente e occupazione, conservazione delle risorse e utilizzo di quelle esistenti sul territorio a partire dal capitale umano.
Tutto qui.
Se poi ci vogliamo attaccare alle parole e pensare di essere "intelligenti" nel provocare, vuol dire che ho sbagliato a scrivere su questo blog.
Grazie per l'attenzione.
Giuseppe Messina

SC:
?????????????????????????????????????

signor messina mi scusi ma non capisco decisamente la chiusura del suo post, a quali parole mi sarei attaccato?

pensavo che lei avesse riportate le parole di uno sconosciuto palazzinaro sul teatro greco, io le ho solo commentate , allora l'opinione del palazzinaro che ci stava a fare nel dibattito?

prima parla di "luogo di conflitto culturale" e poi alla prime e  banali obiezioni minaccia di andarsene?
il suo concetto di conflitto culturale è alquanto strano.

glielo dico in anticipo se lei va a roma e si fa eleggere papa questo non sarà sufficiente ad evitare obiezioni in questo luogo.

qual'è il problema?  ho detto che l'intera regione abruzzo sta andando avanti grazie lo sviluppo industriale della provincia di teramo più che attraverso il parco.

sto dicendo falsità? bene porti i dati  dello sviluppo economico interno dell'abruzzo se mi sto sbagliando sarò felice di scopire il mio errore.


--- Citazione da: giume - 11:50:16 am, 05 Settembre  2010 ---L'orinatoio di Duchamp è considerato un'opera d'arte. Un oggetto fuori dal suo contesto può considerarsi un'opera d'arte.

--- Termina citazione ---

pensavo  fosse il contrario che proprio il contesto creasse l'opera d'arte se si mette un orinatoioal centrodi  museo esso passa per opera d'arte se lo si mette in una stanza essa diventa il WC se lo si mette in un isola ecologica è solo un rifiuto.

senza considerare che se un architetto progettasse una bella casa senza WC il valore intrinseco del progetto e del progettista diminuirebbe


--- Citazione da: giume - 11:50:16 am, 05 Settembre  2010 ---E allora? Che c'entra tutto questo con la discussione sullo sviluppo e conseguentemente con l'ipotesi di una salvaguardia di un territorio vasto e dell'uso conservativo delle sue risorse?

--- Termina citazione ---

si riferisce al fatto di aver citato la città di barcellona come esempio di coniugazione di una urbanistica razionale e bella  ma al tempo stesso includente l'ambiente?
non è pertinente?


--- Citazione da: giume - 11:50:16 am, 05 Settembre  2010 ---Val la pena chiarire allora un concetto fondamentale che qui sfugge al nostro interlocutore. Quando si ha uno sviluppo sostenibile. Uno sviluppo è sostenibile quando si ha un uso conservativo delle risorse (spendo solo l’interesse e non il capitale) e quando si realizzano attività remunerative e compatibili con le attitudini del territorio e che siano praticabili per un tempo indefinito.

--- Termina citazione ---

è vero mi sfugge il concetto di sviluppo sostenibile, io vorrei capire intanto dove è stato realizzato e con quali risultati, il fatto che si realizzano attività remunerative e compatibili con il territorio mi sembrano belle parole,
con il territorio sono compatibili tante cose anche la fame, la cosa che voglio sapere è se le persone possono vivere una vita dignitosa di loro scelta.





--- Citazione da: giume - 11:50:16 am, 05 Settembre  2010 ---Questo fa la differenza con Priolo, Milano e tutte le aree a forte sviluppo ma a scarso progresso e dove l'impronta ecologica supera di gran lunga la capacità di tenuta del territorio medesimo.

--- Termina citazione ---

bisognerebbe accordarsi sul'ideea di progresso penso


--- Citazione da: giume - 11:50:16 am, 05 Settembre  2010 ---E' di questo che stiamo parlando.
Il capitalismo ha generato come unico valore il consumismo

--- Termina citazione ---

beh ha anche generato i diritti sindacali, ha generato il fatto di poter comunicare a distanza con strumenti come internet, ha generato una ricerca medica che ci permette di vivere e superare malattie che in altri secoli hanno distrutto l'umanità.


--- Citazione da: giume - 11:50:16 am, 05 Settembre  2010 ---che si basa però sulla distribuzione ingiusta delle risorse. Per fare solo un esempio. Ogni giorno nel pianeta si produce cibo per circa 12 miliardi di persone, ma ce ne sono oltre un miliardo che muore letteralmente di fame.
 Il problema non è la risorsa cibo ma la sua distribuzione

--- Termina citazione ---

concordo sul problema ma guarda caso alcuni paesi che primi vivevano questa situazione ora sono in via di sviluppo con tassi di crescita elevati e stanno risolvendo i problemi di "distribuzione" proprio attraverso il capitalismo e il "consumismo"



--- Citazione da: giume - 11:50:16 am, 05 Settembre  2010 ---Ho detto all'inizio che il progetto di sviluppo, competitivo e non cooperativo, che è stato implemenetato nel sud in modo particolare, è fallito. I numeri parlano chiaro a riguardo. Al Sud con lo sviluppo per poli (es. in Sicilia Priolo-Gela-Termi Imerese) ma in funzione del Nord fornendogli le braccia si è affermato il modello della crescita detto dello “sgocciolamento”. Questo modello di sviluppo che è fatto dalla grande industria, dai poli di sviluppo, dagli assi di sviluppo e i cui benefici discendono ai dirigenti, ai quadri e a tutta la classe dei professionisti fino a interessare, per sgocciolamento, le masse (gli operai, gli impiegati, i consumatori).

--- Termina citazione ---

è vero l'industria non è cresciuta, perchè ad un certo punto i nostri politici hanno capito che non avrebbero potuto gestire il capitalismo e hanno preferito ricorrere ad una via + semplice l'assistenzialismo.
infilare tutti nella pubblica amministrazione, questo ha sottratto intelligenze, persone che avrebbero potuto inventarsi l'indotto che ci manca.

a palazzolo c'era una fabbrica di gassose, c'era un ottima sartoria che si poteva trasformare in industria tessile e invece dove sono finite?

e i politici continuano ad inventarsi enti, che sulla carta sono bellissimi come il parco ma ai fini pratici nessuno sa come dovrebbero funzionare.


--- Citazione da: giume - 11:50:16 am, 05 Settembre  2010 ---In altri termini con questo modello di sviluppo in meno di 70 anni abbiamo consumato la fertilità del suolo - che è fonte di vita e garanzia per il futuro - realizzatori in circa quattro miliardi di anni.

--- Termina citazione ---

perchè la sicilia esiste da 4 miliardi di anni? non mi risultava
aldilà della battuta, la natura è cambiamento non conservazione e noi uomini siamo bestie come tutte le altre il mondo cambia anche senza di noi.

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